Non riesco più a socializzare con le persone, sono sola e chiusa in me stessa.

Buonasera dottori.
Sono una ragazza di 22 anni, circa 4 anni fa ho iniziato a perdere tutte le mie amicizie per la mia mancanza di voglia di stare in loro compagnia.. oggi sono rimasta sola, ho un fidanzato ma non riesco, anche con tutto lo sforzo possibile, a fidarmi di lui (ma non che mi dia modo di farlo). Tutto parte dalla mia testa, mi sembra così strano che qualcuno voglia stare con me davvero che non credo mai alle sue parole quando mi dice che ci tiene a me. Ho una bassa autostima, forse troppo bassa.. se posso evitare di uscire lo faccio volentieri, per me dover socializzare diventa un'ansia anziché un piacere, anche se vorrei con tutta me stessa riuscire a ricostruire dei rapporti per non rimanere da sola. L'unico momento in cui riesco ad essere me stessa e a parlare con chiunque e quando magari bevo un po'(alcolici ovviamente), la mia testa smette di essere in ansia e il mio corpo si rilassa. Il mio problema più grande sono le ragazze, riesco ancora meno a socializzare quando ho di fronte persone del mio stesso sesso, non ho argomenti di cui parlare e anche ne avessi penserei che a nessuno possa interessare ciò che ho da dire.. ho bisogno di aiuto perché io non sono mai stata così, ero sempre al centro dell'attenzione, ora mi sento solo invisibile e troppo sola e non voglio rischiare di perdere anche l'ultima persona che ho al mio fianco.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Da quello che racconta mi sembra possibile che lei si svaluti eccessivamente e non si senta all'altezza delle altre persone, tant'è che arriva a chiedersi come sia possibioe che qualcuno voglia stare in sua compagnia.
Il silenzio con le coetanee può essere spiegato proprio da questo timore di non essere interessante.
L'alcol è un ottimo "lubrificante sociale" perché abbassa la soglia della percezione e ci fa sentire un po piu liberi. Ma nel suo caso, liberi da cosa? Forse proprio dql suo pregiudizio verso se stessa e dalle sue anche inconsapevoli autocritiche?

Si chieda, inoltre, se è possibile identificare un evento particolare, o un periodo cruciale, in cui ha iniziato a notare questo suo cambiamento.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie del suo tempo.
Credo che tutto sia iniziato quando mi sono fidanzata per la prima volta, preferivo stare con lui che con le mie amiche arrivando al punto che si sono giustamente stufate di cercarmi quando io le ignoravo. Poi ho incominciato a provare invidia verso le mie coetanee e una gelosia ossessiva e inutile verso il mio ragazzo, arrivavo ed arrivo tutt'ora col mio attuale ragazzo ad arrabbiarmi esageratamente anche per un insignificante sguardo di troppo verso una bella ragazza.. mi dice che lo sto facendo vivere male così ed ha ragione. Non riesco a contenere i miei pensieri, quando qualcosa mi infastidisce perdo la ragione e mi infastidisce tantissimo essere così. Non so controllarmi, per quanto ci provi l'ansia e le paranie hanno sempre la meglio su di me.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Si potrebbero approfondire molte cose. Per esempio, quali erano le sue aspettative rispetto al suo prio fidanzato in assoluto? Che idea aveva della relazione con un ragazzo?

Ma soprattutto, qual è l'oggetto della sua invidia? Cosa ha paura che potrebbe rapire il suo ragazzo che le sue amiche hanno e lei no?
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dopo
Utente
Utente
Vorrei che la persona che dice di amarmi abbia occhi solo per me ma so che è una cosa impossibile, anche io se vedo un bel ragazzo lo apprezzo anche involontariamente..
Ciò che invidio di più nelle mie coetanee è il seno, avendone poco penso che il mio ragazzo senta una sorta di mancanza anche se, ripeto, non mi da quasi mai modo di pensare tutto ciò.
Non sono una brutta ragazza e lo so perché i ragazzi mi apprezzano ma mi basta un niente per pensare che la prima ragazza che ci passa affianco sia meglio di me esteticamente e che lui possa apprezzarla più di quanto apprezzi me.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Queste sono tutte sue supposizioni, e non corrispondono ai dati di fatto. È lei che sente di non essere...sente di non avere...sente che gli altri facciano...
Se il problema è una bassa autostima, prendere appuntamento con un collega penso sia una buona soluzione.
Ci faccia sapere, se vuole.