Muoio per lo stress lavorativo e vita annullata

Buonasera dottori,
vi scrivo perché vorrei un parere su come sopravvivere alla mia attuale situazione lavorativa.
Sono sottoposto a tantissimo stress. Le richieste, la mole e la complessità del lavoro sono incessanti e più elevati di quanto io riesca a fare.
Soffro di insonnia. Nello specifico riesco ad addormentarmi, ma mi sveglio sempre verso le quattro di notte. Da quel momento fatico a riaddormentarmi e spesso mi alzo almeno un'ora prima della sveglia e decido di recarmi a lavoro. Faccio straordinari, ma ovviamente questi non bastano mai. Per anestetizzare il dolore faccio regolare uso di alcol (non esageratamente, ma quasi sempre una birra uscito dal lavoro e nei fine settimana) e, quello che mi preoccupa di più, di sigarette. La mia testa va sempre al lavoro, alle tante problematiche e alla preoccupazione di come riuscire a fare tutto. Vorrei tanto ricominciare a vivere un'esistenza tranquilla, vorrei ricominciare ad avere tempo per me per coltivare degli hobby, potermi prendere una settimana di ferie, anche semplicemente camminare per la città e godermi il momento, senza essere costantemente sopraffatto da un esercito di pensieri e preoccupazioni.
So che c'è gente che riesce a fare fronte a tutto queste, e che i veri problemi sono altri. Sono consapevole che c'è gente che riesce a gestire tutto questo, e molto altro, ma io non ci riesco. E' ormai due anni e mezzo che vivo in questa condizione e francamente ho paura per la mia salute. Ho il pensiero costante di ammalarmi di tumore di qui a poco. Le dieci sigarette al giorno e il costante stato d'ansia sicuramente avranno prima o poi delle ripercussioni sulla mia salute.
Ho fatto più di un anno di terapia cognitiva comportamentale per curare l'ansia. Questa mi è sicuramente servita ad acquisire maggiore consapevolezza di me, ma dopo un anno il tutto si risolveva nelle esortazioni della psicologa di cercare di riconoscere i miei pensieri ansiosi e contrapporli ad argomentazioni contrarie che fossero per me ragionevoli e razionali. Ma non sono mai riuscito a fare questo. L'ansia ha sempre avuto la meglio.
Non vedo nessuna via di uscita per il futuro.
Vi sarei grato se mi aiutaste. Grazie.
[#1]
Dr.ssa Erika Salonia Psicologo 111 7 4
Gentile utente,
nella sua condizione potrebbe essere molto utile integrare un trattamento farmacologico con uno psicoterapeutico.
Del resto lei stesso ha affermato di aver avuto benefici dal precedente trattamento psicologico.
Sono molte le vie di uscita, non si scoraggi.
L'importante è non rimanere passivi e rimuginare, si attivi e cerchi aiuto, per uscire dal circolo vizioso in cui è incastrato.
Chi è dentro il quadro non vede la cornice.
Cari saluti

Dr.ssa Erika Salonia (Psicologa)
erikasalonia@medicitalia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Buonasera dott.ssa Salonia e grazie della risposta. Grazie dell'incoraggiamento. Mi permetto di chiederle quali sono le vie di uscita che intravede.
Grazie,
[#3]
Dr.ssa Erika Salonia Psicologo 111 7 4
Buonasera a lei,
mi riferisco all'aiuto che può ottenere da un percorso psicologico, eventualmente da integrare, su valutazione medica, con un sostegno farmacologico.
Vi sono, inoltre, molte tecniche utilizzate dai terapeuti, in associazione alle tecniche classiche, di rilassamento corporeo, che sono molto utili per agevolare lo scioglimento di molti nodi dolorosi. Mente e corpo sono strettamente connessi, lavorare su entrambi è la strategia più efficace.
Buon proseguimento
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