Rottura relazione

Da poco è terminata la storia più strana che io abbia mai avuto, e ho bisogno di aiuto per vederci chiaro, almeno per quanto riguarda le mie reazioni. Ho proposto a una ragazza, forse la più bella che io abbia mai visto, di qualche anno più giovane di conscerci fuori dall'ambiente di lavoro dieci giorni prima della mia partenza per un viaggo di lavoro in Oriente (2mesi). La metto subito al corrente di questo viaggio programmato e lei mi risponde con un ""in questo caso dovremmo sbrigarci". In effetti, non ho potuto farlo prima (proporre l'uscita) per non metterla in una posizione scomoda sul lavoro (ero un superiore). Lei dunque accetta, usciamo un paio di volte e sembra coinvolta, al punto da decidere di metterci insieme, bruciando effettivamente le tappe, ma per "ufficializzare" la cosa prima della distanza, una sorta di garanzia in qualche modo (orrendo, ma tant'è). Propongo dunque di uscire anche il weekend prima della partenza del successivo martedì, ma sia sabato che domenica lei prende impegni con amiche. CI rimango male, mi sarei aspettato la voglia di stare insieme prima della distanza (campanello d'allarme? mah)... ma riusciamo finalmente a passare insieme la serata di lunedì. Niente intimità, ma una bella serata senza dubbio, che cancella i dubbi del weekend. I primi giorni a distanza vanno abbastanza bene, pur sentendoci a sprazzi:essendo giovane lei ama le discoteche e la movida, ma io sono certo di non aver mostrato insofferenza a questo, anzi l'ho sempre incoraggiata a uscire. Iniziano ad arrivare i primi nomignoli e i primi vezzeggiativi, e nonostante il fuso orario si instaura una certa routine, rotta a volte da qualche silenzio di dieci, undici ore durante la giornata (strano, ovviamente, se si vuole costruire). Non faccio ovviamente nessun tipo di polemica, ma cerco sempre il rinforzo positivo: mi faccio trovare pronto, la ascolto, le parlo dei miei sentimenti verso di lei. Due giorni dopo avrmi detto delle cose molto dolci e impegnative, se ne esce dicendo che pur essendo io nella sua mente, la distanza le dà fastidio. Cerco di spiegare che è una cosa momentanea, ma due giorni dopo mi dice che mentre io dico di essere innamorato (e lo sono), lei non prova più quella mancanza per me che provava all'inizio della distanza. Le chiedo dunque se ha conosciuto un altro e lei mi conferma di sì, che ha conosciuto qualcuno pur non essendo successo nulla (ci credo poco, e comunque avevo fiutato l'inghippo). Ora,nella mia testa c'è solo un chiodo fisso:è colpa mia. Non dovevo partire (viaggio molto per lavoro), dovevo rimanere là e delegare il viaggio, dovevo andare più lentamente nell'aprire i miei sentimenti, dovevo questo, dovevo quello. Non riesco a capire come in venti giorni possa veramente essere svanito tutto, come si possa rinunciare così all'occasione di conoscere una persona, pur differendo la frequentazione di persona. Attraverso un periodo di forte stress per varie ragioni, ma questo è stato davvero un colpo di grazia. Aiuto
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Dr. Fabio Nardelli Psicologo, Psicoterapeuta 6 1
Caro utente,( scusi ma non vedo il nome) purtroppo fa parte dell'inizio delle relazioni...ci si conosce e l'alchimia dell'innamoramento può scattare o meno , non è prevedibile nella vita...io non mi colpevolizzerei per il suo viaggio se è stato per lavoro... credo sia la sua professione , e credo anche che una persona veramente innamorata possa benissimo aspettare il ritorno dell'altro..( stiamo parlando di giorni non di anni). Una reazione di leggera malinconia o depressione è normale dopo una separazione, anche se parlare di separazione è un po' difficile visto che la storia non è mai decollata...io mi preoccuperei pi' del suo stress a cui accenna vagamente.. se l'altra persona era veramente motivata ed interessata a lei si rifarà viva, altrimenti credo sia meglio pensare ad altro...

Dr. Fabio Nardelli

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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Gentile Dottore
Grazie per la sua risposta. Sì, è stato un viaggio per lavoro, dovevo seguire due eventi a distanza di venti giorni l'uno dall'altro. Nel mezzo non ho programmato la spola con l'Italia per ragioni economiche (due biglietti aerei, a fronte dell'ospitalità gratuita da amici) e anche onestamente per concedermi qualche giorno da turista (viaggio prgrammato lo scorso anno, prima volta in Oriente), Ora di questo mi pento: forse se fossi rimasto avrei potuto far crescere questa cosa che si è spenta con la distanza. Evidentemente l'innamoramento era sbilanciato più dalla mia parte, lei prima non aveva idea dei miei sentimenti quindi in dieci giorni di "presenza" non ha sviluppato le stesse cose. Sono portato a tormentarmi coi "se"...credo che se fossi rimasto avrei potuto consolidare questa cosa appena nata, lei avrebbe potuto conoscermi meglio. Lo so che i "se" non servono ma al momento mi stanno tormentando. Per quanto riguarda lo stress, questo è stato un anno molto difficile dal punto di vista lavorativo, in cui ho passato molto tempo lontano dai miei cari e mi sono sentito molto solo. Ammetto che posso aver idealizzato la sua figura abbagliato dal suo aspetto, ma resta il fatto che, pur concordando sul fatto che due mesi non sono molti e per me non rappresentavano un problema, per lei lo hanno rappresentato, e di questo incolpo la mia vita instabile e sempre in movimento, che spaventa le persone...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Genrile Utente,
Un amore lat...a distanza, regge la distanza se ha uno storico d'amore,
Se ha dei ricordi nei quali rifugiarsi..
Se ha uno zoccolo duro che si chiama intimità, affettività, passato..

Gli "amori lontani" sono caratterizzati dal prolungarsi - senza mai giungere al capolinea - di una progettazione concreta e tangibile fautrice di speranza e di cardiopalmo....
Ma il tatto ed il contatto, soprattutto all'inizio, sono indispensabili per costruire un sogno comune.

Consulti questa lettura e, se desiera, ne riparliamo.


https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/6358-amore-pendolare-le-coppie-lat-costo-zero-o-impegno-infinito.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Grazie per il suggerimento. Mi chiedo solo, a questo punto, se devo iniziare a ridimensionare una vita fatta di viaggi e di instabilità, per concedermi e concedere alle persona la possibilità di un contatto stabile. Avrei dovuto rinunciare al viaggio e investire in questa sensazione, in questo innamoramento? Mi sento un po' colpevole verso me stesso, sento che se avessi scelto di restarle vicino sarebbe potuta andare diversamente. O è forse giusto pensare che se lei fosse stata anche un minimo coinvolta avrebbe dato a questa storia che nasceva una possibilità, visto che la distanza si sarebbe ridotta definitivamente dopo soli due mesi?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Direi di no!

Una storia nascente, se ha tutti gli ingredienti per proseguire nel tempo, sa reggere l'attesa, anzi la può adoperare:
l'attesa ha un potente effetto afrodisiaco, e serve per conoscersi meglio.

Nel suo caso mi sembra invece che lei si stia fustigando e la ragazza sia molto meno interessata..

Non conviene mai stravolgere la propria vita per nessuno: la coppia si fonda su due identità non su due metà..
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dopo
Attivo dal 2014 al 2016
Ex utente
Grazie dottoressa! Sono arrivato a un punto della mia carriera in cui mi chiedo se i sacrifici e un po' di solitudine valgano effettivamente la pena. Le sue parole mi sono di molto aiuto. Purtroppo, per carattere sono portato a colpevolizzarmi e a cercare errori miei quando succedono queste cose, nonostante sia puttosto creciuto questi avvenimenti mi rendono sempre molto insicuro. Grazie di cuore. Tra l'altro, credo anche io che la distanza all'inizio possa svolgere in qualche modo anche una funzione "eccitante" :)

Grazie dottoressa. Passerà anche questa...

Solo un'ultima domanda: vista la situazione particolare, io ho proprio aperto i miei sentimenti, avevo detto candidamente del mio innamoramento. Possibile che si sia spaventata?