Medicina nonostante la paura?

Salve a tutti. Ho superato i test di medicina e tra poco inizierò il mio primo anno. Non sono mai stata una persona coraggiosa, e infatti quella del medico è l’ultima professione che avrei pensato di prendere in considerazione. Eppure quando è giunta la necessità di scegliere la facoltà a cui iscrivermi, quella di medicina sembrava l’unica che potesse fare per me: mi interessano tutte le materie e vorrei tantissimo aiutare nel campo della ricerca o pazienti con malattie neurofisiche.
Il mio problema è l’insicurezza e la paura di non esserne all’altezza. Ogni volta che devo fare un prelievo mi sento malissimo, non ho paura del sangue in sè, ma nemmeno questione di pressione bassa, semplicemente paura, ma non so di cosa. In più sono una persona molto molto emotiva e ho paura che vedendo un cadavere (per mia fortuna non mi è ancora capitato di vederne uno) o lasciandomi coinvolgere dalle paure di un mio paziente io possa smettere di ragionare in maniera razionale e agire impulsivamente o scappare.
Date queste mie paure avevo preso in considerazione altre facoltà, ma nessuna mi convinceva, e allora ho deciso di prendere coraggio, iscrivermi al primo anno e vedere come va. La mia grande paura è quella di non rendermi conto della mole di coraggio che sia necessaria, è una volta arrivata al momento del tirocinio di non essere abbastanza coraggiosa da affrontare le situazioni (avendo quindi affrontato tre anni inutilmente) oppure addirittura di dare io stessa problemi, svenendo nella sala operatoria e creando caos, quando invece dovrebbe essere il paziente la priorità.
Sono davvero confusa, e l’avvicinarsi dell’inizio dei corsi mi mette paura. So che non avrò difficoltà con lo studio, anzi, non vedo l’ora di iniziare! Ma credo di aver preso la scelta sbagliata.
Oltre che sfogarmi volevo un consiglio, per capire se il mio sia un caso senza speranza ahahah o eventualmente per capire perché mi ostini a voler fare medicina nonostante la consapevolezza di non esserne all’altezza
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

Lasua consapevolezza di non essere all'altezza altro non è se non una valutazione di un'ipotetica situazione futura. Lei, in base alle informazioni che ha attualmente su come si comporta in certi eventi (per esempio, analisi del sangue, che possono far star male per mille motivi, e non è detto che farle sugli altri direttamente abbia lo stesso effetto, anzi..), generalizza e ne trae una regola certa per il futuro. Si dia il tempo di provare, di sbagliare, di correggersi e di riuscire. I suoi timori sono del tutto leciti. A tutti può far paura l'idea di vedere un cadavere. Ma provi a riflettere se a lei fa paura il cadavere in sè (l'oggetto) oppure la rappresentazione che lei si è fatta di se stessa mentre vede un cadavere (per esempio, si potrebbe essere vista in sala mortuaria mentre sviene con accanto medici e colleghi).
Inoltre, penso che all'interno della sua facoltà ci si possa tranquillamente rivolgere a tutor o spirtelli di orientamento/ascolto. Prenda in considerazione una delle due ipotesi.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it

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Dr.ssa Alessandra Varotto Psicologo, Psicoterapeuta 67 2 20
Gentile Studentessa,
sono d'accordo con il Dr. Ziglioli. Rinforzo il tema dell' l'orientamento scolastico-professionale che, soprattutto nel suo caso, sta in prima linea. Oggi le facoltà hanno la fortuna di conoscere nuovi ordinamenti e una burocrazia per certi versi piu snella di venti anni anni fa, anche per i cambi di facolta!
Che Lei abbia passato il Test di medicina, è una gran cosa; mi viene da credere che le sia costato molto in termini di "selezione difficile" ma che ora sia entrata veramente in una facolta di pochi eletti.
Dunque, provi a vedere come va questo percorso universitario e senza fasciarsi troppo la testa.Se nei suoi pensieri si annebbiassero ancora queste domande e tutte le perplessità sul suo futuro, si fermi a riflettere di nuovo. E contatti il servizio tutorato in modo da essere informata più da vicino sulle possibili scelte universitarie alternative a quella compiuta.
La consulenza e il sostegno psicologico è inoltre raccomandabile allo scopo di aiutare a sostenere la sua autostima positiva e capacità di determinazione (in linea con la fase di sviluppo). La consulenza la porterebbe a sentirsi probabilmente un pò più serena con se stessa.
Con i migliori auguri, la saluto
Dr. Varotto

Dr.ssa Alessandra VAROTTO
psicologa clinico dinamica indirizzo comunità
Iscritta all'albo Regione Veneto n.7550
www.studiovarotto.com

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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Ringrazio entrambi per la disponibilità! Proverò a seguire i consigli, a seguire il corso senza ‘fasciarmi di già la testa’ e vedendo semplicemente come va. Appena possibile mi recherò ad uno sportello di orientamento. Grazie mille e buona serata