Problemi di vista e molto altro

Salve ho 46 anni sempre sport estremi e vita molto attiva, da due anni inizio a perdere la qualità visiva e sette mesi fa mi sveglio con un esordio di instabilità durata per tre mesi.
Adesso ho dei sintomi che permangono tutto il giorno come annerimenti, fotofobia, vista metallizzata, moscerini volanti, pessima vista con bassa luce e forte secchezza al risveglio.
Inoltre ho dei problemi di memoria, confusione, concentrazione e percezione della realtà.
Sensazione offuscata di tatto su tutto il corpo, intorpidimento delle dita, mani e piedi, sbandamenti e instabilità.
Fatto RM cranio e collo, test boreliosi, controllo oculistico e neurologico con unico riscontro forte astigmatismo e disco collo quasi consumato.

La mia domanda e, quanto posso avere costruito (o potenziato) questi sintomi per paura di avere qualcosa e come scoprire se si tratta di finzione?

Un dato veramente curioso e che leggo tutto sulla tavola ottometrica decimale, ma quando sono fuori casa malapena leggo targhe auto sopra i 5 metri di distanza con i occhiali nuovi.

Ringrazio con il tutto il cuore, Boris
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno,

mi sembra di capire che ipotizzi un vissuto di paura come elemento che interferisce nella sua quotidianità, rispetto al malessere di cui parla.

Potremmo avanzare l'ipotesi che, se così fosse, non si tratti comunque di finzione, poiché la paura è un emozione che prova. Sarebbe necessario comprendere maggiormente come mai parla di paura.

Il suo consulto è ricco di aspetti da approfondire ed evoca in me numerosi interrogativi.
In queste sede provo a chiederle intanto qual è il stato il consiglio dei medici che ha consultato?

Inoltre, come ha vissuto la perdita della qualità visiva a partire da due anni fa, in tal caso immagino dovuta a una condizione fisiologica? E, pensando alla paura, può temere forse il limite dell'età rispetto al piacere degli sport estremi, di non avere le stesse energie di un tempo per le sue attività?

Una terza e ultima domanda, che vorrei porle, riguarda l'instabilità che ha vissuto quest'anno durante i mesi invernali, se ho capito bene. Che cosa intende per instabilità?

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dr. Enrico lo apprezzo moltissimo.

A seguire rispondo alle sue domande per cosi chiarire il più possibile.

Sotto paura intendevo paura di una malattia grave ai soli inizi come sclerosi multipla o simile.
Dopo svariate visite mediche la ricorrente risposta che ho avuto e "ci sono molte patologie non riconducibili a patologie organiche".

Confermo che ce la costante ansia di perdere la vista, ed anche la paura che non sarò più in grado di svolgere le attività che fino a poco tempo fa adoravo e mi portavano anche il guadagno.

Riguardo l'instabilità che ho vissuto quest'anno durante i mesi invernali, si tratta di una sensazione di "caminare sulla barca". Al epoca permaneva tutto il giorno tranne il mattino al risveglio o da sdraiato, adesso si attiva se mi giro bruscamente o con della attività fisiche.
L'annerimento invece ha una progressione strana ed non noto dei meccanismi scatenanti.

Ringrazio con tutto il cuore, B
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
I medici escludono patologie organiche, da una parte questa è una buona notizia. Comprendo tuttavia che questo possa generare in lei dubbi, anche forti, sul suo malessere.

Quando parla di ansia pervasiva all'idea di perdere la vista e di paura di non riuscire più a fare la vita di prima, si apre un tema grande, legato ai cambiamenti dell'età. Una sofferenza potrebbe sopraggiungere se lei sforza il suo fisico quotidianamente oltremisura, ad esempio.
Se poi, da come capisco, le attività che svolge, in cui è necessario avere un fisico performante, sono fonte di guadagno, questo può amplificare i suoi timori, generando anche un forte senso di destabilizzazione interiore.

Quindi ci potrebbe essere sia un cambiamento dovuto al fatto che noi siamo vivi e pertanto in trasformazione, cosa che non è sempre facile né scontato accettare. Sia un timore legato al lavoro e al futuro.

Accanto agli aspetti lavorativi e sportivi, sarebbe anche fondamentale approfondire la sua vita affettiva, perché è parte integrante della propria salute e del proprio benessere.

Oltre al monitoraggio medico, può valutare la possibilità di effettuare una consultazione psicologica per approfondire le riflessioni e i dubbi che stanno emergendo attraverso il nostro dialogo online. Sarebbe importante poter fare una panoramica dal vivo per comprendere correttamente i suoi vissuti e dare un senso più complesso ai suoi sintomi, per poterli così affrontare.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Enrico

Per tanto se ho capito bene, conferma sia possibile che i sintomi possono essere stati da me ampliati a dismisura per un semplice fatto di "non accettazione".

Cordialmente, B
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buongiorno Boris,

ci sono una complessità di aspetti da tenere in considerazione. Non ho gli strumenti online nè gli elementi sufficienti per confermarle la “non accettazione”. Come le dicevo, è anche importante un monitoraggio medico.

Cercavo di dirle che comunque non sarebbe “semplice”, mostrandole a livello esemplificativo quale insieme di elementi può muoversi intorno ad alcuni vissuti. Ad esempio, quando parlavo del fatto che quando si sforza l’organismo quotidianamente, consumando più delle energie che si dispongono e senza fare il necessario recupero, intendevo dire che non sarebbe “lei che amplia i suoi sintomi” semplicemente, a livello emotivo diremmo.

Poiché non la conosco, tenga presente che queste sono soltanto suggestioni per fermarci a riflettere a grandi linee. Su di esse può confrontarsi, eventualmente declinandole nel modo appropriato nella sua esperienza. È necessario poi approfondire dal vivo la sua esperienza e questo malessere che sta vivendo, per fare ipotesi ed avere le risposte che sta giustamente cercando in modo puntuale.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
[#6]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dr. Enrico per la sua professionalità e il suo tempo dedicato mi.
Mi dispiace di non essere più vicino per così fissare l'appuntamento per le sedute.

Un augurio di buon lavoro e crescita professionale, B.
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Grazie a lei per averci scritto, con sincerità.

Un caro saluto,
Enrico de Sanctis
[#8]
dopo
Utente
Utente
Salve Dr. Enrico

Purtroppo a distanza di sette mesi la mia salute e peggiorata ulteriormente. Ho consultato un psicologo senza aver riscontrato nessun miglioramento.

C'è un sistema per distinguere i sintomi psicologici e fisici?
Per quelli psicologici c'è sempre un "trigger"?

Attualmente da due mesi ho la fotofobia che permane tutto il giorno, offuscata sensazione del tatto delle dita sulla mano, intorpidimento della lingua e ultimamente anche dei annerimenti transitori della vista.

Attualmente sono in consultazione con il Dr. Mauro Colangelo. (https://www.medicitalia.it/consulti/neurologia/639861-sintomi-di-malattie-neurologiche.html)

Ringrazio con il cuore, B
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Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Buonasera,

la sua è una domanda tanto importante quanto complessa. Sarebbe fondamentale poterle dare una risposta individualizzata, attraverso una visita dal vivo.

Senz'altro è giusto che lei riesca a capire quello che sta succedendo in modo da potersi curare. Non rinunci nella sua ricerca per quanto immagino che sia preoccupato e sconfortato dal peggioramento che lamenta. Penso che le difficoltà di venirne a capo possano essere affrontate e possa riuscire a fare luce sul suo malessere.

Un saluto cordiale,
Enrico de Sanctis
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dopo
Utente
Utente
Grazie Dr. Enrico de Sanctis per il suo tempo, confortanti parole e caloroso augurio.
Peccato non mi trovo più vicino a lei, in quanto lei aspira massima fiducia e umanità.

Grazie ancora, B
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