Non mi cerca ma non mi lascia. storia complessa

Da poco più di 1 anno ho una storia con una mia collega di lavoro, più grande di me di 6 anni ed io ne ho 37, che è sposata ed ha un figlio 14enne. Lavoriamo insieme, siamo sempre stati a stretto contatto e sin dall'inizio c'è stata una certa affinità lavorativa e caratteriale che ci ha avvicinato sempre di più. Conoscendo le sue condizioni familiari, io, da bravo ragazzo, sono sempre rimasto al mio posto, mai fatto avance né battute "particolari", le ho sempre portato il massimo rispetto proprio per l'enorme stima che ci siamo sempre scambiati sul posto di lavoro.
Ammetto che lei mi è sempre piaciuta, l'ho sempre vista come una bellissima donna, la apprezzavo per la brillantezza, la sua capacità, la cultura, ma come ho già detto sono rimasto al mio posto tanto che una volta mi resi conto di guardarla con occhi da "pesce lesso" e subito mi allontanai. In questi anni anche lei più volte ha apertamente manifestato il suo apprezzamento per me nel nostro lavoro, non mancando mai di sottolineare come e quanto fossi affidabile, serio e definendomi come il suo "miglior collega di sempre"...
Il rapporto di lavoro procede bene, la stima è reciproca così come la fiducia, sino a quando, durante una pausa pranzo in cui restiamo casualmente soli, lei inizia a parlarmi della sua vita sentimentale col marito e di come fosse in "rotta".
Rimasi ad ascoltarla mentre mi raccontava di come col marito non avesse più nemmeno alcun dialogo da mesi e mesi chiedendomi pareri "da uomo", circa il comportamento molto freddo e distaccato del marito che continuava ad ignorarla. Da quel giorno ci fu un lento e costante avvicinamento, si iniziò a parlare anche di cose molto personali ma sempre come due buoni amici. La situazione virò pericolosamente qualche mese dopo, iniziamo a scambiarci dei messaggi con lei che prima mi disse che le mancavo e che per poi chiedermi di invitarla una sera a cena. Io risposi che sarebbe stato un piacere ma realmente non pensavo potesse essere una cosa realizzabile e ci scherzai su.
Appena ci fu l'occasione di restare soli a lavoro, la invitai e qualche sera dopo ci fu quella cena.
Da lì è iniziata la nostra storia. Dopo un inizio spettacolare, dopo un paio di mesi cominciò a vedermi e sentirmi sempre meno e non manifestare alcuna forma d'affetto. I mesi passarono, con la storia tenuta in vita, ogni giorni ci scriviamo e sentiamo, ma senza mai nessun gesto di affetto. Io sono innamorato davvero, non riesco a stare senza di lei...
Un mese fa circa, lei si è riavvicinata, di nuovo affettuosa, dolce, premurosa ed il tutto in concomitanza con l'arrivo di una nuova collega giovane, carina e che mi fa gli occhi dolci... Ma dopo aver avuto conferma di me, di nuovo si è allontanata. Sta sempre online sul telefono, ma di nuovo quasi non risponde ai miei messaggi e non racconta nulla di lei... Abbiamo litigato spesso, lei dice che è un momento difficile, va su tutte le furie... Ed io ho paura di perderla.
Insomma, mi tiene lontano, ma non da lasciarmi.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Per quanto doloroso e cinico possa essere, queste relazioni "altre" non hanno mai, o quasi mai, un lieto fine..

La invito a leggere questo blog ed i suoi più di cento commenti, che testimoniano la sofferenza atroce che queste relazioni portano con se, dopo i primi mesi o anni di grande amore e passione...

Lei ha paura di perderla?
Ma forse non l'ha mai avuta..davvero, questa donna abita un'altra vita ed un amore senza progetto, purtroppo, è orfano di slanci e di futuro....

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro signore,
Devo dirLe anche io, come la collega Dott.a Randone, che queste storie, specialmente quelle nate sul posto di lavoro, raramente hanno un buon fine.
Puo' accadere, certamente, che la vicinanza quotidiana porti a intravedere delle vicinanze affettive. Puo' accadere in special modo in persone che non hanno dei rapporti affettivi solidi fuori dell'ambito del lavoro.
Che tipo di vita svolge Lei extra lavoro? Affetti, amicizie, interessi?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#3]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissimo, purtroppo sono d'accordo con le Colleghe,queste storie d'ufficio che nascono con chi vive e lavora con noi e ci illuminano le ore di lavoro, non durano.. Anch'io come la Collega Esposito le chiedo se ha una buona rete socioaffettiva che l'aiuti a vivere .
Sembra una risposta dura, mi rendo conto di come può essere facile , dolce, intravvedere, vicinanza , tenerezza e anche amore , a prescindere dal fatto che l'altra , l'altro ha una vita sua e problemi, ..legami e niente è facile..
Le faccio molti auguri di giorni belli..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Purtroppo mi trovo in una città che non è la mia, pochissimi amici e tutti con famiglia. La mia timidezza non mi aiuta in questo... I miei interessi sono i libri, il cinema. Tutta roba che riesco a far da solo.
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro signore,
Forse questa situazione di isolamento relazionale che Lei vive l'ha posta in una condizione diversa dalla signora, che ha una sua vita, una sua famiglia e probabilmente riserva a queste "scappatelle" una importanza molto relativa.
Poi l'ufficio come puo' capire e' un contesto molto critico ove si corre il rischio di avere dei problemi. Quindi da evitare a prescindere dalle singole persone.
Cerchi di crearsi degli interessi Suoi che Le colmino il desiderio di cercarsi/crearsi "amori" che poi la potranno deludere perche' non condivisi!
Auguri!
[#6]
dopo
Utente
Utente
Ed ecco l'evoluzione...
Dopo continui avvicinamenti ed allontanamenti, ed io che reclamavo un minimo di attenzioni, visto che non rispondeva più ai messaggi e le telefonate erano "mute" da parte sua, mi ha detto che è stanca, che non le do la serenità che le serve e che ha necessità di far il punto della sua vita...
Dice di aver sentimenti per me, ma che non bastano...
Significa che ci sono rimasto come un cretino, vero?
Che adesso sto qui a pensarla continuamente, che mi ritrovo a piangere ed incapace anche di prepararmi pranzo e cena, vado avanti a panini e sandwich quelle poche volte che ho fame.
E lei che mi ha categoricamente vietato di mandarle anche solo un messaggio o peggio di provare a chiamarla o di parlarle se non necessario per lavoro...
Mi sa che ho abboccato come un fesso, ma quanto si sta male...
[#7]
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissimo, vorrei che Lei avesse uno scatto di orgoglio , andasse dal medico di base per farsi consigliare a chi rivolgersi per aiuto, nella struttura pubblica, valutando anche un mirato, leggero aiuto farmacologico..perchè bisogna intervenire subito, .. piangere , vivere di lacrime e panini, non serve a nessuno, nè a riconquistarla , nè a stare meglio..La vostra situazione è sbilanciata, questa donna ha una rete socioaffettiva, cerchi di costruirsene una anche Lei, forse a partire dal mondo del suo lavoro, dai suoi interessi..come le è stato già detto.
Mi permetto di esser esplicita nei consigli , perchè un uomo del suo valore e della sua età non deve ridursi così , neanche per
amore.. Coraggio, lo faccia, spero che tra qualche tempo ci riscriva , più sereno..