Angoscia di sottofondo

Buongiorno a tutti,
scrivo per chiedervi di contestualizzare la mia curiosa condizione attuale. Sono giovane, fortunato, ho una vita bellissima. Gran parte del bellissimo di questa vita è dovuto alla mia ragazza, con cui sto da qualche anno: siamo sereni e complici, una coppia che funziona. Anche a casa, everybody's fine. Mi affaccio al mondo del lavoro e sto avendo qualche affermazione. Il punto è che, recentemente - direi da circa un mese, ormai - per via di un episodio di défaillance sessuale in un periodo di forte stress e cambiamento, mi sento angosciato. La questione si è perlopiù risolta, e quasi subito, ma dopo aver compromesso con un po' di tristezza momenti abitualmente molto sereni. L'accumularsi di questa negatività, e la paura che possa in un certo senso ripresentarsi - nonostante la fine sostanziale dei problemi concreti - mi crea tuttora un substrato d'ansia e preoccupazione. Non ritengo che il mio problema sia così grosso da dover contattare uno specialista vis-à-vis. Sono per natura ottimista, e la cosa mi sembra affrontabile (tra me e la partner) e circoscritta, ma ho pensato comunque di scrivere per un parere. Vi ringrazio, buon lavoro.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

lei ci dice prima che tutto va bene e poi che sta affrontando un periodo di forte stress e cambiamento: è possibile che si voglia convincere che tutto va bene invece di affrontare i problemi e che questi si siano accumulati, provocando i problemi che ha esposto.

Non si tratta di qualcosa che si possa risolvere ricevendo dei "consigli", anche perchè potrei solo dirle che se la defaillance ha rappresentato un unicum non ha motivo di angosciarsi e può stare tranquillo - ma lei ci riuscirebbe solo sentendoselo dire?

Sarebbe bene che affrontasse la situazione di persona con uno psicologo per approfondire il discorso sia sul suo carico di stress attuale, sia sul rapporto con la sua ragazza e sui cambiamenti che sta affrontando.
Se ha scritto qui significa che si rende conto che uno psicologo la può aiutare, ma questo può avvenire solo conoscendo di persona lei e la sua situazione e la invito quindi a rivolgersi ad un mio collega con fiducia.

Le faccio tanti auguri,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2016
Ex utente
Gentile dott.ssa Massaro, grazie per la veloce risposta. Il "va tutto bene" voleva descrivere il contesto storicamente positivo in cui la nuova condizione è andata a incunearsi. Nient'altro. Grazie mille e buon lavoro.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Sta pensando che in fondo, visto che tutto il resto va bene, non ha motivo di avere delle difficoltà?
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve a lei,

come la dottoressa Massaro, anch'io penso sia importante sottolineare la presenza di due parti di sé: una che sta bene e riesce a vivere con passione e serenità, un'altra che vive uno stato angoscioso di sottofondo e una costellazione emotiva specifica in proposito.

Sembra d'altronde anche lei colpito da questa situazione, non so se mi sbaglio, quando afferma che desidera "contestualizzare la mia curiosa condizione attuale", non riuscendo a collocare forse quei sentimenti di "negatività, tristezza e angoscia" che ci comunica.

Che cosa sta succedendo, come mai li prova? Questa è una domanda molto importante, la cui risposta è da rintracciare nella sua esperienza.

A volte i sentimenti più critici possono essere un'occasione per guardarsi dentro e scoprire aspetti di sé inaspettati.

Se al momento sente di non volersi rivolgere a un professionista dal vivo, è una sua legittima scelta. È possibile che il suo stato d'animo si attenui. Se dovesse invece persistere o ripresentarsi un giorno allora potrà occuparsene.

Quello che in queste sede mi preme dirle, comunque, è di non negarlo o evitarlo, tramite una forma di controllo, di convincimento che tutto va bene ad esempio. Glielo voglio dire perché ciò che ci accade ci riguarda e trascurare i nostri vissuti più profondi e nascosti - se così posso interpretare l'uso suggestivo della parola "sottofondo" - può costituire alla lunga un impoverimento di noi stessi e della nostra vita. Come se ci fossero dei sentimenti serpeggianti, che non riusciamo a comprendere, non osiamo pensarli come parte di noi.

In proposito, nei limiti di un consulto online, se ha voglia di accennarci che periodo di stress ha vissuto, come mai dal suo punto di vista momenti piacevoli si sono costellati da un sentimento di tristezza e di angoscia?

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it