Paura di deludere gli altri

Buongiorno sono una ragazza di 27 anni e frequento ancora l Universita, ho un ragazzo da 8 anni mi vuole bene mi ama, ho dei genitori favolosi. Ecco fino qua sembrerete tutto perfetto ma così non è. Io alle volte sto male, premetto che ho sofferto di una forte ansia depressione curata tutt ora con 20 gocce al gg di serestill devo dire che ho avuto periodo in cui stavo bene tranquilla mi avevano fatto stare bene. Solo che io molto volte mi sento quasi in colpa che vado ancora all Universita es i miei sopratutto mia Mamma mi mette molta pressione di finire, premetto che Io faccio sempre il mio dovere somo una ragazza molto diligente a volte forse con troppo, non ho mai dato dispiaceri è preoccupaxioni ai miei, però a volte mi deprimo anche io sentendo molto dentro quello che mi dicono. Un altrs questione è la paura di non accontentare il mio fidanzato stiamo insieme da 8 anni con lui sto bene anche se devo essere sincera e non so il perché a volte mi capita di prendrrr sbandate per altro immaginandomi proprio con tali poi il mio senso razionale mi Fa rientrare in careggiata come si suol dire. A volte lui affronta l argomento convivenza figli ma s me tutto questo da una parte puaverenf ma dall Altra spaventa in questo momento, io ho ancora bisogno di realizzarmi lavorativamte di far esperienze lavorative non è ancora nelle mie attuali priorità, ma a volte vedo non so amiche sposarsi o avere figli e mi sento quasi sotto pressione anche se non vorrei sopratutto da lui. Molte volte penso che ho 27 che non dovrei sentirmi fuori tempo come come spesso penso ma l influenza delle Persone che mi Sono accanto mi fa sentire così e quindi alimento la mia ansia. Cosa ne pensa? Che dovrei fare?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Cara utente, temo che il titolo del suo consulto sia anche la diagnosi della sua situazione psicologica: "paura di deludere gli altri". Da qui tutte le sue ansie, le incertezze, l'impressione di essere "sbagliata".
A mio parere dovrebbe comprendere profondamente che ognuno di noi è diverso dagli altri, ha propri desideri e propri obiettivi, e se lei li ignora, a volte fino al punto da non riconoscerli nemmeno, e al posto delle proprie mete segue quelle degli altri (le preoccupazioni della mamma, la pianificazione familiare del fidanzato, l'esempio delle amiche già sposate e madri) non fa altro che crearsi dei guai.
Di questo lei ha già più che una prova: l'ansia tenuta a bada con psicofarmaci; il fatto che pur essendo una persona "molto diligente", una ribellione segreta le impedisce di concludere l'università, forse la stessa ribellione per cui desidera altri partner, o forse la giusta attenzione verso sé stessa che le fa desiderare una vita realizzata professionalmente, prima di chiudersi in un legame che in fondo non ha scelto... infatti deve appellarsi al suo "senso razionale" per rientrare in una carreggiata che probabilmente non considera sua.
Immagino che concedersi il diritto di fermarsi a riflettere su quello che davvero desidera, al momento le possa sembrare un'enormità. Immagino che i vari fantasmi minacciosi che guidano la sua vita (mamma, fidanzato, parenti, amiche) si ergano pieni di rimprovero contro questa ricerca di autenticità. Eppure la vita è la sua.
Io le consiglio di farsi aiutare da un/una psicologo/a che la incoraggi a dipanare la matassa degli pseudo-doveri in cui si è avvoltolata come un bruco nel suo bozzolo, la difenda dalle critiche che di certo non mancheranno quando si deciderà ad uscirne, e l'aiuti a diventare farfalla.
Con molti auguri!

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
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Intanto grazie dei suoi consiglio dottoressa concordo perfettamente con lei, ma non è semplice poi attuare tali comportamenti ad esempio mia mamma ogni giorno mi pressa con lo studio nonostante io studi sempre anzi molte volte mi sento in soggezione mi sento ripeto sbagliata perché forse sono un po’ fuori tempo ma purtroppo mi è capitato di star male mentalmente di bloccarmi, inoltr mi sento sempre in debito di farmi mantenere, io voglio realizzarmi professionalmente come ho già detto e il primo dei miei obbiettivi, però ho i miei tempi e mi sento costantemente fuori tempo pressate e poi per che cosa. Le mie giornate sono fatte dalla mattina alla sera di studio, ovviamente anche di distrazione ma sempre così. Come dovrei comportarmi?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente, rilegga con calma, anche dopo averla stampata, la mia risposta precedente: lì le ho già detto che deve cercare uno psicologo e affidargli la pianificazione della sua uscita da questa condizione di oppressione, passo dopo passo, perché in questo momento ne è inevitabilmente sopraffatta. So bene che non è facile attuare un cambiamento. Attuarlo nelle sue condizioni, da sola, è impossibile. Con molti auguri.