Paura d'amare

Buonasera a tutti e ringrazio innanzitutto per la possibilità.
Ho 29 anni e amo un mio coetaneo. ci siamo conosciuti a soli 16 anni, lui si innamorò subito di me ma io ero molto chiusa. Vivo una situazione particolare in casa, molte responsabilità sono state sempre sulle mie spalle.
A 21 anni ci frequentiamo finché una sera, complice un bacio, ci fidanziamo.
Stiamo insieme due anni, pieni d'amore, nonostante problemi intorno, fino a quando non ho deciso di lasciarlo. L'inizio dell'Università mi ha confuso, avevo troppe cose da dimostrare in casa e sapevo di non potergli dare quello che meritava.
Ho sbagliato.
È stata una chiusura molto dura e abbiamo litigato.Lui ha provato in ogni modo a farmi ragionare senza riuscirci e non ho voluto più vederlo.
So che per due anni è crollato in una sorta di buio fino a quando non ha avuto un'altra relazione, finita dopo un anno per volere di lei.
Ha avuto un'altra storia con una donna separata che l'ha aiutato ad andare via dalla sua città per lavoro.
Nel frattempo noi ci siamo incrociati per caso ed è scattato di nuovo qualcosa.
Mi scrive a febbraio, nonostante la storia, parliamo moltissimo, ci chiariamo e decidiamo di darci una possibilità.
Dopo 2 mesi e la fine della sua storia riusciamo a vederci nella sua nuova casa e viviamo 3 giorni stupendi, di amore e passione.
Dopo una settimana iniziò a sentirlo distante, si sente molto in colpa per il male che ha fatto all'altra, alla quale è molto grato e che questo senso di colpa lo opprime e non riesce a vivere la storia sereno, ha bisogno di tempo.
Io lo metto alle strette e lui si allontana sempre di più fino a sparire del tutto. per cinque mesi non ho mai avuto più una risposta. Torna, mi dice che gli dispiace, non voleva che io passassi per l'amante e che pensava io non volessi sentirlo più.
Decido di credergli, lo amo, e gli do una seconda possibilita.
Viviamo 2 mesi sereni dove lui è molto presente.
salgo da lui quando posso e viviamo la storia pensando al futuro.
Purtroppo iniziano molti problemi economici, perde la macchina, è costretto a lasciare la casa, deve rinunciare anche alle ferie, diventa più distante. Gliene parlo, si scusa, dice che a volte ha bisogno di evadere e cerca di rimediare.
salgo da lui una settimana e stiamo benissimo ma Al mio ritorno litighiamo e sono aggressiva con lui.
Lui scoppia e mi dice che forse non mi ama più come anni fa, che non è colpa mia ma non ci riesce e non sa come fare, che forse abbiamo bisogno di tempo, meglio una pausa che litigare.
Dice che quando l'ho lasciato gli ho tolto la capacità di amare ma pensava che con me potesse tornare ma ora non è così.
Io sto cercando di stargli vicino. Ho provato a proporgli di non sentirci per un periodo, se può fargli bene, ma non vuole
Dice che non sa cosa può darmi, si sente fallito ed esaurito a 30 anni, che non ha costruito niente.
Sa di amarmi e l'ultima cosa che vuole è che io stia male.
Sono confusa.
Vi ringrazio per qualsiasi consiglio.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Dice che quando l'ho lasciato gli ho tolto la capacità di amare ma pensava che con me potesse tornare ma ora non è così"

Gent.le Ragazza,
in questa frase c'è la sintesi del significato attribuito da lui a questa esperienza dal quale emerge l'enorme potere che lui ti ha attribuito dall'inizio della relazione.
Se il partner assume un potere così totalizzante non ci sono le premesse per una relazione sana nella quale ci sente alla pari dell'altro.

"Lui scoppia e mi dice che forse non mi ama più come anni fa, che non è colpa mia ma non ci riesce e non sa come fare"

Quando le ferite che ci portiamo dentro non vengono elaborate le emozioni riaffiorano a volte in modo violento sabotando ogni tentativo di "riparazione".

Credo che entrambi avreste bisogno di sviluppare un'adeguata consapevolezza dei rispettivi stili di attaccamento che caratterizzano il vostro modo di vivere la relazione con il partner e concedervi la possibilità di esprimere i reciproci bisogni affettivi.
Naturalmente questo processo di crescita personale e relazionale richiederebbe il coinvolgimento di entrambi in un percorso terapeutico al fine di individuare le eventuali risorse presenti nella relazione di coppia.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la gentile risposta.

Purtroppo trovo impossibile riuscire a convincerlo a parlare con un professionista per quanto, ne sono convinta, è un ottima strada.

Il problema è che lui è molto chiuso e non riesco a farlo aprire un po di più con me. Riesce a sfogarsi un pochino solo quando vede che io sto andando via o che voglio chiudere la relazione.
Non so se andarmene di nuovo possa fare bene e fargli capire o se al contrario lo convinco del fatto che non sa amare.
Prima dei suoi problemi era una persona affettuosa e presente.

Purtroppo ho sbagliato anch'io in molti atteggiamenti pensando solo alle certezze che cercavo.

Cosa è più consigliato fare adesso?
Lasciargli il suo tempo da solo o continuare a dare certezze?
Come può superare questa condizione proprio con me che ne sono stata la causa?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gli adulti sono tali se si assumono le responsabilità delle loro scelte e delle conseguenze che ne derivano quindi non si tratta di convincere ma solo di proporre all'altro la possibilità di un percorso terapeutico da affrontare individualmente o in coppia, ma credo sarebbe più auspicabile la prima alternativa, in altre parole un percorso individuale per entrambi.


"Come può superare questa condizione proprio con me che ne sono stata la causa? "
Il modo in cui affrontiamo le nostre esperienze non dipende dall'altro ma da noi per questo ho parlato di assunzione di responsabilità, altrimenti la tendenza a "delegare" al partner non consentirà alla relazione di evolvere in una direzione funzionale.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Quindi è un percorso che deve affrontare da solo e non dipende da un mio comportamento.
Dalla mia parte cercherò di intraprendere questo percorso, credo che alcune situazioni legate alla mia adolescenza influenzino il mio modo di vivere le relazioni.

Spero che il suo amore sia forte da poterci ritrovare, sono passati tanto anni da quando ci siamo lasciati e non credo che un sentimento debole avrebbe resistito.
Lo amo davvero molto e credo anche nel suo sentimento per me.

La ringrazio ancora.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Non è un dovere ma una scelta, dagli elementi forniti sembrerebbe preferibile un percorso individuale ma è sempre necessario il contatto diretto con lo psicologo-psicoterapeuta per concordare insieme la modalità d'intervento più adeguata.
Se ne avete la possibilità parlatene insieme per verificare se c'è disponibilità da parte di entrambi a fare almeno un primo colloquio in modo da prendere una decisione successivamente e non a "scatola chiusa".