Ossessione strana, dubbi

Gentili medici e psicologi, sono un ragazzo di 19 anni, quasi 20, studente di medicina. Inizio col fare una premessa, ho sempre sofferto di problemi legati alla sfera ossessiva, ho avuto varie forme di DOC nel corso degli anni che mi hanno molto provato a livello della qualità della vita, in passato infatti ho fatto anche psicoterapia risolvendo molti problemi. Dopo un periodo relativamente tranquillo ora sto affrontando un momento un po' stressante. Vi volevo riportare in particolare un'ossessione che è nata ormai un paio di settimane fa a seguito di un episodio. In pratica ero in macchina quando ad un tratto suono ad un'auto davanti senza creare troppa confusione, il tipo della macchina però infastidito mi segue per qualche metro, mi supera poi scende mi si accosta al finestrino alterato e inizia a inveire, la cosa poi finisce lì, una banale lite apparente, l'episodio è successo nella strada dietro casa. La scena in se' non è niente di particolare, me ne erano capitate molte altre,tranne l'eccesiva reazione, troppo direi e forse quello mi ha generato il problema è stata però solo una cosa verbale, solo che per tutta la mattina non riuscivo a togliermi dalla testa la scena, ho iniziato a temere che il tipo mi avesse preso la targa, o che magari essendo successo sotto casa mia che abitasse anche lui lì e quindi avevo paura che mi danneggiasse la macchina. Poi il dramma, al rientro a casa parcheggio l'auto e nel pomeriggio la riprendo, mi accorgo però che la macchina pur essendo a sportelli chiusi era rimasta aperta, probabilmente perché preso dal panico mi ero scordato di pigiare il tasto di chiusura, e da lì sono partite mille ossessioni sulla paura che la macchina fosse stata sabotata ecc. Ad oggi dopo due settimane ancora mi sveglio al mattino con l'ossessione della paura di incontrarlo o che mi danneggi la macchina o che se mai magari lo dovessi rincontrare oggi lui mi riconoscerebbe eccetera e cerco continue rassicurazioni dicendomi che ormai si sarà dimenticato di me. Comprendo la natura irrazionale di questi pensieri, però non riesco ugualmente come al solito a levarmelo dalla testa, il meccanismo mi sembra sempre lo stesso delle classiche ossessioni però la paura resta, secondo voi si tratta di una ossessione o comunque di un problema analogo? Avete qualche consiglio da darmi? A volte e sopratutto in seguito a questo episodio mi chiedo se non stia impazzendo e se non sia una forma di paranoia. Scusate la lungaggine ma questa cosa mi sta infastidendo e avevo bisogno di parlarne anche perché non ne parlo facilmente delle ossessioni in generale e di questa cosa, in attesa di una risposta vi ringrazio!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.9k 186
Gentile utente, da come racconta l'episodio e da come analizza sé stesso e i fatti accaduti è evidente che lei ha svolto una buona terapia psicologica, che l'ha abituala a non fidarsi ciecamente delle sue reazioni. Il ritorno dei pensieri ossessivi a mio avviso è dovuto al fatto che questa volta lei si è trovato di fronte a un episodio particolarmente sgradevole, con l'aggressività verbale e i gesti minacciosi dell'altro automobilista, sceso addirittura dalla macchina per venire ad inveirle contro, mostrando così una reazione sproporzionata a ciò che lei aveva fatto suonando il clacson. Già suggestionato da questa reazione inattesa, lei è rimasto particolarmente colpito dalla macchina rimasta aperta, nella classica reazione a catena che il suo terapeuta le avrà certamente spiegato: l'ansia alimenta la paura, che le fa compiere gesti i quali contribuiscono a spaventarla, e così via. Non sta impazzendo, a mio parere, e non ha una forma di paranoia, ma semplicemente si è trovato davanti ad una situazione che non è facile "smontare", come le avrà insegnato a fare il suo psicologo, in quanto realmente dotata di valenza aggressiva. Tuttavia, da momentaneamente aggressiva a decisamente minacciosa il passo è lungo. L'automobilista nervoso si sarà a sua volta pentito di aver perso il controllo e si sarà già dimenticato di lei. A ogni buon conto, chieda al suo psicologo un incontro per mettere a punto una sua reazione adeguata, se situazioni simili dovessero ripetersi. E se posso concludere con una battuta, vorrei darle il consiglio di evitare di suonare troppo nervosamente il clacson! Stia sereno.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com