Sono stata lasciata: dubbi

Salve dottore/dottoressa.
Premetto che sono una ragazza giovane di appena 18 anni e che questo potrebbe sembrare un semplice problema di cuore adolescenziale, però ho deciso di chiedere aiuto a lei perché in questo momento sto passando un periodo molto buio e ho bisogno di un consiglio di un esperto, oltre a quello dei genitori.
Sono stata lasciata da una settimana dopo ben 4 anni di rapporto. Fino a un mese prima della rottura andava tutto a meraviglia, poi lo sfogo di lui. Dopo una litigata mi dice di essere stufo dei miei continui litigi e della mia gelosia poiché lo fanno stare molto male ogni volta che accade perciò non è sicuro di voler continuare la relazione. Allora io, presa dalla paura di perderlo faccio un grande cambiamento: prometto di cercare di fidarmi di più e di riflettere bene prima di iniziare un litigio. Lui decide di provare a riniziare da capo. Nelle due settimane successive stiamo abbastanza bene insieme anche se lo vedo un po' distante rispetto a prima e decido di affrontarlo; a quel punto rivela che forse mi vede più come amica perché non riesce a trattarmi come prima e una settimana dopo mi lascia.
Dopo essere stata male un mese intero a causa delle sue indecisioni e il tanto impegno da parte mia per recuperare il tutto, dopo la rottura sto ancora peggio e non riesco nemmeno a mangiare molto. Vorrei riuscire a divertirmi con le mie amiche e lasciarmi andare ma poi il pensiero cade su di lui e viene l'istinto di controllare cosa fa. Vorrei conoscere qualche altro ragazzo, cosa che è successa proprio ieri, ma ho paura di illuderlo e di ripensarci più tardi quando la conoscenza sarà più avanzata, facendolo star male. Dovrei lasciarmi andare? Dovrei lasciar stare questo nuovo ragazzo? Vorrei veramente trovare un modo per uscire da questo vortice di indecisione e cercare di pensare a me stessa invece di ricadere puntualmente nel pensiero del mio ormai ex ragazzo.
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Dr.ssa Erica Badalassi Psicologo 12 14
Cara ragazza,
premetto che la mia risposta non può sostituirsi ad un consulto in studio o in video conferenza, data la scarsità di informazioni.
Innanzitutto, vorrei farti riflettere sul fattore "gelosia". Tenere il partner 'imprigionato' o farlo sentire sotto accusa per la nostra gelosia serve solo a costruire in lui il desiderio di fuggire dalla nostra possessività. Spesso bugie e omissioni sono proprio la conseguenza del fatto che il partner vuole tenerti all'oscuro di certe informazioni per non permetterti di soffocarlo ancora. Più fai domande inquisitorie, più controlli la sua vita, più aumenti la possibilità che si stanchi te e che si realizzi proprio ciò che più temevi. Questo è il paradosso dei gelosi, quello di ottenere proprio ciò che più temono.
Inoltre, essere troppo disponibili, "esserci troppo", essere scontati nel rapporto fa sì che l'altro non si assuma la responsabilità nel far funzionare la ‪‎relazione e che si stanchi di noi‬. L'idea di fondo è "qualunque cosa io faccia, tu comunque ci sei sempre". Se vogliamo quindi che l'altro si accorga che abbiamo un valore è importante darsi da fare per risultare meno scontati, facendo percepire, in modo ragionevole, la nostra assenza. Anche in questo momento, in cui lui ha deciso di chiudere il vostro rapporto, continuare farsi vive (nel caso tu lo faccia), potrebbe quindi essere un errore poiché non daresti lui la possibilità di scoprire, se c'è questa possibilità, che sente la tua mancanza.
Ti suggerisco di smettere di controllarlo e di fare una cosa che so essere difficile; ti suggerisco di pensare che ogni volta in cui cerchi di rispondere a delle domande che una risposta non ce lʼhanno perchè ne hanno migliaia, allora è propio li che non solo non sciogli il dubbio della domanda ma peggiori la tua situazione perchè sempre di più ti intrappoli nel circolo vizioso di domande e risposte, domande e risposte. Chiaramente non ti sto dicendo di non pensare, non posso chiedere di bloccare le domande perchè le domande vengono, non le possiamo frenare, quello però che possiamo fare è andare ad agire sulla risposta considerato che è proprio questa che alimenta la domanda. Ogni volta che vengono domande e dubbi prendi carta e penna e scrivi domanda/risposta, domanda/risposta,
domanda/risposta.
Questo, considerati i limiti del contesto, è il mio suggerimento che spero possa esserti utile.
Nel caso in cui ci sia bisogno di ulteriori chiarimenti non esitare a contattarmi.

Dr.ssa ERICA BADALASSI
Psicologa ad orientamento breve strategico
www.ericabadalassi.it
info@ericabadalassi.it
Fb: Erica Badalassi - Psicologa

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Lei e' molto giovane e non puo' avere ancora una "casistica" significativa.
In pratica non sappiamo se Lei sia davvero super-gelosa e, nel caso cio' sia vero, cosa lo determini.
La gelosia e' un sentimento complesso che va decodificato con cura. Ed e' anche molto relativo.
In pratica in determinati rapporti la gelosia puo' manifestarsi e in altri no. Occorre dare un senso a questo: attribuirne la causalita'.
Fare questo lavoro da se' non e' facile. Forse non e' neanche possibile perche' la gelosia e' il frutto di una infinita serie di input.
Per ora non mi preoccuperei. Se il ragazzo ha percepito fastidio dopo 4 anni il rapporto era gia' logoro e a quel punto ogni input e' insopportabile. Quando c'è un profondo interesse fra due persone si cercano le strade per non dividersi. Altrimenti avviene in contrario.
Forse questa riflessione La condurra' a lasciare disperdere questo amore che era finito gia' e non poteva sopravvivere comunque!
Coraggio!
Un caro saluto!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132