Autoinfliggersi dolore psicologico

Sono una ragazza di 21 anni, con 10 anni di psicoterapia alle spalle a causa di problemi familiari: padre narcisista violento nei confronti di mia madre e, nei miei confronti, poco presente ( ci vediamo solo per questioni lavorative essendo nello stesso settore 3 o 4 volte l'anno) e che ha sempre cercato di distruggere la mia autostima e dal quale non mi sono mai sentita accettata come figlia, né voluta bene a causa delle mancate dimostrazioni.
Ho subito anni di violenze psicologiche fino all'età di 10 anni che hanno portato al mutismo, che poi si è risolto, appunto, con la psicoterapia e la musicoterapia. Adesso sono una cantante.
Premesso il mio quadro, il problema odierno è il seguente: in ogni relazione sentimentale che costruisco (da quando ho 15 anni ne ho avute 3, compresa quella attuale, tutte durature), ricerco la sofferenza. Scelgo partner che so che mi faranno soffrire e spero inconsciamente in un tradimento da parte loro che mi provochi degli shock e nel sesso voglio essere punita e umiliata e pratico BDSM.
Ho pregato il mio ragazzo attuale di avere rapporti sessuali con un'altra donna e ho chiesto lui in particolare di riprendere tutto per poi voler vedere il video: così è successo. Ora soffro, non quanto speravo di poter soffrire, ma la sofferenza è tanta e credo che inconsciamente stia cercando di congelarla,sotterrarla, soffocarla senza invece abbracciarla.
non sono in grado in generale di piangere per il dolore psicologico che provo, ma sono sempre alla ricerca di shock forti psicologici.
Ora, io ho provato a riflettere sulle cause; ho pensato che probabilmente non ho superato il dolore provato nell'infanzia per cui la mia mente cerca di riportarmi lì per poterlo elaborare.
Vorrei un parere diverso dal mio.
Ora tornare in psicoterapia è un problema sia per il tempo che per il suo aspetto economico, altrimenti sarei andata immediatamente.
Grazie in anticipo per la vostra attenzione.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66

Gentile utente,

Lei ci chiede un parere online su una situazione complessa,
che ha radici nell'infanzia,
che è già stata psico-curata per ben 10 anni...

Può comprendere Lei stessa che una risposta online rappresentebbe meno di una goccia nell'oceano.

Fare ipotesi sulle cause in realtà è molto simile a fare una diagnosi,
oppure a sbrigliare la fantasia.
E dunque eviterò.

Mi colpiscono le motivazioni che Lei adduce per non riprendere la psicoterapia:
"tornare in psicoterapia è un problema
- sia per il tempo
- che per il suo aspetto economico."

Risposte:
- presso l'ente pubblico le prestazioni psicologiche sono gratuite o con modestissimo ticket;
- trovare il tempo necessario dipende dall'importanza che si attribuisce alla cosa; dipende dalle priorità.

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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