Conseguenze dell'avere una madre distruttiva e dalla personalità altalenante

Cari medici,
Da quando sono al mondo(28 anni)non ricordo di aver avuto un rapporto sano con mia madre, anzi. I miei diari adolescenziali sono pieni di pagine cariche di odio nei suoi confronti. Non ha fatto mancare mai nulla materialmente nè a me e tanto meno a mio fratello. Ma è sempre stata una persona tormentata e che scaricava questi suoi tormenti interiori arrabbiandosi per qualsiasi cosa. E' una tipa tremendamente litigiosa e per questo è diventata sola: non ha amici, ha cattivi rapporti con i vicini, con i colleghi, è sempre pronta a criticare qualsiasi persona e situazione. Si è allontanata dalla sua famiglia, litigando con tutti i suoi fratelli e anche quelli di mio padre, privando di fatti me e mio fratello della possibilità di avere le gioie di una famiglia normale. Per quanto mi riguarda, ha sempre cercato di impormi le sue scelte che ho accettato fino all'adolescenza mordendo bocconi amari e reprimendo la rabbia di una scelta imposta. Quando ho iniziato a ribellarmi, le scenate sono state istrioniche. E' arrivata a dirmi che sono una "donna di merda" e che gli faccio schifo, con tanto di espressioni schifate che ancora adesso mi feriscono dentro, solo per aver voluto abbandonare la danza (a lei carissima) e aver voluto dedicarmi più allo studio (giusto per fare un esempio, ma tante sono state a sua detta le delusioni che le ho dato, solo perchè ho scelto di essere me stessa e non una sua proiezione). Poi però, ritornava "buona" e gioiva per i nostri successi negli ambiti da NOI scelti, spesso vantandosi anche con le sue amiche (che odio) per poi mortificarci all'improvviso con pianti, urla, scenate isteriche, per cose che qualche giorno prima non la toccavano minimamente e per lo più cose davvero stupide. Così sono cresciuta non capendo quando poteva essere la mamma buona e quando quella cattiva. Ricordando più le sue urla, i pianti fino al vomito perchè magari riteneva che io e mio fratello avessimo messo in disordine la casa. Da specificare che lei non è mai stata una donna del focolare, anzi è mio padre, contro tutte le tendenze, a ricoprire questo ruolo. Ad oggi mi son scelta un lavoro che mi porta 8 mesi l'anno fuori casa, in giro per il mondo, un lavoro che amo e che grazie a Dio mi salva da mia madre. Tranne quando ritorno per un paio di mesi a casa, dove tutto ricomincia, fino a quando non "scappo" nuovamente. Posso dirvi che questa madre mi ha lasciato molta malinconia dentro, mi si ferisce con niente eppure faccio sempre buon viso a cattivo gioco, tanto da sembrare fredda e menefreghista anche se non è così. Sento una rabbia di fondo dentro di me, continua, e per questo i miei amici stretti mi chiamano "acidella" eheh, ed è vero. Sono buona, estroversa ma a volte dura nelle mie espressioni. Vorrei controllare questa "rabbia" ma non ci riesco mai. Ieri lei mi ha costretto a baciarla, dicendomi che devo sempre baciarla prima di andarmene, ed io non ci riesco mai, ho una repulsione. Ho paura di come io possa crescere.
Ale.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Ale,

visto che è quasi 30enne direi che è già cresciuta, e anche che ha preso consapevolezza piuttosto lucidamente di tutti i problemi che le sono stati causati da sua madre.
Per come la descrive è possibile che sia una persona non equilibrata dal punto di vista psicologico, che soffre di qualche disturbo psichico come ad esempio il disturbo bipolare e/o un disturbo di personalità (chiaramente sono solo ipotesi, giusto per farle capire quale potrebbe essere la gravità del quadro).

Se insomma si tratta di una donna disturbata è impensabile che potesse e possa essere costante nelle sue manifestazioni emotive e anche nelle sue opinioni: purtroppo lei ha avuto a che fare con una mamma mai uguale a sè stessa e imprevedibile, che non ha certo favorito in lei la costruzione di uno stile di attaccamento di tipo sicuro e che di conseguenza ha influenzato negativamente il suo rapporto sia con sè stessa che con gli altri.
Se provasse a considerarla una persona probabilmente malata dal punto di vista mentale forse la sua prospettiva cambierebbe, perchè è possibile che sua madre non si renda nemmeno conto di quello che fa e delle conseguenze.
Immagino che non abbia alle spalle una storia di vita serena, se è diventata così.

Tornando a lei, come le dicevo è già un'adulta e non ha senso attendersi strane "sorprese" dal suo comportamento.
Conosce i suoi difetti, le sue emozioni negative, il parere degli altri: non le rimane che fare qualcosa per cambiare e prendersi cura di sè stessa, diventando una donna diversa da quella che potrebbe essere se non lavorasse su di sè per elaborare la rabbia e il senso di ingiustizia che sta ancora vivendo e "accumulando".

Che lavoro fa? C'è stabilità nella sua meta estera o cambia ogni volta luogo di lavoro?
Ha la possibilità di farsi seguire da uno psicologo quando è via?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Buongiorno Dottoressa,
la ringrazio molto per la sua risposta.
Io lavoro nell'ambito del turismo, su navi da crociera, quindi si, cambio sempre luogo. Come le dicevo è una cosa che mi piace molto e sazia la mia voglia di viaggiare e conoscere il mondo ma mi rendo conto che, più o meno inconsciamente, è un lavoro che ho scelto per scappare da questa realtà familiare.
Sono una persona molto introspettiva, lo son stata fin da bambina quando ho imparato a mettere le mie emozioni su carta e scrivendo, scrivendo ho imparato a conoscermi, a capire quello che provavo e a volte ad esorcizzare il dolore. La scrittura rimane al momento la mia unica "terapia" fai da te, non avendo la possibilità logistica di iniziare un percorso psicologico.
Devo dire che mia madre ha influenzato molto il mio relazionarmi con gli altri in effetti. Sono una persona estroversa ma non mi lascio quasi mai coinvolgere troppo emotivamente nè dagli amici, nè da eventuali relazioni amorose. Sembro superficiale o menefreghista ma in realtà ho paura dei legami profondi che quasi mi soffocano. E questa vita che mi sono scelta (perchè in fin dei conti non si tratta semplicemente di un lavoro ma di un vero e proprio stile di vita) mi permette di vivere emozioni intense nel breve periodo e quindi evitare ogni tipo di attaccamento vero e proprio. Ed è anche una scusa per me per continuare a scappare.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
E' molto importante che abbia una visione così lucida del quadro generale e che si renda conto di non aver scelto liberamente questa strada, ma di averlo fatto in reazione a ciò che non ha funzionato nella sua famiglia.

Tante persone infatti fuggono da qualcosa e non arrivano a rendersene conto.

Visto che continua a cambiare luogo di lavoro le suggerirei di contattare un mio collega che effettui consulenze private online, in modo tale da farsi seguire per quanto possibile anche a distanza e indipendentemente da dove si trova.

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

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