Ho bisogno di aiuto

Intorno ai 13-14 anni, ovvero alle scuole medie, sono stata vittima di bullismo. Venivo presa in giro perchè ero brutta, con un nase a punta e con poco seno. In quel periodo l'unico rifugio era casa mia, l'unico posto dove stavo bene. Sempre in quesl periodo, pensavo molte volte di togliermi la vita. Alle superiori tutto era cambiato, io ero più sicura di me e mi sentivo più bella. Poi, in quarta superiore, ho conosciuto un bravo ragazzo e, essendomi fatts convincere da lui, ho parlato a mia madre di lui. Lei prese malissimo questa cosa perchè io non devo fidanzarmi, secondo la mia famiglia, con uno che non è della mia nazionalità e della mia religione. Da quel giorno la mia vita e un inferno e desidero solo di non svegliarmi più. Sono la pecora nera della famiglia. Non vengo capita anche se cerco di fare il possibile per fargli capire come sto. Mi fanno sentire sbagliata, stupida, insicura e orribile. Con il tempo sono diventata aggressiva e rispondo male, perchè mi sono sentita dire cose che non dovrebbero essere dette da un genitore. Non mi sento accettata per quello che sono dalla mia famiglia. Non ce la faccio più a subire tutto questo dalla mia famiglia, so che mi vogliono bene e pure io, pero sono passata dal sentirmi al sicuro a casa al sentirmi male a casa. Non so più che fare, sono sola e in più allontano tutti quelli che mi portebbero stare accanto, anche se nessuno mi può aiutare. Mi sento di troppo. Non riesco ad accettare il fatto che a 19 anni non ho nessuna esperienza e questo avrà conseguenze orribili su di me. Quest'anno ho anche la maturità e ho paura di non farcela perchè ogni giorno e ogni secondo penso al perchè io non posso essere come tutte le ragazze di 19 anni. Non so come andare avanti e in più ho paura che questo malessere possa avere conseguenze sulla mia sanità mentale.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

lei dice di non sentirsi accettata per quello che è dalla sua famiglia, ma in realtà quello che non è accettato è il suo ragazzo e quindi l'idea di una relazione con una persona che i suoi ritengono sbagliata per lei.
Se considera che non ha mai avuto alcun ragazzo in precedenza può comprendere come i suoi magari temano che lei si innamori della prima persona che le dà attenzione, e che questa non faccia per lei.
E' proprio perché le vogliono bene e vorrebbero vederla felice che si preoccupano, non certo perché non la accettano (in quel caso sarebbero ben felici del fatto che lei si fidanzasse con chiunque e se ne andasse, non crede?).

Oltre a cercare di far comprendere loro le sue ragioni cerchi anche di comprendere quello che temono, perchè se hanno torto potrà controbattere solo comprendendo di preciso quali sono le loro paure.
Al tempo stesso si chieda se quel ragazzo fa davvero per lei o se questa relazione nasce dal desiderio di "essere come tutte le altre", avendo cioè un ragazzo, e si chieda se è davvero convinta dei suoi sentimenti o se è influenzata da tutto quello che ha passato in precedenza.
Riflettendo su tutto ciò potrà compiere una scelta consapevole e convinta, libera dai condizionamenti del passato e dall'ombra del rifiuto e dello scherno che ha subito nel corso degli anni, che ha generato in lei una sofferenza molto profonda.

Se avesse bisogno di chiarirsi le idee le suggerirei di rivolgersi al consultorio familiare per qualche colloquio con lo psicologo della struttura.

In bocca al lupo per i suoi studi,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, la ringrazio moltissimo per la sua risposta e per la sua attenzione.
Io comprendo le ragioni dei miei genitori e ho cercato anche di mettermi nei loro panni, ho provato a dire loto come sia questo ragazzo. Sono stata incolpata perchè mi piaceva questo ragazzo e mi sono sentita dire che dovevo controllare i miei sentimenti. Mi hanno detto di smettere di parlare con questo ragazzo e ogni volta che uscivo era ed è traumatico per me, perchè ogni volta mi chiamavano al telefono e mi facevano domande su domande e quando tornavo a casa succedeva la stessa cosa. Qursto mi ha creato una paura e un'ansia, e ogni volta che esco sono ho paura anche se non faccio nulla di male.
Ho provato ad andare da uno psocologo con mia madre, ma non è cambiato nulla perchè secondo la mia famiglia io non capisco certe cose e sono ancora immatura. Credo che l'unica cosa che interessa a loro è quello che pensano gli altri e non come sto io.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Di cosa hanno paura?
Hanno delle preoccupazioni concrete e fondate su qualche elemento (seppur interpretabile in più modi) o parlano per partito preso?
L'hanno conosciuto?

Quante volte è stata dalla psicologa con sua madre?
Di chi è stata l'iniziativa di andarci?
Cosa ha detto la mia collega?
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dopo
Utente
Utente
Hanno paura che gli altri parlino male di loro, che i miei parenti dicano ai mei che la loro figlia è una povo di buono solo perchè sta con uno stranieri. Però quando mio fratello stava con una straniera non hanno detto nulla, anzi questa ragazza è venuta pure a casa nostra. Hanno paura anche che io stia male e non si sono nemmero resi consto cosa mi stanno facendo. Mi ha fatto stare male il fatto che la mia professoressa solo guatdandomi si è resa conto che io stavo male, mentre i miei genitori che mi vedono tutti i giorni non si sono accorti di nulla.
Io ho provato a dire loro di provare a conoscere questo ragazzo, ma non hanno voluto sentire nulla. Sono una delusione per loro solo perchè mi sono innamorata.
L'iniziativa di andare dallo psicologo è stata mia e ci siamo andate solo una volta. Lo psicologo ha detto tante cose per far capire a mia madre che io sto male e lei non mi ha chiesto nulla per cercare di capire qualcosa, mi ha solo detto non c'era bisogno di venire qua per parlare.
Loro non vogliono che io parli con i miei amici dei miei problemi, ma vogliono che ne parli con loro e so che non cercano di capirmi.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se hanno accolto la ragazza di suo fratello, anche lei straniera, significa che in linea di massima non hanno pregiudizi sul fatto che i loro figli si fidanzino con persone di nazionalità non italiana.
Quale potrebbe essere il motivo che li ha portati a creare una differenza fra la considerazione che hanno avuto per la ragazza di suo fratello e l'atteggiamento che hanno verso il suo?
E' sicura che, al di là timore che gli altri potrebbero criticare la sua scelta (preoccupazione che però con suo fratello non hanno avuto), non abbiano altri motivi per opporsi alla vostra relazione?
Il suo ragazzo quanti anni ha?
Lavora?
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dopo
Utente
Utente
Hanno accettato la ragazza perchè, secondo loro, mio fratello ha difficoltà a trovare una ragazza che gli dia attenzioni e lo accetti per come è dato che ha il diabete. Quindi una ragazza che si prenda cura di lui.
Mentre io devo avere un ragazzo della mia nazionalità e della mia religione, se no gli altri parlano.
Il mio ex ragazzo (perchè ci siamo lasciati) ha 26 anni e lavora, non è uno che fa cose che possono far pensare male. Il problema era la religione e che io, sevondo loro, mi faccio prendere in giro.
Anche se fosse, sbagliando non si rifanno più gli stessi errori.
Il problema è che mi fanno stare male, perchè a 19 anni io non posso fare quello che voglio, però se gli vado contro sto male lo stesso. A 19 anni io non esco con i miei amici perchè loro ascono di notte e io non posso stare fino a tardi. Se chiedo di andare a ballare mi giadano male come se fosse una cosa sbagliata.
Per questo dico che loro non mi accettano e mi fanno sentire stupida, orrenda, insicura e bambina. Però mio fratello è libero di fare quello che vuole.
Mi sento come se fossi abbligata a non essere me stessa e sto male. Sto perdendo la voglia di studiare e questo mi fa paura dato che quest'anno ho la maturità.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Vista la situazione le suggerisco di tornare dalla psicologa che ha già incontrato (o di rivolgersi al consultorio familiare) e di farsi aiutare individualmente a capire come gestire questo momento di difficoltà, a superare il pensiero che gli esami di Maturità ne risentiranno e anche a progettare quello che farà dopo il diploma, considerando eventualmente il trasferimento in un'altra città per motivi di studio.
A questo punto forse non è tanto importante pensare di far cambiare totalmente idea ai suoi, quanto mettersi al riparo dalle conclusioni che sta traendo su di sé e sulla sua famiglia, che rischiano di farle mancare l'unico "luogo sicuro" che prima percepiva come tale
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille per i suoi consigli.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Di niente.
Se le fa piacere mi aggiorni sulla situazione.

Un caro saluto,
dott.ssa Flavia Massaro
-www.serviziodipsicologia.it
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