timidezza stranissima

Salve gentili dottori, è la prima volta che richiedo un consulto su questa piattaforma. Ho un problema che mi affligge da moltissimo tempo, e non so proprio come risolverlo, sempre che ci possa riuscire visto il tempo trascorso.
Il mio enorme problema riguarda una timidezza secondo me troppo esagerata che si manifesta in un tipo di situazione in particolare, e cioè quando si prospetta la possibilità di approccio ad un uomo che mi attrae moltissimo.
Parto col dire che sono sempre stata un po' timida ma niente di irrilevante, infatti in tantissime situazioni non lo sono affatto, anzi.. La cosa si presenta in maniera davvero problematica quando mi sento fortemente attratta da un uomo. Anziché cercare un contatto, scappo! Evito assolutamente! E evito soprattutto perché vengo assalita da un'emozione talmente forte da lasciarmi totalmente incapace di agire. Avverto un blocco totale, proprio non riesco a sentirmi a mio agio, serena, tranquilla, godermi la situazione e cercare di interagire. Invece quando un uomo non mi interessa minimamente non provo alcun imbarazzo, anzi mi trovo talmente a mio agio da potere in certi casi risultare interessante col rischio che quella persona possa pensare di potersi avvicinare a me, quando in realtà a me non interessa.
Nell'altro caso invece è quell'emozione troppo forte che non riesco a gestire che mi blocca totalmente e che mi fa sentire nervosa, impacciata. E probabilmente evito proprio per questo motivo, per paura di farmi vedere in quello stato ridicolo e assurdo!
A causa di questo problema in passato mo sono fatta scappare un'occasione bellissima, cioè di avere un contatto con una persona di cui credo che mi fossi innamorata sul serio, e questa cosa non avete idea di quanto ancora ora, a distanza da anni, mi faccia stare male. Ma ciò che è peggio è che il problema persiste, tant'è vero che, a 28 anni, l'unica storia che ho avuto è stata tempo fa con un ragazzo di cui mi ero innamorata ma che conoscevo già prima che iniziasse la storia, quindi diciamo che non vale tanto, lì la cosa era stata più facile, per così dire.
Per favore, vi chiedo da cosa può dipendere questa cosa e soprattutto se si può risolvere. Immagino che chi risponderà, se vorrà, mi consiglierà un percorso di psicoterapia ma in realtà vorrei cercare di risolvere da sola la cosa cercando di capire qual è l'esatta causa del mio malessere.
E' inutile dire che tutta questa situazione mi crea, appunto, un forte malessere, perché se continuo così non vivrò mai pienamente la mia vita a livello sentimentale, e magari questo influenzerà anche altri aspetti.
Quando ripenso a questo fatto e al mio problema in generale, mi odio, non sopporto di avere questo aspetto del carattere! È troppo assurdo!
Grazie per la vostra attenzione.
Cordialmente
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<vorrei cercare di risolvere da sola la cosa cercando di capire qual è l'esatta causa del mio malessere.>>

Gentile Ragazza,
scrivere di voler fare da sola e, contemporaneamente, chiedere il nostro aiuto pare un po' contraddittorio.

Nel suo lungo post ci sarebbero tanti spunti su cui "lavorare" costruttivamente all'interno di un percorso psicoterapeutico.

La ricerca delle cause può essere utile, ma anche del tutto irrilevante per aiutarla a star meglio e a vivere con maggior pienezza e soddisfazione la sua vita.

Quali motivazioni stanno alla base del suo non volersi rivolgere ad un nostro Collega?
Per aiutarla a riflettere, la invito a leggere questi utili articoli:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/849-perche-non-andare-dallo-psicologo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
Dr.ssa Ilaria La Manna Psicologo, Psicoterapeuta 282 8 9
Gentile Ragazza,

come la Collega credo che conoscere la causa di questa sofferenza possa sì essere utile, ma forse ciò che conta maggiormente ora sia fare qualcosa, prendere in mano la propria vita ed agire per poter vivere pienamente quei sentimenti che fino ad ora non si è permessa di vivere.

Come lei stessa dice ha visto tante occasioni "sfumare", bloccata da questa sua timidezza, tuttavia non starei a guardare indietro, a vedere quello che si è "persa" perchè questo potrebbe generarle emozioni di tristezza e anche di rabbia verso se stessa e quello che è lei, non accettando quella parte di sè sensibile e timida che non sempre ha risvolti negativi, se non nel momento in cui non ci permette di vivere a pieno ad esempio le emozioni di un innamoramento.

"E probabilmente evito proprio per questo motivo, per paura di farmi vedere in quello stato ridicolo e assurdo!"
Credo che questo sia un punto importante su cui poter lavorare con la guida di un professionista.
Quello che le capita credo sia molto comune, è proprio nel momento in cui ci piace qualcuno che più lo "sfuggiamo" (pur desiderandolo tantissimo), ma non è assolutamente un comportamento strano o assurdo, è solo che vorremmo presentarci al meglio, sentirci al massimo, non fallire, sentirci all'altezza, proprio perchè investiamo molto nell'esito e in quello che ne seguirà successivamente.

Ma quando questa paura di fallire ci blocca a tal punto da non permetterci di vivere serenemante, essere affiancata da un nostro collega che possa aiutarla a gestire quello che capita in quelle circostanze credo le potrà essere di molto aiuto.

Un caro saluto

Dott.ssa Ilaria La Manna
Psicologa Psicoterapeuta - Padova

[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
Grazie dottoresse per le vostre risposte. In effetti sì, riconosco che avere detto di volere risolvere da sola e poi chiedere aiuto a voi è un po' contraddittorio, intendevo dire che vorrei risolvere con solo qualche suggerimento, ma in fondo mi rendo conto che ci vorrebbe proprio un percorso di psicoterapia. A parte i costi che non potrei affrontare (magari potrei però rivolgermi a qualche asl), la cosa che mi blocca nel decidere di iniziare questo tipo di percorso è la paura che possa durare tanti anni, quando invece io vorrei risolvere quanto prima. Lo so che è sbagliato, e che ne varrebbe davvero la pena, ma forse in fondo ho anche paura della possibilità di scoprire, con l'aiuto di un professionista, che il problema potrebbe addirittura essere più ampio e anche peggio di quello che credo che sia.
Di sicuro non vorrei vivere quella situazioni in questo modo (anche se devo dire che mi capitano davvero molto raramente perché troppo difficilmente mi innamoro già di mio, quindi se succede, la cosa la sento da subito serissima), quindi cercherò di lavorare su questa cosa e valuterò la possibilità di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Grazie per la vostra attenzione, siete state gentilissime.
Cordiali saluti.
[#4]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
non deve decidere subito cosa fare... il cambiamento è un processo, non un evento puntuale.
Per ora ha iniziato a pensarci su ed ha fatto delle riflessioni: è comunque un primo passo.
Le lascio un aforisma di un Anonimo su cui eventualmente proseguire il suo cammino: "Spesso le persone trovano più facile essere un risultato del passato che una delle cause del futuro."

Cordialità.