Capogiro, sonnolenza, tensione

Salve, sono un ragazzo di 23 anni, negli ultimi mesi ho sofferto di attacchi d’ansia più o meno intensi che nell’ultimo periodo però erano andati scemando fortunatamente. Tuttavia, l’altra notte, sono uscito con degli amici e ho esagerato nel bere. Il giorno dopo sono stato malissimo, ho vomitato più volte, ho avuto tachicardia tutto e ho mangiato poco per via della nausea e del bruciore. La notte non ho dormito per via della tachicardia (che è durata anche tutto il giorno successivo accompagnata da una specie di calore nel petto). Poi dopo aver fatto finalmente un pasto decente sono andato a letto per la notte...inizialmente nonostante il sonno la tachicardia mi ha impedito di addormentarmi subito, poi una volta che son riuscito ad addormentarmi ho dormito per 12 ore o più, ma è stata una notte agitata con vampate di calore e alcune volte in cui non so se mi son svegliato o se stavo solo sognando. Poi stamattina mi son svegliato e sembrava tutto apposto...la tachicardia finalmente non c’era più e avevo fame quindi anche lo stomaco era apposto e non bruciava più. Dopo un po’ però ho notato che a tratti girava la testa e avevo una sensazione di calore sempre alla testa...e anche un po’ di sonnolenza. Ora la mia domanda è...tutto questo può essere l’ansia che si è ripresentata oppure è qualcos’altro? Ho postato in psicologia perché non sapevo dove altro postare...se ho sbagliato chiedo scusa. Grazie a chiunque risponderà.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 267 13 1
gent.mo lettore, la sintomatologia che descrive sembrerebbe
legata ai fenomeni ansiosi e al post dell'abuso dell'alcool. Provi a valutare , qualora i sintomi ansiosi persistessero, di consultare un collega psicologo della sua città, con il quale confrontarsi anche sugli effetti generati da una serata in cui si sia esagerato con il bere.
Molti saluti e auguri.

dssa Patrizia Pezzella

Dr.ssa Patrizia Pezzella
psicologa, psicoterapeuta
perfezionata in sessuologia clinica

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dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa, la ringrazio per la sua risposta. In effetti stavo già pensando di rivolgermi a uno psicologo, tuttavia non l’ho mai fatto perché questo attirerebbe tutte le attenzioni dei miei familiari su di me e già mi sento sotto pressione per l’università...se poi aggiungessi anche questa cosa le attenzioni si raddoppierebbero e non so come potrei reagire...mi sembrava che col passare del tempo le cose stessero migliorando...è possibile per caso che facendone passare altro la cosa si risolva da sola? Sia chiaro, non mi piace dover convivere con l’ansia e non riuscire a godermi le cose come si deve...però non lo so, da una parte vorrei risolvere il prima possibile ma dall’altra mi chiedo se sia veramente necessario.
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Dr.ssa Patrizia Pezzella Psicologo, Psicoterapeuta 267 13 1
gent.mo lettore,
la sua età e il vincolo del segreto professionale del professionista, le consente di consultare lo psicologo con estrema riservatezza. In tale contesto terapeutico potrebbe affrontare anche le ansie legate all'università. Provi ad informarsi nella sua città della presenza di centri di ascolto psicologico per adolescenti o di consultori familiari dove potrà rivolgersi o gratuitamente o con un accessibile ticket.
Cordialmente.

dssa Patrizia Pezzella