Omosessualità

Salve sono una ragazza di 23 anni e a 18 anni ho preso consapevolezza della mia omosessualità. Ho sempre manifestato affetto nei confronti di ragazze o bambine già quando ero piccola, in particolare per quelle bionde con occhi azzurri. Ma era un segreto che custodivo in silenzio. Nell'adolescenza ho accantonato per un pò questi pensieri e iniziato ad uscire con i ragazzi fino a quando a 16 anni incappai in un'esperienza che per un po' di tempo penso di aver vissuto come un trauma. Sono uscita con un ragazzo e la serata sembrava tranquilla fino a quando poi invece di riportarmi a casa, prese un'altra strada con la macchina ignorando la mia richiesta di tornare. Mi portò in un parcheggio buio e isolato, ricordo che chiuse la macchina rendendo chiare le intenzioni. Ero spaventata, stavo rannicchiata al sedile della macchina mentre lui si spogliava..poi abbassò i sedili e cominciò a sbattermi con forza e aumentava ogni volta che provavo a reagire. Mi spogliò..in quel momento non sapevo cosa fare, i miei genitori pensavano fossi uscita con delle amiche e mia mamma lo conosceva..mi sarei vergognata a farmi trovare così. Il mio unico desiderio era tornare a casa, con la mia verginità ancora addosso. A casa ci tornai, ma solo dopo aver soddisfatto alcune sue esigenze..a casa cominciai a piangere e a vergognarmi. Mi sentivo usata e non sarei riuscita a raccontare ai miei quello che era successo. Da quella sera le cose per me cambiarono molto, con i ragazzi ero diventata fredda e distaccata e anche col mio ultimo ragazzo a 18 anni il sesso lo vivevo male perché io non ne sentivo mai l'esigenza e mi sono concessa a lui più per accontentarlo. Comincia a piacermi seriamente una ragazza e mamma lo intuisce. Subito non la prese bene, son passati mesi di silenzio,di oggetti tirati a dietro, di frasi spiacevoli..finché decise di portarmi da uno psicologo perché secondo lei la mia era solo una confusione nata dal fatto che avevo una sorella di cui ho perso le tracce quando ero piccola. Dallo psicologo sono andata solo una volta perché all'epoca non sentivo l'esigenza di capire il motivo per cui ero attratta da una ragazza. Però forse mia mamma non aveva tutti i torti..per vari motivi i rapporti con mia sorella si sono interrotti quando ero piccola (in una delle nostre ultime foto avevo due anni) e con me si fece silenzio sull'argomento perché pensavano che non avrei capito. Non chiedevo spiegazioni ma alle elementari c'è stato un episodio che secondo me era giusto riportare ai miei genitori: ho riconosciuto mia sorella che parlava con mia cugina e presa dalla gelosia me ne sono uscita con un "guarda che anche io ho una sorella! Si chiama X" e alla risposta "sono io" mi nascosi dietro nell'armadio. Era evidente un disagio ma nessuno riportò questo episodio alla mia fam. Mia sorella è bionda e ha gli occhi azzurri e se ci penso quando ero piccola la cercavo spesso nelle bambine,nelle maestre..Quanto possono avermi influenzata queste esperienze in ciò che sono oggi?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Quanto possono avermi influenzata queste esperienze in ciò che sono oggi?"

Gentile Utente,

non saprei risponderti, ma soprattutto è importante per te saperlo, oppure è più funzionale focalizzarti sulle soluzioni al problema.
Oggi il problema qual è?
Ripensi spesso al trauma vissuto con quel ragazzo?
Hai difficoltà a relazionarti con le ragazze?
La mamma ti crea tensioni in casa e accetta o non accetta la tua omosessualità? Ti senti a tuo agio con le ragazze?

Secondo me pensare che la sorella con gli occhi azzurri ti abbia influenzato nel tuo orientamento sessuale è una forzatura.
Ciò che accaduto con quel ragazzo, invece, anche perchè a 16 anni eri molto giovane e minorenne, potrebbe avere un peso nell'essere restia a frequentare i ragazzi per non incappare nella stessa esperienza negativa, ma allora è importante superare questa difficoltà perchè ovviamente non tutti i ragazzi si comportano in questo modo.

Adesso per te è un problema tutto ciò?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
provi a leggere questa lettura "lei ama lei: psiche e sessualità" credo racchiuda i suoi quesiti.

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3943-quando-lei-ama-lei-psiche-e-sessualita.html

Ci sono parecchi ambiti da analizzare:
Il suo rapporto con il maschile
Il suo rapporto con il femminile.
La sua psiche
La sua sessualità
E così via..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio la Dr.ssa Angela Pileci per la risposta. Ad oggi il problema sembra non sussistere perché il mio orientamento non mi crea disagi seppur in famiglia mia madre sia l'unica a sapere come stanno realmente le cose. Circa 3 anni fa sono stata vittima di cyberbullismo da parte di un famigliare che per offendermi ha scritto su Facebook il mio orientamento. È stato un momento delicato e molto intenso a livello emotivo, in paese tutti avevano letto compresi mio padre e mio fratello e quindi si può dire che lo sappiano per vie traverse anche se non direttamente da me. Soprattutto con mio padre forse sto ancora aspettando il momento giusto per farlo forse perché conoscendolo probabilmente si colpevolizzerebbe come ha fatto mia madre inizialmente pensando di aver sbagliato ad avermi taciuto le ragioni del distacco con la sorella. Quando ero piccola sentivo un'attrazione naturale per le ragazze/bambine col caschetto biondo e gli occhi azzurri perché forse involontariamente cercavo in loro quel rapporto che non avevo vissuto. Ricordo una ragazza conosciuta al mare che si chiamava proprio come mia sorella, mi coccolava e una sorta di "transfert" credo sia stato inevitabile; ricordo una bambina scuola,una maestra, una ragazza centro sportivo e il filo conduttore che unisce tutte queste è lo stesso: avevano le stesse sembianze della sorella. Nell'adolescenza ho cominciato poi a provare attrazione anche per altri tipi di ragazze non solo bionde ecc ma pensavo fosse un pensiero comune di ogni ragazza. Ho avuto esperienze con dei ragazzi ma mi sentivo sempre mancare qualcosa e non ero una persona particolarmente affettiva anche se poi di fatto per alcuni ricordo di esserci stata anche molto male, ci sono state delle crisi quando venivo lasciata. Poi ho 18 anni mi sono innamorata di una ragazza sono andata in confusione,ne ho parlato con il mio ragazzo di quel tempo e, tralasciando il fatto che oggi lui e questa ragazza di cui parlo convivono felicemente, quando ho iniziato ad avere esperienze con le ragazze è come se avessi capito cosa mi mancava realmente. L'episodio in macchina con quel ragazzo si può dire che io l'abbia rimosso anche se a volte credo si manifesti nella mia sessualità con la partner. Quando affronto con qualcuna un momento di crisi in cui non mi sento considerata come vorrei,nego il sesso perché penso "tu in questo momento non hai alcun diritto su di me". Oggi il problema è che sono una persona insicura, anche se con la mia solarità maschero un po' il tutto. Non credo di avere un gran rapporto con me stessa, ultimamente se sono sola comincio a rattristarmi..a riflettere sulle cose che mi hanno segnata, a varie situazioni che mi preoccupano quindi mi circondo spesso di amici per non soffermarmi troppo su di me. Vorrei riuscire ad essere più indipendente, soprattutto emotivamente. A dicembre ho iniziato anche a preoccuparmi un pò perché avevo forti sbalzi d'umore, magari mi svegliavo nervosa e con le lacrime agli occhi. Mi prendeva un raptus e cominciavo a lanciare oggetti e a mostrare aggressività seppur non in forma grave anche con me stessa. Poi mi sono tranquillizzata anche se in casa sono spesso apatica. Vorrei non cercare la serenità negli altri, ma riuscire ad essere forte abbastanza per andare con le mie gambe senza "aggrapparmi" troppo ad una persona in particolare. Può sembrare che così io non sappia restare da sola e invece per fortuna anche per quanto riguarda il campo sentimentale non sono una "facile", una che si accontenta. Al massimo cerco la compagnia degli amici. Purtroppo però non ho mai avuto delle relazioni facili, mia mamma ora come ora si può dire che sia la mia spalla perché posso parlarle tranquillamente, anche se credo non condivida certe mie scelte (relazioni a distanza a cui lei forse crede poco) e vedo che fatica a darmi un'opinione quando le parlo. Vorrebbe vedermi felice, crede che dovrei farmi intendere di più. Effettivamente nelle relazioni risulto sempre come quella disponibile, buona, comprensiva..e finisco per essere il soggetto debole della coppia e l'anello debole nel gruppo. Praticamente finisco per farmi travolgere e a volte schiacciare. Per questo vorrei imparare ad essere più forte. Fino ad ora ho avuto relazioni che forse si sono "ciucciate" la parte migliore di me, forse perché ci metto un po' a capire quando qualcosa non mi fa bene ma c'è da dire anche che quando prendo una decisione poi non c'è nulla che riesca a farmi tornare sui miei passi. È qualche mese che mi sento con una ragazza che attualmente lavora all'estero,purtroppo la distanza non è una gran garanzia al momento se le cose dovessero andare..e sono consapevole della situazione. Proprio per questo non vorrei farmi travolgere ancora. Forse chiedo troppo, ho cercato di parlare un po' di me sperando di chiarire un po' il quadro generale. Ringrazio anche la Dr.ssa Valeria Randone, leggerò il libro da lei proposto e spero di aver dato risposta ai suoi quesiti.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

direi di fare chiarezza: se tu dici che "Ad oggi il problema sembra non sussistere perché il mio orientamento non mi crea disagi seppur in famiglia mia madre sia l'unica a sapere come stanno realmente le cose." allora dobbiamo circoscrivere il problema che mi pare un altro, da quanto dici e cioè la tua insicurezza.

Ma anche qui, un po' di insicurezza ce l'abbiamo tutti perchè siamo umani e non macchine, ma soprattutto bisogna capire se si tratta di un'insicurezza in qualche modo invalidante e che crea disagio oppure no. Nel primo caso è ovvio che una consulenza psicologica è indicata, ma nel secondo caso dovresti semplicemente sfruttare le occasioni che la vita ti mette davanti.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Sì certo che ha risposto, é un link di un articolo non un libro..

Ha vissuto tanti abusi e sopprusi, ha mai pensato di discuterne con un professionista?
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dr.ssa Valeria Randone mi scuso per l'errore. Ho letto l'articolo e credo che nel mio caso sia difficile dire con certezza se ci sono nata o diventata. Ricercavo questa figura femminile già a 4 anni, influenzata dalla situazione penso, poi attratta anche dal maschio anche se in maniera diversa (minore) e credo che dopo quell'esperienza io abbia cercato protezione, affettività, tenerezza appunto che come Lei stessa ha detto sono caratteristiche meno riscontrabili in un uomo ma non certo perché un uomo non può essere sensibile e affettuoso, solo si tratta di un'affettività diversa a mio parere. Quando ha chiesto il mio rapporto col maschile penso si riferisse a mio padre. Beh mio padre durante la mia infanzia è stata una figura molto presente, ancora oggi posso dire non mi abbia mai trascurata e cerca sempre di fare il possibile per non farci mancare nulla. Quando ero piccola piuttosto passavo meno tempo con mia mamma che al tempo si trovava in una situazione un po' difficile ed era sempre al lavoro. Ho avuto per diversi anni una maestra che è stata per me come una seconda mamma, passavo interi pomeriggi da lei per i compiti e si occupava di me come se fossi una figlia tanto è vero che ancora oggi ci scriviamo tante lettere, ci telefoniamo.. non ho un rapporto problematico con i miei genitori, sono molto disponibili anche se con mamma mi confido di più perché con papà non sono abituata a parlare di cose più personali, delle mie preoccupazioni. Questo era per chiarire. Comunque La ringrazio ancora, si ho pensato diverse volte di discuterne con un professionista forse anche solo per dare un ordine ai pensieri e lasciarmi un po' di cose alle spalle.
Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Comunque La ringrazio ancora, si ho pensato diverse volte di discuterne con un professionista forse anche solo per dare un ordine ai pensieri e lasciarmi un po' di cose alle spalle. "

I professionisti servono proprio a questo: a fare ordine nei cassetti mentali ed emozionali.