Disturbi alimentari e dubbi sulla terapia

Buonasera,
Sono Nina e ho 25 anni; tre anni fa ho iniziato a soffrire di disturbi alimentari.
In realtà credo di soffrirne da molto più tempo, forse da sempre, solo che il culmine l'ho avuto due anni fa quando sono arrivata a non mangiare più fino a pesare 29 kg e un anno fa, quando ho iniziato ad usare saltuariamente condotte di eliminazione del cibo.
Ancora oggi alterno le fasi a settimane, ma ho ripreso circa 4 kg.
Sotto spinta di alcune persone come il mio medico e amici ho iniziato una terapia.
Sono andata circa una decina di volte e qui viene il dunque: la terapeuta è veramente molto brava, si vede che ci sa fare e che è in gamba, ma è come se non mi fidassi totalmente.
Quando vado sono molto agitata e butto ogni cosa sul ridere, come se non volessi mai mostrare quello che in realtà è il mio disagio.
Mi sento sempre sulla difensiva e in cuor mio cerco di trovare ogni pecca in quello che fa o che dice.
Il mio atteggiamento è sempre molto distaccato, mentre lei mi ha mandato dei messaggi su waths app per cambiare degli appuntamenti, io ho sempre usato la messaggistica normale e in modo formale.
Credo lei lo abbia fatto per cercare di avvicinarsi di più (anche se rimane abbastanza nel suo, da brava professionista)e guadagnare la mia fiducia, ma io non ho visto la cosa di buon occhio, soprattutto perché ha visualizzato i miei stati personali sullo stesso social. (Ahinoi, oggi i social lasciano tracce su chi "ci spia", come ben saprete).
Adesso non la vedo da un mese e mezzo causa vacanze mie e sue e devo dire che ho paura di ritornarci.
È come se non volessi più andare perché tra la storia di whats app e tra che il tempo è passato e non mi oso più, ho paura di sentirmi a disagio come le prime volte. (In verità non era mai passato, si era solo attenuato).
A volte credo sia solo una scusa perché non voglio uscire davvero dal mio problema e altre credo che sia solo un semplice fastidio nell'andare lì a farmi fissare così da vicino. (Non amo lo stare di fronte una all'altra ed essere sempre osservata, patisco persino la poca distanza che c'è tra le poltrone perché ne vorrei di più).
È come se non volessi darle accesso alla parte più intima di me, ma così capisco che perdo tempo io e metto in difficoltà lei.
Secondo voi il mio comportamento è dettato dal non voler davvero guarire? Oppure il disagio di averla di fronte e così grande che mi blocca? Io non riesco più a capire quanto scappo o quanto ci sia di altro...come ad esempio la mia poca fiducia nelle persone.
In attesa di un parere, ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"A volte credo sia solo una scusa perché non voglio uscire davvero dal mio problema e altre credo che sia solo un semplice fastidio nell'andare lì a farmi fissare così da vicino. "

Buongiorno Nina,
è possibile, i sintomi si difendono e la psiche anche.

In merito ai social, personalmente vieto ai miei pazienti di adoperare WhatsApp con me, mi sembra troppo intimo e confidenziale, e da fastidio soprattutto a me, ma ogni clinico stabilisce le proprie regole.

Dieci sedute sono davvero pochissime, e la diffidenza, la paura di fidarsi e di affidarsi appartiene alla malattia.

Si dia tempo, e dia tempo alla sua terapeuta di occuparsi di lei.

La fiducia, l'alleanza terapeutica, ed il trasfert ed il contro trasfert non dovrebbero tardare ad arrivare.

Auguri per tutto.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Il fatto è che io non vorrei nessun transfert e controtransfert.
In ogni caso la ringrazio molto per la risposta e per gli auguri.
Buona giornata.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Quello che lei non vuole è indispensabile alla terapia ed alla sua guarigione
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dopo
Utente
Utente
Lo capisco, ma attualmente è più forte di me.
Ho solo voglia di mollare.
Terrò conto delle sue risposte e ci rifletterò.
Grazie ancora.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La terapia farmacologica spesso aiuta, e coadiuva la terapia psicoterapica
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dopo
Utente
Utente
Mi spiace, ma su questo devo dissentire.
Sono molto contraria alla terapia farmacologica. Grazie comunque per il consiglio.