Depressione e solitudine

Salve,
voglio iniziare ammettendo il fatto che mi riesce molto difficile spiegare quello che sento e che penso.
Ad aprile mi sono laureata ed ho lasciato la città in cui studiavo, tornando temporaneamente a casa fino a settembre, quando comincerò il corso magistrale in un altra città.
Da quando sono tornata a casa non faccio che vivere in modo apatico, a volte trovando a stento la forza di alzarmi dal letto, praticamente sempre in casa, sola con me stessa a pensare a quanto la vita sia instabile e triste.
Se anche prima ero comunque una persona tendenzialmente pessimista e negativa, ora non riesco a trovare niente di bello nella vita. Tutti i miei amici più stretti, tutti conosciuti nell'ambiente universitario, stanno prendendo strade diverse, come è normale che sia, ed io, forse perché sono sempre stata una persona sola, non riesco a fare pace con quest a cosa e a non disperarmi nella mia solitudine.
Non ho voglia di ricominciare tutto da capo, so che le amicizie vere resteranno, ma niente sarà come era, in primo luogo a causa della distanza. Non ho fiducia in me stessa, non credo di farcela, e non voglio farcela, e il senso di solitudine mi opprime.
Inoltre, ho sempre pensato di me stessa di essere una persona in grado di affrontare la solitudine, ma ho adesso scoperto che non è vero, la soffro immensamente. Sono sempre stata definita troppo riflessiva, pensierosa, o negativa, e nel mio paese non ho amici; ho poi scoperto di essere una normalissima ragazza di 23 anni socievole e che ama divertirsi, solo che non avevo la giusta compagnia.
Ora che tutto questo è finito ho perso qualsiasi allegria e voglia di cambiamento, quello che penso più frequentemente è che vorrei non esistere.
Ringrazio chi vorrà rispondere.
Giulia
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Sono sempre stata definita troppo riflessiva, pensierosa, o negativa, e nel mio paese non ho amici;"

Genrile Ragazza,
Potrebbe trattarsi di una depressione mascherata, siamo online e non trattasi di diagnosi sia ben chiaro, ma soltanto ipotesi diagnostiche da approfondire con competenza e cura.


Il "desiderare di non esistere" è un chiaro meccanismo di fuga dalla realtà che, invece, andrebbe affrontata cogliendo anche il bello ed il buono della vita che, adesso, a lei sfugge.

Bisogna capire, unitamente ad un clinico, perché le sfugge...

Qualche consulenza psicologica potrebbe aiutarla nel fare chiarezza.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
grazie per la sua risposta.

Questo mercoledì mi reco da una psicologa dello spazio giovani, e vediamo come va.

Ho anche pensato di partecipare a dei gruppi di auto-aiuto che si incontrano a Roma, ma per questo non ho ancora deciso.

Grazie ancora,
Giulia.
Segnala un abuso allo Staff
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene Giulia, ottima decisione.

In bocca al lupo per tutto
Segnala un abuso allo Staff
Risposta utile

Consulti su disturbi dell'umore

Altri consulti in psicologia