Disturbo d'ansia

Gentilissimi dottori,

volevo scrivervi per presentarvi la mia situazione la quale ultimamente mi sta complicando notevolmente la vita, sono un ragazzo di 20 anni e ho iniziato da poco la mia carriera universitaria.

Nella mia vita non mi sarei mai descritto come una persona particolarmente ansiosa, ma in questo ultimo periodo si sono presentati degli attacchi d'ansia abbastanza seccanti che sono caratterizzati in primis da una forte sensazione di nausea accompagnata da sudorazioni fredde, tachicardia e iperventilazione.
Inizialmente si presentavano in situazioni abbastanza stressanti (ad esempio il primo episodio che rammento accadde pochi istanti prima dell'orale dell'esame di maturità dove rischiai di dare di stomaco a causa del forte stress), ma ultimamente questa forte sensazione di nausea si presenta anche in situazioni molto normali, ad esempio essendo uno studente pendolare devo prendere ogni mattina il treno per frequentare le lezioni, e quest'ultimo è diventato un incubo per me, poichè ogni volta che salgo sul treno mi inizia una forte nausea che si protende per tutto l'arco del viaggio. Altri episodi si presentano quando devo uscire per delle cene, quando esco in luoghi affollati o quando per qualche motivo non posso lasciare il luogo in cui mi trovo. Sicuramente il sintomo che meno riesco a sopportare di tutto ciò è la nausea la quale molte volte mi porta a limitare la mia vita sociale, e inoltre mi complica anche la vita universitaria poichè ogni esame diventa una fonte altissima di stress, non tanto per l'esame in se, ma quanto per la paura di sentirsi male.
Ciò che volevo chiedervi era se fosse possibile uscire da questo tunnel dell'ansia, e se si in quale modo ?

Vi ringrazio anticipatamente della vostra gentile attenzione, cordiali saluti
[#1]
dopo
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Ciò che volevo chiedervi era se fosse possibile uscire da questo tunnel dell'ansia, e se si in quale modo ?"

Gentile Utente,
Lei chiede una soluzione prima della diagnosi.

La diagnosi è un momento di notevole importanza per capire di cosa si tratta davvero, i sintomi non sono tutti uguali e le strutture di personalità differenti...

La diagnosi non là si fa ascoltando il corteo sintomatolgico, ma analizzando tanto altro del paziente, anche il significato della sintomatologia, oltre che la causa.

Si rivolga ad un nostro collega per capire bene di cosa si tratta e dopo come potersi curare davvero.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Marta Stentella Psicologo 355 5
Gentile utente, è sicuramente possibile uscire da questa condizione se richiederà le prestazioni di uno psicoterapeuta. Le consiglio una psicoterapia cognitivo - comportamentale così da iniziare a gestire sin da subito il sintomo che da quanto mi sembra di capire inibisce molto la su vita sociale e relazionale.
Saluti

Dr.ssa Marta Stentella - Roma e Terni
Psicologa Clinica e Forense, Psicodiagnosta
www.martastentella.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Gentili dottoresse,
innanzitutto vi ringrazio del tempo dedicatomi e seguirò il vostro consiglio prendendo appuntamento da un vostro collega per valutare la mia situazione.
Secondariamente mi scuso con entrambe, e in particolare con la dottoressa Randone, per aver richiesto direttamente una soluzione prima di aver ricevuto una diagnosi da un professionista.

Cordiali saluti
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