Circoncisione: risvolto psicologico che ne segue

Salve a tutti,
ho 19 anni e sono stato circonciso cinque mesi fa. Il mio urologo mi consigliò di valutare l'intervento in quanto riscontrò fimosi. Non avendo mai avuto una vita sessuale al di fuori della masturbazione, che compievo a glande coperto in quanto impossibilitato a scoprirlo (il tentativo era piuttosto doloroso ed inoltre temevo potessi causare parafimosi, situazione di emergenza), non ero, nonostante l'età, molto ferrato in campo. In vista di un possibile risvolto nella mia vita sessuale decisi di intervenire onde evitare spiacevoli evenienze come l'impossibilità di avere un rapporto a causa di questo problema.
L'intervento fu di circoncisione pressocché totale, andato peraltro bene e a cui fece seguito un periodo di convalescenza tranquillo ed ordinario.
Purtroppo, a causa della mia ignoranza in ambito sessuale, non pensavo che l'assenza del prepuzio potesse avere dei risvolti per me così importanti: la masturbazione è divenuta meno piacevole e più difficoltosa e generalmente avverto un calo della sensibilità.
Inserisco questo consulto nell'ambito della psicologia perché so che la circoncisione è un intervento definitivo e mi sento per tale motivo bloccato in questa situazione. Da una parte credo sia stata ottimale per la risoluzione della fimosi ma da un'altra, per qualche motivo, avrei preferito tenermi il prepuzio e considerare cure alternative (tuttavia spesso escluse dai medici per le ridotte efficacia e sicurezza).
Non so come comportarmi, so che non si torna indietro e dovrei abituarmici ma mi sento in uno continuo stato di pentimento riguardo a ciò. Non riesco a trovare un modo per andare avanti, mi sento un po' un inetto.
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buon pomeriggio,

è significativo che abbia scelto di inserire il suo consulto in Psicologia, come lei stesso sottolinea. Sta parlando di un risvolto emotivo importante a seguito di un intervento di circoncisione. Sente di essere pentito di essersi sottoposto a un intervento definitivo, nonostante abbia avuto alcuni benefici.

Pensando alle sue parole, mi chiedo se sente il bisogno di essere ascoltato in ciò che sta provando. Anche se non possiamo tornare indietro, è comunque importante condividere i suoi sentimenti. Mi sono chiesto se può farlo intorno a sé, se ci sono familiari e amici con i quali può parlare in modo intimo di ciò che sente, del pentimento, della fatica, del senso di impotenza e di blocco.

È come se il suo pene fosse a lei estraneo, abituato da sempre ad avere il prepuzio. Sessualmente si stimolava in una modalità che ora invece di darle piacere, sembra difficile. Questo non può non generare un disagio anche forte. Senz'altro, come dice, è necessario abituarsi e ritrovare la sua dimensione di piacere.

Nel suo racconto, inoltre, mi ha colpito un ulteriore elemento. Afferma di essersi sottoposto all'intervento di circoncisione anche in vista di una futura vita sessuale, senza tuttavia avere sperimentato personalmente cosa significhi avere un rapporto sessuale senza circoncisione. Mi chiedo allora se questo discorso possa in qualche modo aiutarci a comprendere meglio il senso di malessere che in questo periodo sta vivendo.

In proposito, mi sono posto due interrogativi. Il primo è il seguente: l'intervento di circoncisione è stato una sua scelta, che ha potuto ponderare, oppure si è fatto consigliare e non ci ha pensato più di tanto?
Il secondo interrogativo riguarda la possibilità di avere rapporti sessuali, nonché incontri amorosi. Come immagina questo futuro?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Gentile Dott. De Sanctis,
La ringrazio per la celere risposta.
Il mio urologo ha consigliato l'operazione ed io ho accettato, un po' ignaro degli effetti di questa. Immagino il mio futuro sentimentale non troppo articolato ma comunque, per me, significativo. A causa di questo problema, tuttavia, non riesco ad immaginarlo in termini positivi ma solamente carichi di angoscia ed insicurezza.
[#3]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Credo che sia importante poter decidere in autonomia. Ascoltare il parere degli altri è indispensabile, ma poi bisogna ponderare con la propria testa e fare le proprie scelte. Forse sarebbe stato giusto valutare maggiormente le possibili implicazioni dell'intervento della circoncisione. Ad ogni modo questo vale per il suo futuro.

Penso sia importante che possa occuparsi del vissuto carico di angoscia e insicurezza, ha intorno a sé persone care con le quali può condividere i suoi stati d'animo? Inoltre, ha mai considerato l'opportunità di rivolgersi a uno psicoterapeuta?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

da sessuologa clinica:
tenga conto che la circoncisione riveste significati
sia fisici
sia simbolici.

Il simbolico tocca la psiche
e può colpire il modo in cui ci si rappresenta e si vive la propria maschilità,
in questo caso modificata.

L'aspetto fisico riguarda soprattutto le sensazioni differenti che il pene circonciso produce
a confronto di prima,
sia nello stato di riposo
sia nell'eccitazione.
E' naturale e ovvio che le sensazioni recenti siano meno apprezzate,
perchè sono più "nuove" e il cervello (il centro del piacere) non ha ancora imparato a riconoscerle;
ma è questione di tempo, stia tranquillo.

D'altra parte attendere ancora a effettuare la circoncisione
avrebbe significato per Lei praticare ulteriormente una sessualità "a metà",
con probabile relativa maggiore difficoltà a "riconvertire" in un secondo tempo.
Ci succede spesso di avere in terapia sessuale uomini anche quarantenni che si sono decisi solo allora a farsi circoncidere,
perchè hanno finalmente incontrato una donna che li ha motivati a farlo. Ma con tutte le difficoltà di "riconversione" che ne conseguono.

Si dia un po' di tempo.
Indietro non può tornare (e neanche sarebbe consigliabile, ritengo);
guardi con affetto il Suo "nuovo" pene:
vi conoscete ancora poco,
ma con esso vivrà per lunghi anni (cioè sempre ...);
e dunque è meglio iniziare a fare amicizia fin da subito,
rivolgendosi ad esso con la gentilezza e la curiosità che si mettono in atto in una nuova situazione.
Non Le pare?

Saluti cari.
Carla Maria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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