Relazioni e attrazione.

Salve, è la secondo volta che scrivo, la settimana scorsa ho postato un primo consulto su dei dubbi riguardo alle relazioni interpersonali tra uomo e donna ed anche alle difficoltà da me incontrate ultimamente nel fare nuove conoscenze. Tengo a precisare che sono un uomo di 31 anni, sono in terapia da più di un anno, per via di una brutta depressione trascinatasi per troppo tempo, accompagnata perlopiù da una forte ansia, soprattutto nell'ultimo periodo, probabilmente innescata da una serie di problemi personali piuttosto gravi sorti 5-6 anni fa. Premesso che in cinque anni non ho avuto praticamente rapporti con l'altro sesso, se non di amicizia, ora sto cercando di muovermi.
Domenica sera mi è capitata una situazione particolare: sono stato invitato da una coppia di amici, aventi un po a cuore la mia situazione, ad una serata in un wine bar, cui c'era una loro amica di un altro paese, che mi è stata presentata e non mi aspettavo fosse così carina. Ho iniziato la serata col piede giusto, piuttosto brillante e facendo leva sulla simpatia ma con naturalezza, l'ho vista sorridere e ogni volta che mi rivolgeva lo sguardo si accendeva qualcosa dentro di me. Lei insegnante d'asilo 27enne, piuttosto solare e serena, dotata di un bel modo di fare e di parlare...(raro dalle mie parti) insomma mi sono preso una cotta, bella forte! Ad un tratto le ragazze decidono di andare in bagno, allora subito dopo allontanatesi, vado in quello dei maschi, congedando il mio amico rimanente al tavolo.. e qui c'è la svolta tragicomica della serata, mentre ero in bagno appunto, riuscivo a sentire ciò che dicevano in quello femminile: la fidanzata del mio amico, si è rivolta alla "tipa", riferendosi a me, con <<"che ne pensi?..... simpatico vero??>>... è seguita una risatina di entrambe, con la tipa che fa: sì.... ma troppo basso, sai com'è no??!>> Ed io immobile dall'altra parte del muro, mi sono sentito un eurostar di frustrazione che mi piombava addosso,( ecco com'è!!). Poi mi sono subito recato al tavolo ed ho trascorso la serata, con un sorriso ebete stampato sul volto e un po' assorto nei miei pensieri, giustificandomi con loro, causa mal di testa. Non nego di essere stato male tutto il giorno di lunedì, ieri è andata meglio. Non ne ho parlato con nessuno.Ho ripensato a ciò che mi dice il mio terapeuta, a riguardo dell'aspetto fisico, a suo dire non conta nulla nella scelta delle persone.... Nonostante nutra estrema fiducia nei suoi riguardi, su questo punto gli credo ben poco. Mi sono sentito un po' sfigato ed ho invidiato tutti quelli a cui riesce facile, il saperci fare con le donne. Però poi ho ripensato ai tempi in cui mi sono odiato, volevo distruggermi e francamente oggi ho superato tutto ciò, ho fatto, anzi sto facendo pace con me stesso e cosa più importante mi accetto pienamente per ciò che sono. Non è facile. Vi chiedo allora, non basta essere se stessi con le donne?? Ha ragione il mio psicoterapeuta? Scusate se mi sono dilungato troppo nello sfogo. Grazie
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 263 13 1
gent.mo utente,
dopo aver trascorso la serata non ha più provato a parlare o ad invitare per una futura occasione la ragazza che aveva conosciuto?. Se non avesse ascoltato la conversazione delle due ragazze, cosa avrebbe fatto o detto ?.
L'aspetto fisico può avere il suo peso e giocare una variabile ma non può condizionare le scelte di intraprendere o meno una relazione. E' importante che la stima di sè stessi poggi su altro e non sull'aspetto fisico; in questo ha ragione il suo terapeuta. E' importante accettarsi e mostrasi autenticamente per ciò che si è, ma questo è un percorso non una acquisizione automatica. Sia fiducioso.
saluti e auguri.

dssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica,
Roma

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

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dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
No Dr.ssa Pezzella, purtroppo evito di essere insistente e forse è una mia pecca, notando quegli "sfacciati" di alcuni miei amici come si comportino. Certamente ci avrei provato, se non avessi ascoltato la conversazione. Voglio precisare che non era il complesso di statura una delle cause della depressione che ho passato. Oggi in ogni caso non la considero (la mia bassezza, che poi è nella media nazionale) una pecca o un difetto fisico, quanto semmai una caratteristica,di cui ultimamente sento di esserne geloso, in quanto riguardante la mia identità. Grazie