Amore malato: era anaffettivo?

Ho davvero bisogno di questo consulto perché da un anno a questa parte mi sembra di essere intrappolata nelle stesse spiacevoli emozioni.
Nell'Ottobre del 2014 conosco un ragazzo mio coetaneo e collega: cominciamo a frequentarci e sentirci sentendoci sempre più affini. Purtroppo, quando iniziamo ad uscire sempre più spesso per ben 3 volte fugge non facendosi più sentire per poi tornare pentito. La terza volta in cui succede, inizio anno 2015, stiamo per 5 mesi senza sentirci più anche se continuavamo ad incontrarci spesso in quanto frequentavamo gli stessi posti ma senza mai parlare. Durante quei mesi ha provato a tornare ma io, avendo nel mentre trovato un ragazzo sicuro di ciò che provava, non volevo saperne niente. Purtroppo ho deciso di seguire il cuore: nel mio profondo ho sempre amato il primo ragazzo e per non avere rimpianti ho deciso di darci una possibilità forte del fatto che non eravamo mai stati davvero insieme. Siamo stati ufficialmente una coppia per 9 mesi, nei quali non mi sono mai sentita la sua ragazza. Come le volte precedenti, il suo interesse nei miei confronti era pari a quello che si ha per una conoscente, nemmeno un'amica. Gli seccava uscire e spesso lo faceva per forza, parlavamo poco se non per cose futili, non mi ha detto che mi amava finchè, dopo una lite, probabilmente ha temuto di perdermi e quindi lo ha detto. Ha sempre messo le sue abitudini sopra il nostro rapporto, non siamo mai usciti di giorno ma solo la sera e sempre allo stesso orario perché durante il giorno trovava scuse o doveva guardare gli stessi programmi alla tv. Ne avrei tante da raccontare... Finchè, mese dopo mese, mi sono resa conto che, probabilmente, non mi ha mai amata ma il suo volermi era qualcosa che ha a che fare con l'avere qualcuna accanto da portare quando si esce con gli amici. In 9 mesi abbiamo solo fatto petting e mai altro, non ha mai cercato maggiore contatto fisico... Così, dopo l'ennesimo gesto di disinteresse, gli ho detto di esserci rimasta male. Lui prima mi ha risposto male e dopo ha fatto finta di nulla. Quando mi ha vista davvero arrabbiata ha provato a cercarmi: faceva così dopo ogni lite! Ma questa volta non ho ceduto e lui, invece di parlare, mi ha risposto davvero male così ci siamo lasciati. Ora sono 20 giorni che non ci sentiamo e dopo 9 mesi lui non ha nemmeno provato a venire da me, anche sotto casa, per parlare. Si è solo arrabbiato perché l'ho lasciato. Non so cosa fa, non so niente...sto malissimo. Non riesco ad andare avanti e a chiudere nonostante razionalmente so che questo rapporto non mi ha dato nulla di costruttivo. Ha fatto tutto come copione: conoscenza dei genitori, dire che mi amava dopo la lite, uscire solo la sera, dirmi ogni giorno le stesse cose, non avermi mai guardata negli occhi dicendomi qualcosa di dolce. Faceva tutto perché sembrava che dovesse essere fatto ma non spinto dal sentimento. Mio fratello, amico del suo migliore amico, ha intuito che, come sempre, lui ha paura delle storie serie perché qualcosa di grande e ho avuto una sorta di affermazione io stessa parlando con sua sorella. Come posso capire davvero che dovrei andare avanti? Grazie in anticipo...
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Dr.ssa Valentina Zanon Psicoterapeuta, Psicologo 23
Gentile Utente,

qualsiasi rapporto, anche se come dice le ha dato "nulla di costruttivo", porta con sé l'occasione di conoscere meglio se stessi. L'altro ci costringe sempre a confrontarci con le parti di noi più sconosciute.

All'interno di questo travagliato amore, sorge spontaneo chiedersi non tanto il perché dei comportamenti di questo ragazzo (come possiamo noi entrare nella sua mente o ipotizzare delle diagnosi), bensì cosa dentro di lei è scattato per lui. Cosa nei suoi comportamenti l'ha spinta ad andare avanti in una situazione che lei descrive come insoddisfacente malgrado tutto?

Un'ultima cosa... sia felice di aver seguito il cuore. Da qualche parte, anche se attraverso un processo forse doloroso, scoprirà meglio cosa davvero desidera.

Auguri, valentina

Dr.ssa Valentina Zanon

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la risposta.
La sua domanda mi è stata posta da tante persone. Io stessa non riesco a dare una risposta concreta: dal punto di vista fisico ero totalmente perduta per questo ragazzo. Inizialmente lo vedevo come una persona timida, discreta e di sani valori...solo dopo aver visto il modo disinteressato in cui mi trattava o il modo in cui parlava delle persone che gli vogliono bene ho capito che non era così come lo dipingevo. Ho sempre provato ad andare avanti forse nella disperata convinzione che il suo era solo carattere ma che in fondo mi amasse a suo modo...purtroppo, date le circostanze, ho capito di aver sbagliato. Una persona innamorata, dopo 9 mesi, come minimo non sparisce ma cerca un confronto! Venire a sapere che, mentre stava con me, andava dicendo ai suoi amici di essere insicuro è stato terribile. Se avessi seguito il cuore starei ancora con lui perché, in fondo, lo amo ancora. Ma razionalmente ho capito che a lungo andare questa persona non mi avrebbe mai dato nulla di sereno per il futuro e, probabilmente, prima o poi si sarebbe tirato indietro come sempre...
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Dr.ssa Valentina Zanon Psicoterapeuta, Psicologo 23
Gentile Utente,

mi fa piacere che lei abbia avuto modo di definire meglio quali sono le sue esigenze in un rapporto.

Certo, ognuno ha un proprio carattere, ognuno ama a modo suo. Non esiste un "giusto" e uno "sbagliato". Tuttavia, in un rapporto soddisfacente, esiste una compatibilità di fondo che permette a entrambi di comprendere i modi dell'altro, di accettarli e di trarne soddisfazione per se stessi.

Auguri, valentina

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Come la collega Dott.ssa Zanon anche io rilevo come prioritaria nella situazione la Sua posizione relativa.
Il ragazzo non La ingannava. Come mai Lei ha "accetto" nei confronti di se' stessa questo strano menage?
Il mio approccio psicodinamico mi porta a chiederLe della Sua famiglia. Di Suo Padre.
Si sente o si sentiva amata da loro?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
dopo
Utente
Utente
La mia posizione, lo ammetto, è stata quella della ragazza "tappetino" pronta ad accettare il minimo pur di stare con lui. Mi ha, in un certo senso, ingannata dicendomi che mi amava ma in realtà penso proprio che non fosse così perché in quel caso non sarebbe stato tutto questo tempo senza nemmeno parlarmi o cercare un confronto. Proprio l'altro ieri sono venuta a sapere che, probabilmente, sta già conoscendo un'altra ragazza e questa cosa mi ha uccisa dentro...
Mia mamma è stata sempre presente in ogni situazione, sempre attenta e pronta a far qualunque cosa pur di aiutarmi...mio padre invece dal punto di vista affettivo è sempre stato inesistente, non so se per carattere o altro, ma non ci sono mai stati abbracci, baci ne "ti voglio bene" anzi, spesso e volentieri anche da piccola mi criticava in maniera bruttina dandomi anche della stupida o strana...
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Le ho chiesto del rapporto con i Suoi genitori e in particolare con Suo padre perche' e' in questo "modello" familiare cosi' importante che si va a cercare inconsciamente il partner.
In base alle Teorie psicodinamiche infatti l'amore o il "non amore" che ci e' stato dato costituiscono la matrice che ci caratterizza e che andiamo a ricercare perche' ci appartiene, ci tranquillizza, ci rassicura. Per quanto a livello razionale ci faccia invece soffrire.
Purtroppo questi "modelli interni" non e' facile modificarli. Occorre una psicoterapia del profondo per elaborarli e fronteggiarli.
Ed e' quella che le consiglio di fare. O cerchera' sempre di essere quella "ragazza tappetino" che e' stata ora. Perche' questa e' la rappresentazione dell'affettivita' contenuta in Lei.
Spero che il mio consulto Le abbia fatto comprendere almeno grosso modo la dinamica che Lei pone in essere.
I miei auguri gentile ragazza.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
aggiungi qualche nota a quelle delle Collghe che condiviso.
Essere tappetino, come dice lei, può dipendere da molti fattori:
Da come si è stati amati
Se si è stati amati
Se si è fruito davvero di questa dote affettiva
Dal livello di autostima
Dall'immagine allo specchio
Dai processi di idealizzazione che avvengono nella coppia
e così via.

Si faccia aiutare da un nostro collega soprattutto per evitare di reiterare questo doloroso copione relazionale

Le allego delle letture su cui poter riflettere

Gli amori sbagliati smetteranno di inseguirla quando lei penserà di meritare di più, ed il glielo auguro di cuore.



https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6179-quando-finisce-un-amore-sintomi-e-cure.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5038-le-menzogne-del-cuore-eros-e-ferite-d-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5169-come-dirsi-addio-senza-morire-di-dolore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/5407-coppia-separazione-o-perseverazione.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#8]
dopo
Utente
Utente
Grazie di cuore a tutti mi avete dato spunti di riflessione.
Avete ragione: io non ho per niente una grande autostima di me stessa e questo, probabilmente, ha fatto si che anche il minimo per me fosse tanto. Ho tanto da lavorare su me stessa e spero di riuscirci, purtroppo economicamente non posso permettermi consulti più specifici ma farò tesoro dei vostri suggerimenti!
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieta di averla ascoltata.

Gli eventuali percorso psicologici può seguirli in regime di convenzione, quindi i soldi non sono più un problema.