Se la terapia non funziona

Buonasera,

vi contatto per chiedervi un parere in merito a una terapia di tipo psicologico.
Volevo precisare, prima di tutto, che le cause che mi hanno spinta a rivolgermi ad uno psicologo sono l'ansia; una bassa autostima; la paura del giudizio degli altri.
Uno psicanalista, dopo alcuni colloqui individuali conoscitivi mi ha convinta a sottopormi ad una terapia psicologica di gruppo.
All'inizio il progetto mi incuriosiva. Ma già a partire dalla terza seduta ho cominciato a demoralizzarmi.
I principali motivi sono stati molteplici:
In primis, c'era il fatto che, avendo io, già abbastanza problemi, non volevo "sobbarcarmi" anche quelli degli altri, e, in una terapia di questo tipo, la cosa mi è parsa abbastanza inevitabile.
Inoltre, se all'inizio ero pervasa dall'entusiasmo e dalla fiducia sia nello psicologo, sia nella terapia, a poco a poco, ha cominciato a farsi strada il disinteresse. Quando parlavano gli altri, mi è capitato, più volte, di perdermi nei miei pensieri, non mi interessava cosa gli altri dicevano, e, anche quando ascoltavo attentamente il loro discorso, non ero neppure interessata ad esprimere un'opinione su quanto detto, ad interagire con gli altri.
Le volte in cui ho parlato io, raccontando i miei problemi, le mie paure, mi sentivo dare delle interpretazioni che nella mia mente non facevano alcun effetto.
Infine, già è dura raccontare i propri problemi, le proprie ansie ad uno specialista..figuriamoci a delle persone estranee.
Ogni volta avrei voluto non presentarmi, ma ogni volta decidevo di andarci comunque, perché in me c'era la speranza di poter vedere un cambiamento nel modo di vedere le cose.
Avevo fatto presente allo psicologo e al gruppo, la mia volontà di smettere, ma tutti mi avevano invitata a non demordere. Ma dopo altre sedute (circa 3 mesi) ho deciso di interrompere qualche cosa che mi provocava solo rabbia e frustrazione.

Apro una piccola parentesi, prima di tornare alla questione di prima:
Fino ad un anno fa, ero seguita da una psicologa (non psicanalista) con la quale mi trovavo abbastanza bene: i sentimenti di rabbia e frustrazione non erano quasi mai presenti durante i colloqui, ero migliorata. Poi, per questioni più che altro di tipo economiche, ho dovuto interrompere la terapia.

Lo psicologo non ha accettato questa mia decisione, esortandomi a ritornare nel gruppo, chiedendomi di avere ancora fiducia in lui e nella terapia, spiegandomi, che per ottenere i primi risultati, potrebbe andare via molto tempo, che non potrò risolvere mai da sola i miei problemi.

Su quest'ultimo punto, concordo con lui: probabilmente non sarò in grado di trovare da sola una soluzione ai miei problemi. Ma di certo, un "beneficio" sento di averlo ottenuto: ora sono più tranquilla.
Rimane in me un dubbio sul da farsi: "fidarmi" ancora, col rischio di essere un'altra volta profondamente delusa e sconfortata o decidere, visto che ora ho gli strumenti per farlo, di intraprendere, nuovamente, una terapia individuale?

Grazie.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

Lei scrive: "per ottenere i primi risultati, potrebbe andare via molto tempo, che non potrò risolvere mai da sola i miei problemi."

Sono anche io d'accordo sul fatto che da sola probabilmente non potrà risolvere i problemi, ma credo che quello del tempo e che ci voglia mooolto tempo per curare un disturbo d'ansia sia un falso mito.

Nei disturbi d'ansia, che io sappia, la terapia di gruppo ha poco senso. Inoltre, si tratta di disturbi piuttosto semplici da trattare: non è necessario spendere molto tempo.

Io suggerirei di ritornare ad una psicoterapia individuale, chiarendo immediatamente col terapeuta gli obiettivi terapeutici e lavorando su quelli.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente, sono d'accordo con la mia collega: i disturbi d'ansia oggi si curano in un tempo relativamente breve, ma ovviamente lo specialista deve adottare la tecnica opportuna. Inoltre nella nostra professione, come in tutte le altre, la legge al momento prevede che si renda nota al paziente la durata presumibile del percorso. Lei comunque presenta, a quanto pare, anche altri disturbi. Scrive: "Fino ad un anno fa, ero seguita da una psicologa (non psicanalista) con la quale mi trovavo abbastanza bene". Ora che ne ha i mezzi, perché non tornare da quella psicologa? Auguri, e ci faccia sapere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2018
Ex utente
Ringrazio entrambe le dottoresse per la veloce risposta.

Per la dott.ssa Potenza: stavo pensando di ricontattare la psicologa che mi seguiva tempo fa, per ricominciare a farmi seguire da lei.

Per la dott.ssa Pileci: "Nei disturbi d'ansia, che io sappia, la terapia di gruppo ha poco senso."
Le chiedo, perché di solito non funziona?
Avevo scelto di fare questo tipo di terapia, proprio perché pensavo che il gruppo fosse una sorta di metafora della "società reale", che il confrontarmi con altre persone potesse aiutarmi a superare soprattutto il problema della bassa autostima e quello della paura del giudizio degli altri, potendosi esprimere liberamente, all'interno del gruppo.
Il fatto di non essere riuscita a raggiungere questi obiettivi che mi ero proposta non ha fatto altro che lasciarmi l'amaro in bocca, una sensazione di sconfitta, di fallimento.
Forse è anche per via di questa sensazione di fallimento, che non ho voluto interrompere la terapia quasi subito, anche se perfettamente conscia del fatto che a me "non faceva effetto".
[#4]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 184
Gentile utente, la terapia di gruppo, condotta con particolari metodiche e dopo una terapia individuale, o affiancata ad essa, è in effetti utilissima per risolvere i problemi legati alle difficoltà relazionali; non il disturbo d'ansia, che spesso, com'è accaduto a lei, nel gruppo sembra invece amplificato. In ogni caso sta al terapeuta calibrare il momento più opportuno per offrire il supporto del gruppo ad ogni paziente. Vedrà che affidandosi alla psicologa con cui aveva iniziato potrà recuperare anche il significato del percorso fatto col gruppo, senza più considerarlo sprecato o addirittura controproducente: nessuna esperienza lo è, se viene correttamente interpretata. Molti auguri.