Ansia forte e dubbi

Buongiorno dottori, avrei bisogno di un consiglio. Il mio problema è nato più di un mese fa, dal nulla. Premetto che l'ansia ha sempre fatto parte della mia vita, nel senso che era presenta ogni qualvolta dovessi affrontare un viaggio, un esame ecc, andando via poi naturalmente. Qualche anno fa però, in seguito alla malattia di un mio parente, questa si è accentuata facendomi vivere un periodo molto pesante,in cui ero diventata un po' ipocondriaca. Soprattutto con la vicinanza del mio fidanzato le cose si sono sistemate in breve. Una mattina mi sveglio e inizio a studiare; ero un po' seccata e giù di tono e di colpo mi parte un pensiero" e se non lo amo?/ se non mi piace più? " e inizio a pensare. Pur rendendomi conto dell'assurdità dei pensieri l'ansia mi assale. Passo giorni bruttissimi con questo martello in testa e ne parlo con lui non potendone più, anche perchè gli ho sempre confidato tutto. Lui mi comprende e tornando a casa quella sera mi tranquillizzo. Ma i pensieri non passano,così decido di rivolgermi al mio medico di famiglia. Non ho detto che il periodo da ottobre a marzo è stato tesissimo, ho sputato sangue sui libri per un esame che non riuscivo a superare,e che mi ha fatto saltare la prima seduta di laurea,per questo il medico mi ha detto che,data già la mia tendenza ansiosa, sono stata attaccata sul mio punto debole ( la relazione) per spostare il focus dalla mia reale preoccupazione (l'imminente laurea triennale). Mi ha detto di pensare al mio lavoro e non dare peso ai pensieri. Le cose migliorano, il lavoro di tesi prende forma e abbassandosi l'ansia tutto torna più normale. Ho capito che il mio problema era legato alla laurea e non ad altro perchè qualche mattina mi è capitato di aprire gli occhi e dire "oddio,luglio si avvicina,la tesi è ancora da fare,la laurea è imminente";ansia, mi giro verso di lui lo guardo e dico" non so se lo amo". Da lì il problema laurea non mi tange più ma è tutto un pensiero sui miei sentimenti ecc.. come se mi difendessi da ciò che mi spaventa non so. Il fatto è che con lui sto sempre bene quando sono più tranquilla,quando mi tiene la mano, mi bacia mi abbraccia mi parla.. eppure i pensieri ci sono. Ora li controllo un po' meglio ma a volte mi dico " e se non accettassi che è finita"?, specie ora che la laurea dipende dal superamento dell'ultimo esame tra una settimana. Io non mi spiego questa cosa,perchè proprio sul mio fidanzato su cui non ho mai avuto dubbi, ho sempre pensato a lui come al mio compagno di vita, con serenità. Ma è possibile che la mia forte tensione per l'imminente traguardo provochi tutto ciò? Dato che,almeno fino a dopo luglio non posso dedicarmi ad una visita specialistica, potete darmi qualche consiglio,esercizio o quel che sia per uscire da questo vortice di pensieri inutili? Grazie in anticipo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Ci scrive:
<<il medico mi ha detto che,data già la mia tendenza ansiosa, sono stata attaccata sul mio punto debole ( la relazione) per spostare il focus dalla mia reale preoccupazione (l'imminente laurea triennale). <<

Questa ipotesi andrebbe esaminata con uno/a Psicologo/a.
Anche considerato che <<l'ansia ha sempre fatto parte della mia vita<<;
sarebbe giunto dunque il momento di affrontarla e approfondire meglio.

Ci ha mai pensato di seguire un percorso psicologico?


Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa e grazie della risposta. Si, ci sto pensando,ma come ho detto questo periodo è già più che pieno, dati i numerosi impegni, per questo ho chiesto qualche soluzione temporanea fino a dopo il conseguimento della laurea e quindi fino a quando sarò più libera.
La cosa comunque che mi tranquillizza è che con lui continuo a stare bene, è come se mente e cuore si separassero; la mente, stressata mi dice queste cose,mentre io continuo ad avere sensazioni positive,salvo picchi di ansia che coprono tutto,talvolta.
Cosa ne pensa?
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Dr.ssa Michela De Simone Psicologo, Psicoterapeuta 61
Gentile utente,
concordo con la collega sulla necessità di approfondire i sintomi e di iniziare un percorso terapeutico, appena le è possibile. Il periodo di forte stress fisico e mentale sta certamente contribuendo al riacutizzarsi di quella che, come ci scrive, è sempre stata una sua predisposizione ansiosa.
Le suggerirei intanto di smettere di parlare (con chiunque, non solo con il suo fidanzato) dei dubbi che la attanagliano: questo significherebbe dare loro ulteriore adito; provi inoltre semplicemente a posticipare a quando potrà permetterselo lo spazio da dedicare loro.
Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o necessità.
Un cordiale saluto,

Dr.ssa Michela De Simone
Psicologa
Nardò - Cutrofiano (Le)

[#4]
dopo
Utente
Utente
Dottoressa De Simone grazie per la risposta. In effetti all'inizio sentivo proprio l'esigenza di parlarne con lui perchè mi sentivo quasi in colpa nei suoi confronti, e dopo averlo fatto mi sono tranquillizzata,ma solo per il momento. Ora che invece ho preso maggiore padronanza della mia mente e dei pensieri, che in qualche modo ho imparato a riconoscere come tali e basta, il fatto di non parlarne è come se togliesse la spina a questo vortice continuo. Ho notato che ho passato un periodo più tranquillo, salvo poi "ricaderci" un po' di più ultimamente, dopo che il mio esame è andato male, la scorsa settimana, e sento tutto il peso di far bene nella mia ultima possibilità prima della laurea diciamo. E ancora una volta devo dire che lui ha un ruolo fondamentale, nel senso che sia prima che dopo mi ha rassicurata dicendomi che andrà bene, di star serena ecc.. La cosa che non comprendo è PERCHÈ proprio sulla mia relazione e non su altro, perchè è una cosa che proprio non accetto.
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