Paura di allontanarmi da mia madre

Buonasera.
Ultimamente ho un problema: sono diventata iperprotettiva nei confronti di mia madre. Lei qualche mese fa ha scoperto di avere un tumore al seno, ora si sta curando. Non ho preso molto bene questa situazione però si va avanti. Io tra qualche settimana dovrei andare in gita e stare fuori 5/6 giorni. Inizialmente ero entusiasta però ultimamente mi capita molto spesso di pensare che di tempo per fare i viaggi ne ho e che in questo momento mia mamma ha bisogno di me, di noi, della sua famiglia perché non stiamo attraversando un bel momento. E quindi non vorrei andarci in gita per questo motivo. Anche se una parte di me vorrebbe andarci ho paura che stando in gita mi sentirei triste e in colpa per non starle abbastanza vicina. Secondo voi è sbagliato quello che penso? Cosa mi consigliate?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
In 5 giorni di tempo libero per Lei cosa pensa che possa accadere?
Ha paura di sentirsi in colpa per questa breve "pausa" che si concede?
Ha paura che il suo estremo attaccamento a Sua madre possa rivelarsi un boomerang?
Un tumore al seno e' una patologia lunga e non cambiera' in 5 gg!
Cerchi di leggere dentro di sé!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, penso che cinque giorni non cambiano niente , sua madre sa di essere amata da Lei e penserebbe forse che la situazione sia ancor più drammatica se Lei stravolge così la sua vita. Parli con sua madre , con affetto e sincerità e vedrà che non deve sentirsi in colpa , sua madre sarà rassicurante, lo farà per Lei , ma anche per sè stessa.. Da questo male oggi si guarisce , e ci si può convivere molto a lungo..
Auguri per tutto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Laura De Martino Psicologo, Psicoterapeuta 25 1 11
Cara ragazza,
cresciamo credendo che i nostri genitori siano infallibili, immortali e quindi eterni e confrontarci con la loro "umanità" è estremamente difficile, solleva ansie e angosce che prima non avevamo.
Il senso di impotenza si fa sentire a volte in modo intenso e vorremmo compensarlo con l'illusione di avere un qualche potere, ovvero che facendo noi qualcosa le situazioni potranno cambiare. Vivere in questa illusione ci fa sentire in colpa, in colpa perché potevamo fare qualcosa che risolvesse ed invece non l'abbiamo fatta. Ma è davvero così? abbiamo veramente qualche potere?O in tal modo rischiamo di incatenarci inutilmente? forse il compito, in tali circostanze, diventa tollerare l'impotenza e la paura che ne deriva e concedersi ugualmente le gioie che la vita contemporaneamente ci riserva. Non è forse questo crescere? Con questo non voglio suggerirti una soluzione alla tua domanda ma solo stimolare una riflessione. Se senti di non aver desiderio di andare alla gita perché ora c'è la tristezza nel tuo cuore rispettati, ma non farlo in virtù di un senso di colpa nei confronti di tua madre vivresti nell'illusione di poter risolvere le sue sorti o il suo stato d'animo sacrificandoti purtroppo inutilmente. Condividi con lei le tue emozioni sono convinta che questo le restituirà quel calore affettivo che sicuramente è l'unica cosa che le puoi realmente dare.

Un caro saluto,
Dr.ssa Laura De Martino
Psicoterapeuta - Napoli

Dr.ssa Laura De Martino
Psicologa, Psicoterapeuta Relazionale e Familiare
tel 3280273833 - Napoli

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dopo
Utente
Utente
Grazie dottoresse per avermi dedicato pochi minuti della vostra giornata, mi siete state molto d'aiuto. E soprattutto grazie alla dr.ssa De Martino