Aiuto! ansia e sintomi vari dopo intervento al seno

Salve,
Sono una ragazza di 20 anni e spero di trovare aiuto qui perché non so più come risolvere un problema che mi porto avanti da 4 mesi.
Tutto é iniziato quando a novembre ho scoperto casualmente di avere un nodulo al seno, che da varie visite ed esami é stato definito un tumore benigno ma che ho dovuto asportare chirurgicamente a gennaio per via delle sue dimensioni abbastanza grandi.
Da quando però ho scoperto di avere questa cosa credo di essere entrata in un circolo vizioso di ansia/ipocondria da cui non riesco ad uscire, perché più passa il tempo più sento sempre più sintomi che non capisco se siano reali o psicogeni.
Ho iniziato ad avere sempre a novembre vari disturbi gastrici, tra cui lievi nausee, bruciori di stomaco e forte aerofagia, a tratti con rigurgiti.
Poi si sono aggiunte vertigini, spasmi muscolari incontrollati soprattutto delle dita e delle gambe, stanchezza, mal di testa, confusione mentale, dolori muscolari e ossei specialmente alle gambe e lieve prurito.
Spesso questi sintomi sono iniziati in concomitanza al terrore di avere tumori in varie parti del corpo.
Questi sintomi vanno e vengono, nell’ultimo periodo dopo l’intervento sono quasi tutti diminuiti tranne la sensazione di nausea a tratti con rigurgito.
Quello che mi spaventa é che negli ultimi giorni a questa leggera nausea si associa spesso la sensazione di fiato corto... mi sembra spesso che mi manchi l’aria, sia a riposo che dopo sforzi lievi, e sopratutto quando parlo mi sembra di non riuscire a finire una frase per mancanza d’aria.
Solo di notte quando dormo non ho questo problema.
Ci sto pensando in continuazione e questo peggiora la sensazione.
La mia paura ora é quindi di avere un tumore al polmone, soprattutto perché toccando il seno mi sembra di sentire un altro piccolissimo nodulo di cui non mi ero accorta prima (eppure l’ecografia fatta a novembre ha riscontrato solo il nodulo che ho tolto) e quindi ho il terrore di avere un tumore al seno che abbia dato metastasi ai polmoni.
Sto impazzendo dall’ansia e non so cosa fare.
Spero possiate aiutarmi.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza

Intanto leggiti questo scritto del Collega De Vincentiis https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Poi direi di contattare un/una collega psicologo psicoterapeuta specialista in terapie di origine comportamentale come la psicoterapia cognitivo comportamentale oppure breve strategica.

Ps: leggi anche questo della Collega Massaro https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html

Occorre una diagnosi psicologica o medico psichiatrica e una psicoterapia.

Molti auguri

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
vi ringrazio innanzitutto per il vostro gentile e istantaneo intervento. Ho letto gli articoli da voi proposti e mi ritrovo praticamente in ogni parola.
Da quando ho scoperto il nodulo al seno, per quanto vari medici fossero piuttosto sicuri della sua benignità, fino a che non ho avuto le conferme con l'esame istologico post intervento ho avuto molta paura che fosse maligno.
Nei due mesi prima dell'intervento, per via della mia paura, ho iniziato a diventare eccessivamente consapevole del mio corpo e a prestare attenzione a ogni piccolo sintomo associandolo a patologie tumorali di ogni genere (dopo varie ricerche di sintomi in internet).
Mi ero convinta che il mio nodulo al seno fosse maligno e che avesse dato metastasi a varie parti del corpo.
Dopo l'intervento, seppur sollevata dalla diagnosi di benignità, il mio terrore dei tumori è rimasto e continuo ad auto-diagnosticarmi prima un tumore al seno, poi un linfoma, poi un tumore al cervello e poi uno al polmone.
I miei genitori non mi supportano nelle mie "paure" perchè le ritengono eccessive ed infondate e per questo sminuiscono il problema, sia esso psicologico o organico.
In più tra poco inizierò gli esami all'università quindi anche il periodo non aiuta in questo.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Bene che riconosca di avere questo problema, che come vede sta creando un disagio significativo in vari ambiti della sua vita.
Bene che riconosca che il periodo che sta iniziando non sarà d'aiuto.
Riconoscere i propri limiti è un'abilità spesso sottovalutata. Una volta riconosciuto il limite, tuttavia, entra in gioco la capacità di chiedere aiuto.
Come vede l'ipotesi di chiedere un supporto direttamente ad un collega della sua zona?
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore, lei si riferisce ad un collega psicologo?

Volevo inoltre aggiornarla sulla mia attuale situazione.
I miei sintomi continuano a variare, ulteriore motivo che mi fa pensare che non siano specifici, altrimenti sarebbero persistenti credo... appena ho un nuovo sintomo inizio a soffermarmi su quello e sento molto meno o per niente tutti gli altri... per esempio da quando ho avuto questa sensazione di fiato corto ho iniziato a pensare solo a quello e altri sintomi come il prurito diffuso che avevo nei giorni precedenti sono quasi scomparsi... crede si tratti di ansia/ipocondria?

Inoltre ieri ho iniziato ad assumere un contraccettivo ormonale (Nuvaring) e da ieri mi sento strana , non so se sia un effetto collaterale di questo nuovo trattamento... ieri sera ho avuto un calo di pressione con nausea, giramenti di testa e vampate di calore (mai successo) e ora sto molto meglio ma ho ancora nausea...
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
(...)appena ho un nuovo sintomo inizio a soffermarmi su quello e sento molto meno o per niente tutti gli altri...(...)
QUESTO POTREBBE TRANQUILLAMENTE ESSERE L’INCIPIT DI UN MANUALE SULL’IPOCONDRIA...

l’errore di chi soffre di ansia per la propria salute sta nel fatto che non si rende conto che una malattia c’è veramente ed è proprio il problema psicologico dell’ansia https://www.stateofmind.it/2016/02/ipocondria-paura-societa/

https://www.stateofmind.it/2017/10/cybercondria/

Oltretutto, non si considera una cosa fondamentale: l’ipocondriaco è un gatto che si morde la coda :
https://www.stateofmind.it/2016/12/ansia-salute-frequenza-malattie/

Ti serve una psicoterapia!

Saluti
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Potrebbe trattarsi di ansia da malattia.

Per il contraccettivo, consulti il medico che lha prescritto
[#7]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
come da vostro consiglio oggi sono andata dal mio medico di base e gli ho parlato di tutta questa situazione che mi porto dietro da Novembre.
Lui sostiene che io non abbia razionalmente motivi di preoccuparmi, ma che effettivamente c'è un problema a livello emotivo nel senso che sono eccessivamente agitata per la mia salute.
Mi ha per ora prescritto un ansiolitico blando (Lexotan) a dosaggio medio, aumentabile in caso di necessità.
Ha suggerito di iniziare a provare così per un paio di settimane e di vedere come va, nel caso la situazione non migliori molto faremo un passo oltre valutando una psicoterapia.
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Bene, in caso, le sarà d'aiuto.
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dopo
Utente
Utente
Gentili dottori,
Sono passati mesi da quando mi sono rivolta a voi, ma poiché ho trovato davvero utile e confortante il consulto con voi, vorrei ora gentilmente chiedervi aiuto per un mio nuovo problema.

Nel corso dei mesi la mia situazione é in parte cambiata e in parte no.
Ho preso Lexotan per circa un mese e mezzo per curare ansia da ipocondria e ho notato un parziale rilassamento fisico ma non emotivo.
Così verso marzo/aprile ho deciso di provare a smettere e di cercare di gestire da sola questa situazione.
Credo che però questo abbia solo peggiorato le cose, in quanto in questo periodo ho alternato giorni di apparente tranquillità a giorni in cui ho avuto delle vere e proprie crisi emotive con pianti incontrollati, non solo relative alla salute, ma spesso immotivate o dovute a piccoli problemi quotidiani che ho iniziato ad ingrandire eccessivamente (come litigi con i miei amici o con il mio ragazzo).
Così ho deciso di tornare dal medico di base per chiedere consiglio.
Dopo avergli spiegato il problema lui mi ha detto che crede che la mia forma di ansia stia cambiando, perché la mia iniziale ipocondria sta ora virando verso un disturbo ossessivo compulsivo e lieve depressione, poiché mi sento così spesso triste, priva di entusiasmo e mi fisso su qualsiasi piccola cosa ingrandendola.
Mi ha quindi nuovamente prescritto Lexotan la sera per dormire meglio, a cui ha aggiunto Escitalopram (SSRI). Per quanto riguarda questo ultimo farmaco mi ha detto che potrebbe metterci 2/3 settimane per iniziare a fare effetto, mentre inizialmente potrebbe dare qualche effetto collaterale.

Ora, io sto prendendo questo farmaco da 10 giorni circa, e da 2 giorni sto molto peggio di prima per un motivo che non riesco a spiegarmi e a risolvere, che riguarda la mia relazione sentimentale.
Premetto che sto con il mio ragazzo da quasi un anno, e che abbiamo avuto alti e bassi ma abbiamo sempre affrontato ogni problema. Io sono sempre stata innamoratissima di lui, anzi, lui é stata una delle mie poche certezze in questi mesi di ansia e malessere e solo con lui riuscivo a distrarmi davvero.
Due sere fa dopo aver affrontato un esame all’università che nell’ultimo periodo é stato fonte di grande stress per me, avevo molta voglia di vederlo perché lo studio mi aveva impedito di vederlo per giorni.
É venuto a casa mia a cena e dopo cena ci siamo messi a vedere un film. Fin qui tutto bene, ero molto contenta di stare con lui come sono sempre stata, finché improvvisamente ho avuto una sensazione stranissima: mentre eravamo abbracciati a vedere il film, io ero davvero stanca per via dell’esame e mi stavo addormentando, quando improvvisamente ho sentito l’impulso di volermi staccare fisicamente da lui.
Questa sensazione é durata poco, eppure mi ha destabilizzato perché non mi era mai successo, io desidero sempre stargli vicino.
Così da quel momento questa improvvisa sensazione mi ha portato ad averne un’angoscia crescente che dura tuttora.
É da due giorni che ho paura di non provare più nulla per lui, di farlo stare male, di perderlo, lui che é stata la mia unica certezza in questi mesi. Tutto questo mi sta facendo impazzire perché é stato del tutto improvviso e non so come sia possibile.
Da lunedì sera non ci siamo ancora rivisti ma ci sentiamo sempre e ogni messaggio che mi manda mi fa venire l’angoscia perché mi porta a questi brutti pensieri, e stasera dovrei vederlo ma ho paura di vederlo proprio perché mi sto auto convincendo che qualcosa é cambiato.
Il fatto é che ci soffro molto perché in fondo secondo me non hanno nessun senso questi pensieri improvvisi perché lui per me é importantissimo, eppure é come se improvvisamente mi desse quasi fastidio e non so come comportarmi con lui.
Non voglio rovinare tutto. Ho tanta paura.

Ora, io sto valutando di andare da uno psicoterapeuta, ma purtroppo per il prossimo mese avrò molti esami all’università e non ho molto tempo, quindi vorrei intanto un consiglio da voi.
É possibile che questa mia improvvisa apatia verso il mio ragazzo sia un iniziale effetto collaterale dell’antidepressivo che sto prendendo? O credete sia dovuto ad altri motivi? E come posso affrontare la situazione? Sto davvero male e non so cosa fare, non voglio perderlo.
Grazie in anticipo.
[#10]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
(...)ma poiché ho trovato davvero utile e confortante il consulto con voi, vorrei ora gentilmente chiedervi aiuto per un mio nuovo problema(...).
Lo avrà trovato utile e confortante ma non ha seguito le indicazioni fornite.

Intanto non si va dal medico di base per farsi prescrivere e seguire una terapia psico-farmacologica ma si va dal medico psichiatra. Il medico psichiatra è l unica figura professionale che può, in base ai sintomi che presenta, dare terapie farmacologiche per la psiche. Non che il medico di famiglia non possa farlo eh...
sia chiaro, ma è un po’ come andare da un oculista perché ha preso una distorsione al ginocchio.

I pensieri che descrive sono verosimilmente ossessivi. Ma non è mica una novità...
Lei era ossessiva anche prima perché l’ipocondria è una sindrome ossessiva:
1) perché si è ossessionati dal timore di poter avere una malattia che non c’è
2) perché nell’ipocondria per placare l’ansia si corre dal medico, nel disturbo ossessivo per abbassare l’ansia o si rimugina (come sta facendo lei) o si inizia a compulsare.

Quindi:
(...)Tutto questo mi sta facendo impazzire perché é stato del tutto improvviso e non so come sia possibile.(...).
È possibile per il motivo che 3 mesi fa non è andata in psicoterapia o da un medico psichiatra e ha preferito fare da sola.
Se mi slogo una caviglia e non vado a farmi visitare da uno specialista rischio di finire la vita sulle stampelle o in sedia a rotelle
Ci siamo?

Non si tratta di effetto collaterale di nessun farmaco ma è il risultato del fai da te di 3 mesi fa.

Le occorre una visita psichiatrica e una psicoterapia cognitivo comportamentale.
La psicoterapia è 1 ora a settimana quindi può avere tutto il tempo per preparare gli esami.

Saluti
[#11]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Pizzoleo,
Lei ha perfettamente ragione,
ma purtroppo i miei genitori hanno inizialmente preso poco sul serio la situazione e mi hanno portato dal medico di base pensando che potesse risolvere il problema.
Quando però il medico di base mi ha prescritto il primo psicofarmaco ero in effetti un po’ perplessa perche mi sembrava una decisione troppo affrettata che forse andrebbe presa da uno specialista come afferma anche lei.
Ad ogni modo, in attesa di trovare uno psichiatra nella mia zona che possa seguirmi, cosa mi consiglia di fare in questi giorni per cercare di calmarmi un po’?
Il fatto é che sto vivendo davvero male di punto in bianco in questi ultimi 3 giorni perché non avrei mai pensato di poter mettere in dubbio il mio ragazzo e mi sento impazzita e in colpa nei suoi confronti.
Lei crede che sia possibile che i miei sentimenti siano davvero cambiato nel giro di poche ore, oppure mi sto solo ossessionando?
Anche perché ieri sera l’ho visto e gli ho raccontato questa cosa perché non riesco a tenermi dentro le cose con lui soprattutto se sto male, e mentre ero con lui mi sentivo così fragile e volevo solo stargli vicino e abbracciarlo, siamo stati abbracciati per mezz’ora. Lui poi é stato molto comprensivo e mi ha detto di stare tranquilla che possono succedere dei momenti no, e sul momento mi sono un po’ tranquillizzata perché sento il bisogno di stare con lui, ma paradossalmente dopo essere stata tranquilla ieri sera oggi di nuovo sono presa dall’ansia. Ma il problema é che non so nemmeno per cosa sia questa ansia, é una continua sensazione di malessere e inadeguatezza nel mio rapporto con lui. Quando fino a 3 giorni fa lui era la mia certezza. Non so proprio cosa pensare...
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Verosimilmente si tratta di ossessioni.
Che vanno diagnosticate e curate da specialisti psichiatra e psicologo psicoterapeuta.

Cosa fare nel frattempo?
Nulla. Ha già fatto tanto parlando al suo ragazzo del suo problema ansioso. Certo è che il suo ragazzo non può essere il suo terapeuta.

Bisogna prenotare visita e avere pazienza di aspettare. È difficile lo so ma strade alternative non ci sono al momento.
Si ritenga fortunata che il suo compagno ha compreso il problema. Le potrà essere di aiuto durante la terapia!
[#13]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Pizzoleo,
grazie ancora per la sua disponibilità.
Il mio malessere in questi giorni sta diventando altalenante e ingestibile, al punto da impedirmi di concentrarmi sullo studio o su qualsiasi altro pensiero, non faccio altro che focalizzarmi sulla mia relazione in negativo.
Per questo mi sto muovendo per cercare uno psicoterapeuta vicino a me e ne ho trovata una che pare essere piuttosto gettonata.
Questa terapeuta é specializzata in terapia interattivo-cognitiva... crede sia adatta al mio problema?
Inoltre volevo chiederle se nell’ambito delle ossessioni/compulsioni può rientrare il fatto che passo da momenti in cui vorrei solo stare col mio ragazzo a momenti in cui invece mi sembra di non provare nulla per lui e ho paura di sentirlo e vederlo... crede che ne uscirò e che potrò tornare ad essere felice con lui come prima?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
- Interattivo-cognitiva per il suo problema potrebbe andare bene. Intanto ci vada e veda come si trova. Intanto inizi

Alle altre domande non rispondo perché le risposte fungerebbero da rassicurazioni e dato che l ansia non si cura con le rassicurazioni, altro non farei che foraggiare la sua ansia.

In bocca al lupo!
[#15]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore, allora la aggiornerò dopo aver incontrato la terapeuta.
Sono positiva, spero davvero di poter sconfiggere una volta per tutte la mia ansia.
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dopo
Utente
Utente
Buon pomeriggio,
Chiedo scusa se disturbo ancora.
Sono stata proprio oggi dalla psicoterapeuta per la prima volta.
Ho esposto tutta la mia situazione dall’inizio e lei dopo avermi ascoltato ha deciso di orientare le prime sedute sul mio vissuto e sulla mia personalità, perché crede che il mio problema non sia tanto la situazione in sé col mio ragazzo, ma il modo in cui io affronto e filtro la realtà.
Ora, vorrei chiedere un parere in quanto credo che i tempi saranno abbastanza lunghi, la dottoressa mi parlava di almeno 3-4 sedute (1 mese circa) per poter inquadrare la mia personalità, per poi passare solo in un secondo momento a valutare la situazione specifica che sto affrontando.
Lei crede che sia valido come percorso?
A prima vista la dott.ssa sembra seria e preparata, ma io sinceramente in questo mese non so proprio comportarmi con il mio fidanzato perché comunque non sono serena...
E cercare di fare finta di niente non credo aiuti...
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Si ritenga fortunata di aver incontrato una collega che le ha proposto 3/4 sedute di assessment. Il tempo proposto dalla Collega è perfettamente compatibile con le linee guida dei tempi di valutazione di funzionamento cognitivo, emotivo e comportamentale di un/una paziente.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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