Aiutare mio cugino con problemi di droga

Buongiorno,
io e mio cugino abbiamo un rapporto bellissimo, nonostante mio zio si sia trasferito prima che lui nascesse in provincia di Napoli per lavoro e di conseguenza ci frequentiamo rarissime volte.
Ci vogliamo un bene incredibile, abbiamo condiviso molto dell'infanzia (l'arrivo dei cugini era per me la festa più grande) e vissute tante piccole avventure da più grandi, nonostante siamo persone almeno all'apparenza totalmente opposte: io bene o male studioso e tranquillo, lui ragazzo di strada che non ha mai letto un libro in vita sua.
Ieri ho parlato con lui al telefono, cosa che facciamo molto raramente, e la sua situazione mi ha davvero messo in allarme.
Non è mai stato studioso e purtroppo con la scuola non è riuscito mai a combinare nulla: molte materie gli piacciono, tuttavia difficilmente apre il libro durante il giorno e ha già perso un anno; la sua compagnia di amici è pessima: volgarità e cafonaggine a non finire, valori dubbi e brutte situazioni. Da più di un anno a questo si sono aggiunte le canne. All'inizio la situazione non mi aveva allarmato, mi sembrava che la prendesse in modo molto tranquillo, e anzi quando veniva a Roma fumavamo insieme uno spinello.
Ieri però mi ha presentato una situazione del tutto diversa: a scuola le cose sono ricominciate ad andar male e da diverso tempo sente degli scatti di ira irrefrenabile, che lo portano addirittura a sembrare violento verso i professori, rischiando di perdere anche quest'anno. A Pasqua avevamo parlato del suo futuro e mi diceva che avrebbe volentieri studiato psicologia dopo la maturità (è in quinto); lo avevo messo in guardia sulla mole di studio universitario e aveva deciso di mettersi sotto con lo studio fin da subito: ieri invece mi ha detto di aver perso interesse per ogni cosa, che al massimo sarebbe potuto andare a fare il criminale e non sarebbe mai stato in grado di studiare. La cosa più terribile è stata quando mi ha detto di aver visto "Trainspotting" e di essersi sentito esattamente come i personaggi del film, di pensare allo stesso modo tanto da anticiparne la trama e soprattutto di sentirsi ormai nel "limbo dei drogati", come lo ha chiamato: perdita di interesse per ogni cosa, nessuna prospettiva per il futuro e tante descrizioni che probabilmente avrete già sentito centinaia di volte. Non riesce a staccarsi dai suoi amici e dal suo ambiente, dicendo che quello ormai è il suo mondo e starebbe male in qualsiasi altro posto.
Ora vorrei aiutarlo in qualsiasi modo, ma non ho idea di come fare, vista anche la distanza. Il problema è che non ha interessi, cultura, progetti e a volte ragiona come un bambino; quando penso all'idea di convincerlo a trasferirsi però, ho una grande paura di volergli imporgli una vita che non sia la sua e vorrei capire come determinare cosa sia "giusto" e "sbagliato" per un'altra persona, specialmente a livello assiologico.
In che modo posso aiutarlo? Cosa suggerirgli di fare e con che parole? I genitori sembrano inconsapevoli...
Grazie.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Ci sono molte famiglie che condividono, come te, preoccupazioni simili alle tue e nel tuo (vostro) specifico, probabilmente poco si può fare:
- è comprensibile che il legame che c'è tra voi, ti porta ad essere ansioso rispetto ai possibili rischi dello stile di vita che tuo cugino sta adottando;
- tuttavia se ne tuo cugino, ne i genitori, appaiono consapevoli e motivati a chiedere aiuto, mica si può imporre di farlo...???
Lo scrivi anche tu stesso: " quando penso all'idea di convincerlo a trasferirsi però, ho una grande paura di volergli imporgli una vita che non sia la sua e vorrei capire come determinare cosa sia "giusto" e "sbagliato" per un'altra persona,"
- Probabilmente, in questo caso, sei tu che dovresti iniziare a fare i conti con le tue preoccupazioni "salvifiche", ed accettare il corso degli eventi così come è. Modificando prima di tutto, non la "situazione" di tuo cugino, ma le tue credenze, tuoi pensieri e le tue emozioni rispetto a quanto accade a tuo cugino...

magari potresti avvalerti della consulenza di un/una collega esperto o con esperienza nel campo della dipendenza da sostanze. Ti potrebbe tornare utile.

Ma prima di tutto: prenditi cura di te!

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.