Un iter medico relativamente lungo

salve,
mi trovo ad assistere da più di un mese, giorno e notte, una persona che da anni è ammalata e che recentemente ha subito un intervento chirurgico che la condurrà a un iter medico relativamente lungo. la malattia l'ha sfiancato fisicamente ma ancor più psicologicamente... mi spiego: attribuisce significati preoccupanti ad ogni piccolo sintomo, va nel panico e chiama al telefono tutti i medici e infermieri che conosce per chiedere aiuto, nel frattempo si sente in colpa per il fatto che arreca tanto disturbo, spesso anche nei miei confronti. mi pare abbastanza consapevole che il mio "assisterlo" è frutto del bene che gli voglio e che non mi pesa; ma comincio a far fatica a stare dietro a questo suo continuo stato d'ansia. cosa posso fare?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Veramente difficile risponderLe, anche perchè nel provare a spezzare le convinzioni di un malato sulle preoccupazioni per la propria salute non facciamo altro che creare la distanza con l'interessato perchè non si sente accettato e crede che noi non stiamo credendo alla sua sofferenza. Niente di più sbagliato!
E' importante però che questa persona riesca a rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta perchè è fondamentale riuscire a spezzare questa ricerca costante di rassicurazioni che, per gli ansiosi e gli ipocondriaci, non aiuta ma rafforza l'ansia.
Lei potrebbe proporre a questa persona di chiedere aiuto non per l'ipocondria ma proprio per ricevere aiuto sulla sua evidente sofferenza.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
In che relazione si trova Lei con questa persona?
Quanti anni ha questo malato?
Puo' indicarci qualcosa di piu' sulla patologia che sta fronteggiano?

Occorre andare molto cauti quando ci si confronta con il dolore degli altri.
Non si puo' minimizzare la componente di angoscia che potrebbe portare questa persona a chiedere aiuto.
Potrebbe essere una sua condizione intrapsichica che va rispettata.
Ci aggiorniamo quando ci dara' queste notizie.
I miei saluti e auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
la relazione nella quale ci troviamo è di formatore-formando, ma con una componente molto forte di intimità.
Lui ha circa 70 anni e sta affrontando un periodo di non-autosufficenza dopo parecchi anni di lotta per l'autonomia contro una malattia degenerativa a livello motorio. lo stato di malattia che sta vivendo adesso si è aggiunto a quello che già viveva.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Anzitutto complimenti per il lavoro che svolge, cosi' importante in una societa' cosi' liquida rispetto ai valori.
Se Lei si trova in condizioni di intimita' con questo anziano ha gia' realizzato un buon risultato. Sopprimere l'angoscia della solitudine, della malattia, dell'abbandono e' un miracolo in certi casi. Anche solo ridurlo puo' esserlo.
Ora usi tutta la sensibilita' che certamente ha nel suo bagaglio. Per comprendere le motivazioni di questo anziano.
Forse cercare aiuto per lui e' importante. Gli fa percepire, forse in modo illusorio dal nostro punto di vista, che questo aiuto potra' arrivare.
E forse questo per lui e' vitale.
Abbia comprensione. Oltre le sue possibilita' di giovane di 25 anni per entrare in sintonia con questo anziano. Che con il suo dolore forse sta dando a Lei piu' di quanto Lei stia dando a Lui!
Auguri. E complimenti per il Suo lavoro!
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dopo
Utente
Utente
GRAZIE DI CUORE