Relazioni

Salve,

Chiedo questo consulto perchè spesso ho tentato tramite un lavoro introspettivo, di aiutarmi e "analizzarmi" forse in maniera troppo minuziosa
ma mai esaustiva, tanto che credo che sia diventato l'analizzarmi, una sorta di modello che mi ripropongo periodicamente.
Il punto è questo, sin da bambino, ho avuto difficoltà ad avere relazioni sociali stabili, tendo ad annoiarmi dei rapporti, sono passato da una comitiva all'altra, da uno stile di vita all'altro, quasi come un camaleonte. La cosa mi ha spesso causato tristezza sino a quando non ho deciso nel 2015 di tagliare la maggior parte delle mie amicizie, perchè ritenendole poco sincere e spesso opportuniste (lo so, termini duri, ma è così) la cosa curiosa è che spesso ripropongo questo tipo di atteggiamento, ma tendo a legarmi in maniera esagerata a persone sfuggenti e che a loro volta spariscono all'improvviso dalla mia vita. Adesso che ho una relazione sentimentale e un piccolo ma sincero gruppetto di amici storici (i superstiti) vorrei chiedere : tendo ad attuare uno schema che magari è lo specchio di un qualche trauma del passato, o capita a tutti di fare percorsi come il mio? spesso ho paura di essere inadeguato, ma lavoro davvero tanto con quello di cui dispongo. Tuttavia noto delle sorte di regressioni di carattere aggressivo quando sono a casa dei miei genitori (vivo da solo da due anni), in special modo nei confronti di mia madre.

che posso fare?
grazie in anticipo
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
buongiorno,
è quasi inevitabile che il nostro modo prevalente di relazionarci o comunque molte delle nostre relazioni risentano di quelle che abbiamo avuto con le figure di accudimento primarie (genitori e figure simili).

L'indipendenza economica permette anche una maggiore autonomia di giudizio e la possibilità di distaccarsi e cambiare schemi consolidati. Abbastanza spesso però, essa non è sufficiente, occorre anche l'intervento di un'altra relazione, che sia terapeutica e pertanto di uno psicologo psicoterapeuta, per poter cambiare.

Se pertanto rinviene una insoddisfazione nel suo modo o modi prevalenti di relazionarsi, le consiglio di consultare il citato professionista, cosa che può fare anche on line.

E' sufficiente che lo consulti da solo, senza la o le controparti perchè in genere, in casi come il suo, ciò non è necessario, se si utilizzano determinati strumenti, come può leggere al seguente link
https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/psicoterapia-della-gestalt/articoli/MigliorarelerelazioniinterpersonaliconlaTerapiadellaGestalt.html

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazzo,
sarebbe utile in sede di consulenza individuale analizzare le motivazioni del suo comportamento, al fine di un possibile cambiamento.

Sarebbe utile inoltre, comprendere il perché di questo rapporto conflittuale con la figura materna, e quanto questa ambivalenza abbia influenzato le sue scelte relazionali.

Può trovare uno psicologo anche presso una struttura pubblica, quindi in convenzione.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa

La ringrazio molto per le sue parole, e devo dire che leggere l'articolo da lei postato mi ha molto aiutato. La mia esperienza di vita autonoma, nello specifico, il vivere distaccato dal nucleo familiare per via degli studi, mi ha permesso di confrontarmi con determinati schemi di cui ho già fatto accenno.

Ho anche notato, nei miei rapporti con i professori, la mia tendenza a proiettare figure della mia vita nei loro confronti, e soltanto dopo aver preso consapevolezza di ciò, e di ciò che avrei voluto dimostrare alle persone in questione, diventavo in grado di affrontare (e grazie al cielo) di superare l'esame.

Purtroppo la mia sensibilità mi ha sempre condotto ad un offuscamento di giudizio, e più che problemi mi rendo conto che alle volte devo mettere ordine tra sentimenti, paure e ciò che di oggettivo mi trovo di fronte. E questo mi leva tempo ed energie, perchè probabilmente, mi affido alle mie sole forze.

Leggere e apprendere dello Psicodramma della Gestalt, mi ha portato a pensare e riflettere su prospettive nuove.
Specialmente il mio modo (forse troppo articolato ed eccentrico) di rimettere in scena situazioni dolorose vissute in passato, e che non ho affrontato pienamente.

La ringrazio molto, e cercherò di approfondire la questione.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Bene,
sono lieta che abbia trovato l'articolo interessante e stimolante per un approfondimento.
Se è ancora studente, un eventuale percorso psicologico potrebbe essere più difficile senza il coinvolgimento familiare, ma, come ha visto, non è impossibile risolvere i problemi anche soltanto con una terapia individuale.