Crisi da ansia da separazione

Buonasera Dottori,
Sono una mamma che ha il disperato bisogno di trovare una soluzione per lei ed il suo piccolo.Oltre che di una bimba di 18 mesi ed giovanotto di 3 anni sono mamma di un bambino di 4 anni e mezzo che avverte da tempo una forte ansia da separazione che sembrava essersi attenuata dopo una fase eclatante coincisa con la nascita della sorellina.
E' assolut un bambino capace,intelligente,prudente,responsabile,sensibile, diffidente,ha i suoi tempi,da noi definiti eterni(es stupido solo quest'anno a4 anni compiuti è riuscito a scendere in spiaggia sin dal primo giorno senza problemi,cosa che invece per3anni consecutivi si è sempre svolta con un periodo d incubazione di2mesi dopo i quali finalmente metteva i piedi nella sabbia).Sin da piccolo se qualcuno gli rivolgeva la parola il più delle volte piangeva.Da neonato ha sempre dormito,dalle7di sera alle8del mattino fin tanto che all'età di15 mesi (due prima della nascita del primo fratellino)ha cominciato a svegliarsi di notte.Piangere urlare non trovare quiete se non dove?Nel letto di mamma e papà dove nel giro di mezzo secondo continua a dormire come un sasso.La questione dei risvegli notturni li si aprì e mai si chiuse.ogni notte senza saltarne una queste crisi avvengono, il bambino mi sta addosso mi tocca,cerca contatto fisico.La situazione aveva raggiunto livelli insostenibili dopo la nascita della seconda sorella quando le crisi oltre che notturne erano diventate anche diurne tanto che non potevo spostarmi per es in un altra stanza senza che lui iniziasse a urlare piangere e volermi li.Il tutto mai accompagnato da episodi di gelosia evidente nei confronti dei fratelli ma anzi sempre amorevole verso di loro.La bimba nasce ad aprile2016,i primi mesi passano così, poi spiaggia con panico senza precedenti perché inizialmente addirittura sta rintanato nel passeggino.Fine estate sembra migliorato,risvegli notturni a parte.Iniziamo la scuola materna e di nuovo in preda all'ansia.Va controvoglia, ogni mattina piange,a tal punto che decidiamo di ritirarlo dopo2mesi di fatiche indescrivibili e patemi per lui.Sembra la decisione ottimale,il bambino cambia radicalmente,da introverso che era approccia con gli altri in maniera del tutto tranquilla,non ha più panico in situazioni per lui nuove..tranne che per questione serale che per unbuon periodo diventa anche insostenibile perché20 minuti dopo l'addormentamento già iniziano le crisi.Tentiamo di tutto, melatonina,sciroppi,fiori di Bach..niente!Le cose migliorano leggermente ma non del tutto.Ad oggi siamo ricaduti in una fase di crisi acuta probabilmente,dico io,dettata dall'inizio della scuola materna che apparentemente ha iniziato alla grande ma inconsciamente gli ha provocato di nuovo ansia tanto che siamo d nuovo da capo con i risvegli immediati,la necessità di starmi appiccicato,toccarmi,sentirmi.
Chiedo gentilmente perciò un parere su come affrontare la situazione ed cosa potergli dare per cominciare a rilassarlo.
Grazie
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile signora, dal punto di vista del bambino , andare all'asilo è allarmante perchè quando lui non è a casa , a casa ci sono gli altri due.. intrusi.. che gli scippano il posto.. il fatto che non manifesti gelosie per i fratelli non significa che non sia geloso o per lo meno ambivalente.. infatti vede che si placa solo se Lei , cara signora è lì e lui può sentire di non averla perduta.. Il senso del tempo è una conquista anche soggettiva.. sarebbe augurabile che Lei che avrà molto da fare , trovasse il modo di uscire spesso con lui da solo , a fare una piccola compera, comprare i colori nuovi, i calzetti, piccole cose esclusive per lui, anche il papà sarebbe bene gli dedicasse un pò di tempo esclusivo, a quattro anni due fratelli sono tanti, lui si sente detronizzato e ha perciò comportamenti regressivi, come spesso, molto spesso succede.. Ancora un pò di pazienza , senza dirgli.. tu sei grande ormai.. per non fargli pensare che essere grandi non conviene.. Spero che all'asilo maestre intelligenti ed empatiche lo accolgano con empatia e calore, cerchi di motivarle chiedendo loro aiuto..Se si sente valorizzato all'asilo ci va più volentieri, magari con un piccolo peluche nuovo regalatogli ora dalla sua mamma per fargli compagnia.. Coraggio signora, che poi crescono e vanno subito a Londra e a San Francisco..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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