Psicologo

Buonasera,
ho un problema che non so come risolvere con il mio attuale compagno non basterebbero righe per spiegare. Parto dicendo che ha avuto un infanzia turbolenta, genitori divisi quando lui aveva 4 anni, la madre è andata a vivere con un altro uomo,e li vedeva poco; il padre aveva problemi sociali e sia lui che del fratello vivevano con i nonni. Deceduta la nonna è andato a vivere con la madre e il suo compagno, non conducevano una vita regolare, la madre non lavorava e neanche il compagno, vivevano alla giornata, con aiuti economici da familiari, lui ha avuto problemi di legge, credo frequentando i figli del compagno della madre, che a loro volta hanno avuto problemi, con la giustizia. Finito la sua condanna decide di cambiare vita, trova vari lavori lontani dalla sua città ma durano all'incirca un anno in quanto soffre di sindrome di edipo, e non riesce a stare lontano dalla sua famiglia.
Dopo poco ci conosciamo non aveva un lavoro stabile, mentre io provenendo da una famiglia umile dove è inconcepibile non lavorare, cerco da tre anni di spronarlo a trovare un lavoro ma niente, fuma cannabis, dorme tutto il giorno, non riesce a staccarsi da sua madre che si è separata dal suo compagno... sogna di creare con me una famiglia ma quando prendo qualche appuntamento con l'agente immobiliare non viene mai, anzi mi rimprovera dicendo che voglio scappare da casa mia, io invece cerco di crearmi un indipendenza avendo quasi 30 anni vorrei una famiglia mia. Lo sovvenziono in tutto dalle sigarette alla cannabis ai vestiti e a tutto ciò di cui ha bisogno, so che è sbagliato ma ho paura anzi terrore che possa buttarsi in strade sbagliate, mi promette di trovare un lavoro, ma resta tutto il giorno a casa a giocare con la Play, chiede solo ad amici e conoscenti un posto di lavoro ma non si sognerebbe mai di cercarselo, ha un attaccamento morboso con la madre ha quasi paura che lei lo abbandoni nuovamente e anche se sa che lei ha commesso milioni di errori non lo accetta e non lo ammette, la considera una Dea, quando chiamo a casa sua durante il mio intervallo la madre dice che dorme, ma non sogna neanche lontanamente di spronarlo, se riesce a trovare qualche lavoro saltuario i soldi di la tutti alla mamma, in quanto senza compagno con un lavoro precario, senza pensare minimamente ai miei sacrifici, non riesce a fumare meno cannabis dopo litigi giornalieri risponde che è l'unica cosa che lo fa stare tranquillo e la madre lo accorda dicendo che non è nulla di grave, oggi dopo tre anni di battaglie sono un pò stanca, ho quasi esaurito le mie forze, non vedo un domani nonostante lavori 9/10 ore al giorno mi capita spesso di fare anche due lavori per arrotondare, mentre lui a 30 e + resta li fermo immune... oggi mi colpevolizzo di quei giorni dove potevo evitare di frequentarlo ma volevo a tutti i costi salvarlo, fargli conoscere una nuova vita, una nuova luce, oggi non so come uscirne e chiedo aiuto, è un amore indiscutibile ma l''amore a volte non basta.
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

non mi è chiaro che tipo di risposta vorrebbe da noi?
Ci sta chiedendo se questa sia una storia possibile?
O ci sta forse chiedendo di smorzare i suoi sensi di colpa per aver cercato di salvarlo?

Potrebbe specificare meglio la sua richiesta?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
la mia richiesta è un aiuto a come spronarlo, a come fare i modo che si stacchi dalla sua realtà dannosa, a come trovare il modo di eliminare definitivamente il problema cannabis
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

purtroppo in questo caso non credo che esistano dei consigli che le si possano dare a distanza.

Mi sembra che lei abbia investito molto in questa relazione e che lo stia ancora facendo. Tuttavia le relazioni si costruiscono in due ed è necessario che ognuno metta qualcosa nella coppia per far sì che le cose funzionino.

Lei ci sta chiedendo, semplificando molto, come poter cambiare una persona, ma questo non è possibile.

Quello che può fare è parlare francamente e senza veli al suo compagno delle sue emozioni, di come la fa sentire il fatto che lui spenda il suo tempo a farsi le canne, di come vive lei il suo (di lui) rapporto "simbiotico" con la madre, di come vorrebbe che lui trovasse un lavoro stabile, di come le piacerebbe avere una famiglia ed un uomo su cui poter contare, con cui condividere scelte di vita importanti.

Se però il suo compagno non sente il bisogno di cambiare, o di chiedere aiuto per l'uso eccessivo di cannabis, non potrà certo forzarlo (spronarlo dice lei) a cambiare condividendo i suoi stessi intenti.

Da qui, a distanza, basandomi solo suo racconto, a me sembra che i vostri intenti non siano gli stessi. Anche se lui dice di sognare una famiglia con lei, sembra che non faccia nulla per raggiungere questo obiettivo e, di solito, il comportamento e i fatti sono più esplicativi delle parole e dei sogni. Forse per lui è solo un sogno ma per trasformare il sogno in realtà è necessario attivarsi e, sempre basandomi su quanto lei dice, non sembra che il suo compagno abbia molta voglia di attivarsi.

Le chiedo, però, io una cosa, se mi consente.
Lei si descrive come una persona attiva, lavoratrice, impegnata, pronta a costruire una sua vita indipendente, a costruire una famiglia; cosa si aspetta che possa offrirgli un uomo come quello che ci ha descritto?
Pensa che, senza una reale volontà di cambiare, possa magicamente trasformarsi in una persona diversa?

Un caro saluto
[#4]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Io credo che solo allontanandomi posso ottenere o capire qualcosa, il suo attaccamento ,morboso alla madre proviene dall'abbandono, l'uso di cannabis proviene dal non saper gestire le sue emozioni, da lui mi aspetto che possa capire oggi i valori della vita, voglio cercare di dare una possibilità ad una persona che forse è stata meno fortunata di me, al non avere una famiglia che gli è stato accanto quando aveva bisogno...
Ma non so qual è la cosa giusta da fare ....
[#5]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

mi sembra che lei abbia le idee abbastanza chiare su quali possano essere le cause dell'atteggiamento del suo compagno.
La invito, tuttavia, a fare attenzione poiché non sempre una causa produce il medesimo effetto.
Puó darsi, come lei sostiene, che le motivazioni psicologiche del suo compagno siano quelle che lei adduce. Ciò non toglie che, se così fosse, il suo lui potrebbe aver bisogno di un aiuto professionale per poter vincere le sue resistenze al cambiamento, aiuto che, con tutta la buona volontà, non potrà offrirgli lei.

Mi sembra che così facendo rischi di mettere in secondo piano quelle che sono le sue necessità, i suoi bisogni, i suoi desideri.

Forse dovrebbe anche interrogarsi sulle ragioni psicologiche che la spingono a voler fare la, mi passi il termine, "crocerossina".

Non è suo compito "salvarlo". Lei può, e deve, far presente cosa si aspetta da questa relazione; sarà poi lui che dovrà comportarsi di conseguenza e fare le sue scelte.

È una persona adulta e se davvero vuole inseguire il sogno di una vita con lei dovrà trovare la forza di cambiare o di farsi aiutare.

Restiamo in ascolto.
Un caro saluto
[#6]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"voglio cercare di dare una possibilità ad una persona che forse è stata meno fortunata di me"

E' quello che ha cercato di fare in questi tre anni ma lui non ha colto questa opportunità ...non possiamo aiutare chi rifiuta di farsi aiutare e comunque una relazione d'aiuto è cosa ben diversa da una relazione di coppia, attenzione a non fare confusione.
Si sente amata da questa persona?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#7]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
<<è un amore indiscutibile ma l''amore a volte non basta.<<

E' proprio così.

Lei lo ha aiutato in tutto, anche - francamente - favorendo la sua passività.
Dove sta la progettualità della Vostra coppia?
Dove vede un Vostro futuro?

Concordo con la notazione della Collega, la relazione di coppia non è una relazione di aiuto. Se non di aiuto RECIPROCO e scambievole, in caso di bisogno.

Lei può provare pena e partecipazione per lui, ma l'amore di coppia è un'altra cosa. Capire non significa colludere.

<<Come spronarlo? E il problema cannabis?
Finora Lei lo ha aiutato a stare in questo stato. Rifletta come può cambiare LEI. Forse allora cambierà lui.
Ma "forse".



Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/