Depressione a soli 18 anni

Ho 18 anni compiuti da qualche mese e mi trovo a vivere un momento difficile. Fin da piccola ho vissuto molteplici episodi di violenza domestica da parte di mio padre nei confronti miei e di mia madre (che non ha mai fatto nulla per mandarlo via, lo cacciava e poi lo riammetteva in casa dopo qualche settimana) che mi hanno resa più debole e sensibile, oltre che difficil nel relazionarmi agli altri. Inoltre ero una dalla bugia facile e vivevo nel mio mondo inventato in cui tutto era come volevo io, senza fare nulla per cambiare. A 16 anni, in seguito a una delusione con il mio primo ragazzo, mi sono riscattata e la mia vita ha iniziato a piacermi ed ero felice. Vinsi, attraverso molti sforzi e mettendocela tutta, una borsa di studio per studiare 10 mesi all'estero. Un mese prima di partire ho conosciuto un ragazzo e me ne sono innamorata perdutamente. Poco dopo essere partita ho scoperto anche di essere incinta e ho dovuto abortire all'estero, compromettendo così un'esperienza già non facile. I rapporti con il padre del bambino - che non ha mai saputo niente - si sono rotti e presa dallo sconforto sono tornata in Italia. È iniziato un inferno: litigi con gli amici, crisi di pianto, litigi con mio padre con tanto di violenza e lividi, graffi. Una volta ho anche scritto una lettera di suicidio e mi sono tagliata le braccia ma senza danni, per poi andare a dormire e risvegliarmi alle 5 del mattino con i miei amici che, pensando di trovarmi morta, si sono arrabbiati tantissimo con me e mi hanno lasciata ancora più sola. Tra questi anche il padre del mio bambino, che ora mi odia e vede in me in una pazza che voleva rovinargli la vita addossandogli le colpe del suo malessere e facendogli prendere tanta paura per niente. La mia vita è rovinata: non ho più tanti amici, non ho più voglia di studiare. Io che ero tra le migliori nella mia scuola, verrò promossa quest'anno soltanto perché la mia psicologa ha certificato alla scuola che soffro di disturbi ansioso-depressivi. Sono in terapia da mesi, senza farmaci, non ci sono risultati. Vorrei morire al pensiero di quel bambino che ho rifiutato, al pensiero di aver rovinato tutto col mio ex "ragazzo" allontanandolo da me anche come amico, tanto da non credermi quando, l'altro ieri, gli ho detto la verità cercando di mostrargli le mie ecografie (ero di quasi 8 settimane e lui sosteneva fosse impossibile io fossi rimasta incinta, si è rifiutato di vederle e ha detto che anche se fosse non sarebbe più importante). Tutti mi dicono che è un periodo, che passerà. Ma io mi sento come se non passerà mai. Non mi curo più, non faccio più niente per me, non leggo, non riesco più ad avere rapporti sessuali (potrei solo e unicamente con il ragazzo del quale sono rimasta incinta, ma nemmeno mi guarda in faccia). I miei amici facevano parte del suo stesso gruppo e spesso vengo tagliata fuori da certe cose perché lui non vuole vedermi e mi ritrovo spesso sola o emarginata. Ogni tanto quando lo incontro mi viene da star male e mi metto in un angolino a fissare il vuoto e spesso perdo anche la vista, nel senso che ci vedo male, come fosse un attacco di panico; a volte capita anche quando sto da sola, ma quando invece c'è lui presente lui non fa che dire a tutti che sono un'idiota che fa le cose per apparire e questo mi fa stare male e mi fa sentire in colpa per tutto. Io mi sento in colpa di essere al mondo. I miei genitori stanno male a vedermi così, che non ci sto più con la testa, dormo tanto, ho perso portafoglio, cellulare e zaino nel giro di pochi mesi, non me ne frega più niente, bevo molto di più e bevo ogni weekend perché solo in quei momenti riesco a sentirmi leggera. Mio padre dice che preferirebbe io morissi piuttosto che vedermi vivere così, che faccio stare male loro. Il rapporto coi compagni di scuola è pessimo, gli insegnanti non mi riconoscono più e pensano io sia cambiata in peggio e così tutti.
La mia psicologa, a parte farmi sfogare, non fa molto. Come se non bastasse, mio padre mi ha picchiata di recente e forse ci sarà denuncia nei suoi confronti, anche se mia madre non vuole mandarlo via. Non mi hanno prescritto nessun farmaco, solo delle Pineans e spesso ne prendo anche due o tre alla volta sebbene sia in sovradosaggio. Ogni tanto mi taglio i polsi. Vorrei morire, ma non ho il coraggio, ho paura di quello che c'è dopo. Continuo spesso a mentire, di default, non con cattiveria, ma lo faccio e basta.
Vorrei sapere... è il caso che io cambi psicologa? È il caso che io insista per farmi prescrivere qualcosa? È il caso che io valuti di andare in psichiatria? Ora come ora sento che vorrei chiudermi in casa e stare su un letto a dormire e mangiare in modo da diventare incapace di alzarmi e uscire. Il solo essere a contatto col mondo esterno mi deprime. Non voglio più amare nessun altro, non voglio più avere amici, non voglio più vivere e se non posso ammazzarmi voglio morire spiritualmente tagliandomi fuori dalla vita sociale, non vedendo più nessuno, e chiudendomi a guscio.
È questa la depressione? Cosa posso fare? Alle volte, vorrei ricoverarmi.
Grazie in anticipo.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Riferisce quindi una situazione che risale a diverso tempo fa e sta proseguendo, con idee di morte che ricorrono. Esistono delle terapie farmacologiche standard per le "sindromi depressive", che è un modo di indicare una vasta gamma di situazioni, diverse per tipo di manifestazioni e anche di terapie.

La cosa corretta sarebbe una diagnosi medica (psichiatrica) e un'indicazione terapeutica. Detto così come lo ha detto, sembra che non sia stata presa in considerazione la cura farmacologica, forse perchè era minorenne ? Anche per fasce di età adolescenziali, specie se le manifestazioni sono di una certa importanza, esistono cure indicate.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
No, nessuna cura farmaceutica. Per quel che mi riguarda, la mia psicologa (della ASL, persona disponibilissima che vedo ogni due settimane) non può nemmeno prescrivermi farmaci, tant'è che lei mi ha proposto di andare dal medico curante per parlargli dei sintomi che avevo e vedere con lui se era il caso di prendere antidepressivi o ansiolitici. Ma il mio medico mi ha prescritto delle Pineans (per le quali nemmeno serve la prescrizione) e ha minimizzato le cose, sebbene non penso sia uno psicologo o uno psichiatra in grado di stabilire se realmente mi servono medicinali o meno (anche perché non sa tutto lo scenario che c'è dietro).
Sono in realtà stata sempre peggio, a contribuire anche le persone che mi circondano e tutte le mie azioni sconsiderate e che (almeno per quello che leggo su internet) sembrano testimoniare un vero e proprio problema grosso.
Adesso sono maggiorenne, ma ancora nessun farmaco. Pensa dovrei consultare uno psichiatra? Alla ASL o privato?

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.6k 993 248
Gentile utente,

Infatti, la psicologa non può prescrivere, ma alla ASL ci sono ovviamente anche psichiatri, anche perché non è detto che un medico di base conosca la psichiatria.

La scelta su ASL o privato è sua, gli psichiatri ci sono di entrambi i tipi.