Crisi di nervi: andare in terapia o andare via di casa?

Proprio poco fa ho avuto una crisi di nervi, credo. Cerco sempre di trattenere l'odio che provo per i miei genitori, ma stavolta dopo un litigio ho ceduto e ho scaraventato ogni cosa in aria senza rendermene conto, e poi ho attaccato a dire "ve ne dovete andare! ve ne dovete andare", visto che stavano uscendo.

È una crisi di nervi?
Sono partito di scatto senza capire del tutto, infatti la fase iniziale non me la ricordo, come se fosse stato un sogno.

Non so se posso andare via di casa, perché mia madre ha un linfoma ed è in cura. Sembrerei egoista in questo modo e attirerei ancora più critiche di quelle che già mi serbano ogni giorno, nei miei confronti.
Mio padre da quando mamma sta male è peggiorato, è ancora più isterico e attaccabrighe, non perde occasione per rimproverare istericamente qualcuno su questioni minime. Per questioni minime intendo proprio sciocchezze, nel senso che ti sta addosso anche se hai tolto la presa del phon nel bagno: devi rimetterla a posto, altrimenti per lui è una frustrazione insopportabile doverla reinserire.
Tutto ciò non è normale e non lo è mai stato, io non ce la faccio più.
Persino mia madre se fa la tosse a causa del tumore, lui dà istericamente in escandescenza non sopportando che tossisca.

Mia madre è traumatizzata del suicidio del fratello, e mi sta addosso da quando sono nato.
Quando ero piccolo, se facevo qualcosa di strano, diceva che io non sono normale (come un autistico o un down) e che non dovevo fare quelle cose altrimenti la gente diceva che ero strano.
Ad oggi non è così malata, ma comunque fa piccole cose che mi fanno capire che prende troppo sul serio certe cose: cerca di farmi percepire come pericolose alcune mie passioni o interessi per farmi smettere, sulla base del fatto che mi rendono strano. Ad esempio, non vuole che io beva birra perché la gente può pensare che sono un ubriacone, quindi mi dice che l'alcol interferisce con la mia epilessia e dunque devo smettere.
Oppure se parlo di una sciocchezza, tipo che la pizza a quel gusto mi ricorda la mia ex, lei inizia a dire seriamente che non ci devo pensare. Io percepisco che ha paura che mi deprima e mi suicidi come il fratello, e da sempre ci sto male per queste cose.
Ovviamente queste sono le cose più comuni, non vi dico quante volte al giorno mi dice che sono un povero depresso oppure mi rode il fegato sullo studio e sul lavoro, pretendendo che io faccia tutto perché "devo essere normale".

Puntualmente rifiutano aiuti e anzi li respingono, e poi ti fanno pesare il fatto che non fai nulla per loro.
Ho una rabbia repressa infinita verso i miei genitori, perché anche se provi a cercare dialogo, una punto di incontro, loro subito la buttano sul fatto che sono i genitori e che i figli devono obbedire. Non capiscono che il loro bene non è necessariamente il mio.

Non ce la faccio più, li strangolerei con le mie mani. Oppure me ne andrei sparendo nel nulla.
Ma gli voglio bene, è solo che li odio anche. Fanno del male inutile.

Che faccio?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile utente,
la crisi di nervi in clinica non esiste.

Esiste la depressione, la depressione mascherata, la depressione maggiore, la deflessione del tono dell’umore, i disturbi d’ansia, eccetera eccetera.

Sarebbe utile, visto anche la complessità delle sue dinamiche familiari, che si rivolgesse a un mio collega per dipanare la matassa emozionale in cui verte, e poter scegliere nel migliore dei modi il da farsi

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it