Competizione e invidia

Sono una studentessa al primo anno di specialistica. IL trasferimento, avvenuto da poco, in un'altra città, mi ha portato ad aprire gli occhi sulla mia carriera universitaria e soprattutto sul mio modo di viverla.
Sono sempre stata molto studiosa, passando pomeriggio interi sui libri, ne ricevo da sempre una grande gratificazione. Nonostante ciò, da quando faccio l'università sono molto competitiva e invidiosa non tanto dei voti degli altri, quanto dell'agilità con cui svolgono i loro studi. Ho attorno persone che studiano molto meno di me con risultati comunque ottimi e soprattutto che riescono a vivere.A me pare sempre di buttare intere giornate su di una scrivania, mentre loro hanno una vita (intendendo con ciò anche tutte le problematiche legate al quotidiano). Mi sono accorta infatti che io non riesco a sopportare il minimo imprevisto perché temo per il mio studio, per il mio rendimento, loro invece hanno la capacità di comportarsi responsabilmente, di essere adulti, affrontando ciò che capita loro e sfruttando il tempo al meglio. Inoltre, mi sono accorta di non riuscire a dare la giusta priorità alle cose. Quello che mi manca è il diventare adulta, l'accettare che altri siano meglio di me, l'accettare la vita in ogni sua sfumature quotidiana.
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dopo
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Tutto ciò che ti manca è imparabile e l'università (ma anche il mondo del lavoro) sono ottime palestre per imparare!

Tu scrivi: "io non riesco a sopportare il minimo imprevisto perché temo per il mio studio, per il mio rendimento, loro invece hanno la capacità di comportarsi responsabilmente..."
Ritieni di essere una persona ansiosa?
Hai provato a programmare l'agenda lasciando uno spazio vuoto per eventuali imprevisti? Se c'è l'imprevisto puoi usare quel tempo preventivamente lasciato vuoto, sennò usarlo come meglio credi.

Tuttavia, se sei ansiosa, credo dovresti risolvere questo problema prima.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Gentile ragazza,

Lei scrive:
<<IL trasferimento, avvenuto da poco, in un'altra città, mi ha portato ad aprire gli occhi sulla mia carriera universitaria e soprattutto sul mio modo di viverla. (...) io non riesco a sopportare il minimo imprevisto <<
Credo di capire che Lei sta ancora in fase di "rodaggio";
per quanto, essendo aprile, ciò dovrebbe corrispondere ad almeno 6 mesi fuori sede... Rodaggio prolungato? altro?

La capacità di sopportare l'imprevisto correla con la fiducia di poter sfruttarlo ai propri fini (ad es. staccare dai libri per riprendere con maggiore concentrazione).
Per Lei non è così?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Gentile ragazza, sembra che all'improvviso sia successo qualcosa e i suoi occhi si siano aperti su degli aspetti che la mettono in crisi e la fanno dubitare di lei... Cosa ha comportato per lei questo trasferimento? Cosa è cambiato rispetto a prima?

La sua richiesta si chiude con un giudizio molto severo su di se... "Quello che mi manca è il diventare adulta, l'accettare che altri siano meglio di me, l'accettare la vita in ogni sua sfumature quotidiana." ... ma anche molto generico. In che modo questi aspetti sono legati tra loro?

In definitiva qual'è la sua richiesta? Come pensa che possiamo aiutarla?

Un caro saluto,




Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologa
www.veronicadibiagio.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Sono una persona molto ansiosa e sicuramente il trasferimento è stato un modo per testarmi.
Certo ho avuto una sorte piuttosto avversa: ho avuto innumerevoli problemi a casa, non vado d'accordo con i miei coinquilini e ancora non ho amici. Inoltre ho dato soltanto un esame, io che da sempre sono stata in pari.
mi sento frastornata e l 'unica cosa che riesco a fare e distaccarmi da chi, differentemente da me, riesce a sopportare il carico.
[#5]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Il semplice fatto che Lei si ponga tali domande indica che e' matura, eccome!
Gli stili personali di approcciarsi alle difficolta' sono i piu' disparati. E Lei non puo' sapere quali "prezzi" vengano pagati dagli altri.
Quindi l'invidia potrebbe non essere davvero il sentimento migliore.
Quello che dovrebbe cercare di fare, e in questo forse potrebbe essere un po' aiutata, e' accettarsi. Amarsi come e'. Perche' se Lei e' una persona coscienziosa e rispettosa di se' e di quello che fa, alla lunga questo paghera'!
Ma non deve guardare un centimetro oltre il suo naso. Deve alzare la testa e guardare l'orizzonte!
Spero che abbia colto il mio messaggio!
In bocca al lupo per i Suoi studi e la Sua futura carriera.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Più che "accettare che gli altri siano meglio di me" credo che sarebbe più utile e realistico dirsi che gli altri siano DIVERSI da lei (e non migliori!) ossia senza un giudizio di valore sulla sua persona rispetto agli altri, ma di diverse modalità di affrontare la vita.

Un caro saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

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Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
La sua risposta è molto interessante: "Sono una persona molto ansiosa e sicuramente il trasferimento è stato un modo per testarmi." In che modo? Si sta testando rispetto a che cosa?

Da quel che racconta, sembra che le sue difficoltà riguardino diversi ambiti della sua vita... questo confronto "sfavorevole" con chi la circonda sta influenzando l'immagine che ha di sè in modo negativo, e certo questo non la aiuta a far fronte a tutte le "sfide" che un trasferimento comporta... ha mai pensato di parlare di questo con un professionista de visu? Una consulenza psicologica potrebbe aiutarla a capire perchè questo confronto con gli altri la sta mettendo così in difficoltà e come poter viversi meglio questo momento della sua vita... cosa ne pensa?

Un caro saluto,
[#8]
dopo
Utente
Utente
Ho da sempre avuto pochissima autostima e per un errore di focalizzazione da sempre ritengo che tutto mi vada male. Sono una persona molto sensibile, tutto mi tocca e tutto mi ferisce. Anche per questo ho fatto della lettura e della cultura una sorta di nido, di riparo dalle varie intemperie quotidiane.
Mi sta a cuore così tanto perché è una delle poche cose in cui riesco e per la quale faccio contenti anche i miei.
Sono andata da una psicologa in passato a causa di disturbi ossessivi, sto valutando l'idea di ritornarci.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<<Sono andata da una psicologa in passato a causa di disturbi ossessivi, sto valutando l'idea di ritornarci.<<

Può essere certamente una ipotesi valida.

[#10]
Dr.ssa Veronica Di Biagio Psicologo 21 1
Carissima, se pensa di commettere degli "errori di focalizzazione" vuol dire anche può imparare a focalizzare in modo diverso... la situazione che sta affrontando l'ha messa in crisi rispetto a qualcosa che per lei è molto importante, ma allo stesso tempo è come un campanello di allarme che ci fa capire che qualcosa è cambiato... questa potrebbe essere una buona occasione per investire proprio sul senso che ha di sè, sulla sua autostima. Magari alla fine potrebbe scoprire che i modi in cui può sentirsi apprezzata e in cui può riuscire sono molti di più di quelli sperimentati finora.

Le auguro di riuscirci,
un saluto

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