Attacchi di panico e ansia

Salve, soffro di attacchi di panico e ansia acuta da Dicembre-Novembre 2014. Ne ho parlato ripetutamente per mesi con tanto di diario giornaliero con attacchi di ansia con relativo commento cosa stavo facendo o cosa pensavo. Ne ho parlato da Agosto 2015 ma anche prima fino a Novembre 2015 . Ma nessun conclusione e nessun beneficio, anzi l'ansia peggiora e anche l'umore.
Da notare che la psicoterapeuta mi voleva far sospendere l'analisi dell'ansia anche se ne soffrivo ancora e nonostante non avessimo trovato rimedi nè le cause. Cosa che mi ha fatto impressionare e arrivare alla decisione di oggi di sospendere la psicoterapia visti gli scarsi risultati sull'ansia e anzi la persistenza e quasi peggioramento di essa.

Cosa fareallora ?
Cambiare psicoterapeuta o sospendere la psicoterapia ?
Si possono arrivare a risultati sugli attacchi di panico e ansia senza ricorrere a psicofarmaci dopo 1 anno o è ancora presto ?

Perchè può sembrar strano ma sono rimasto veramente deluso dal mancato beneficio della psicoterapia sul tema dell'ansia e questo mi ha portato contraccolpi psicologici e sull'umore.
La cosa che mi fa dubitare sono oltre ai risultati pessimi, anche l'atteggiamento della psicoterapeuta che stimavo ma ora ho perso fiducia. Voleva appunto addirittura che non le scrivessi più sull'ansia nonostante i sintomi evidenti e senza arrivare alle cause o ai rimedi.
E cmq mi sembrava che non avesse mai sentito dei sintomi fisici e delle sensazioni e voglia sempre cambiar discorso. Quindi che sia totalmente impreparata e competente in materia .

Da qui i miei dubbi e decisione che sto paventando di abbandonare la psicoterapia.

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dopo
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Può cambiare psicoterapeuta, può cambiare approccio e formazione.

" Cambiare psicoterapeuta o sospendere la psicoterapia ?

Potrebbe essere una soluzione se non si trova bene .


"Si possono arrivare a risultati sugli attacchi di panico e ansia senza ricorrere a psicofarmaci dopo 1 anno o è ancora presto ? "

Dipende!
L'ansia è un sintomo, la disamina delle cause ê complessa e dipende da svariati fattori, inclusa la sua struttura di personalità, tutti elementi non analizzabili online, ma de visu

La farmacoterapia andrebbe sempre affiancata - quindi nello stesso lasso di tempo - alla terapia farmacologica, credo sia la strada più consona da intraprendere.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

uno degli aspetti, tra i tanti, che può portare al fallimento di una psicoterapia è la diagnosi che deve essere corretta.
Lei qui parla di ansia acuta e di attacchi di panico, ma nei consulti precedenti in psichiatria mi pare di aver letto che il medico psichiatra le avesse prescritto il risperidone che si utilizza in altre situazioni. Ciò non vuol dire che Lei non possa anche sentirsi ansiosa, ma allora vorrei capire che tipo di diagnosi è stata posta dalla psicoterapeuta prima di impostare il trattamento psicoterapico e quali sono gli obiettivi che sono stati fissati all'inizio della terapia. Qualcuno di questi è stato raggiunto?

Per quanto riguarda la psicoterapia, posso chiederLe che tipo di terapia sta facendo, di quale orientamento?
Alla luce dell'orientamento cognitivo-comportamentale, ad esempio, ciò che scrive mi pare inesatto.

Ad esempio, Lei dice di aver compilato un diario in questa maniera: "Ne ho parlato ripetutamente per mesi con tanto di diario giornaliero con attacchi di ansia con relativo commento cosa stavo facendo o cosa pensavo"
Fermo restando la premessa che ho fatto all'inizio della mia replica a proposito della diagnosi, la finalità della compilazione di un diario in terapia cognitivo-comportamentale NON è quella di commentare e basta perché così si corre il rischio di amplificare il sintomo!
La finalità è quella di intercettare nella sequenza critica ciò che per il pz. è in quel momento inconsapevole e quindi automatico e renderlo consapevole, per poter poi cambiare.

Di solito non è un compito semplicissimo per il pz, ma ne avete parlato in terapia? Ha incontrato difficoltà nella compilazione del diario?

Se poi la Sua impressione sul Collega è negativa, può cambiare terapeuta, facendo chiarezza su diagnosi e poi sulle soluzioni alla problematica.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Prendo psicofarmaci perché ho avuto una psicosi nel 2013 ma è in remissione. Però soffro di ansia acuta e attacchi di panico da 1 anno e mezzo. Prendo ancora Olanzapina recentemente aumentata ma senza benefici .
Non dono stati posti obiettivi nella psicoterapia né all inizio né dopo. E questo mi lascia perplesso anche perché non so quindi rispondervi sull approccio.

[#4]
dopo
Utente
Utente
Secondo voi. Posto che i risultati non c'è ne sono stati sull ansia nelle psicoterapia e non c erano nemmeno gli obiettivi, è il caso di cambiare psicoterapeuta e intraprendere una nuova che magari fissi degli obiettivi ?
o magari chiarire con quella vecchia anche se mi pare complicato.
Perché a distanza di un mese sto peggio non solo per via della terapia farmacologica ma a livello di umore e di ansia.
Per esempio nella mia città senza fare 100 km.
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dopo
Utente
Utente
***ATTENZIONE*** Questo consulto risulta aggiornato a più di DUE MESI fa: valuta attentamente se la tua risposta puù ancora essere utile. Se ritieni opportuno inviare comunque la tua replica allora CANCELLA TUTTO QUESTO AVVISO e scrivi qui di seguito, grazie.
Salve ,

Scrivo perché come dicevo due mesi fa ho cambiato psicoterapeuta anche per ragioni organizzative e di trasporto, i risultati per ora non ci sono, è da 10 sedute per la durata di due mesi e mezzo che ormai sono dalla nuova psicologa, ma anche Lei non riesce bene ad aiutarmi sul come fronteggiare gli attacchi di ansia e cosa fare. Si lavora molto sui pensieri e le situazioni in cui accadono , ma spesso non riesco a verbalizzarle bene . Comunque continuo la strada intrapresa con la nuova esperta sperando alla lunga paghi senza farmi illusioni.

Un altro discorso mi preme, come dicevo in altri consulti , non riesco a parlare con la psicoterapeuta della sfera del sesso, nella quale ritengo di avere problemi, nel senso che ho coltivato nel corso degli anni una tendenza al piacere per il sadomaso che vorrei analizzare ma mi vergogno e non riesco a parlarne come vorrei. In particolare questa sfera mi appaga più dei rapporti " normali eterosessuali " che ho e comunque mi ritengo etero sessuale. Alcune pratiche sadomaso mi incuriosiscono e alcune " leggere " le ho provate nella realtà. Non vorrei che questo mi creasse però una dipendenza e una voglia di sempre nuovi stimoli che spesso sfocia in nuove pratiche e a spendere anche molti soldi ( sesso a pagamento ).
Che sia il caso di rivolgermi ad un altra esperta solo per questo tema ? Con quella attuale non ho il feeling adatto per parlarne liberamente o con libertà .
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Prosegua con la stessa Collega, si dia tempo
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