Università

Buongiorno,

vi scrivo di qualcosa per cui mi vergogno molto, ma ho comunque bisogno di un confronto con qualcuno di esterno.

Anni fa ho abbandonato l'università e non sono riuscita a laurearmi. Mi mancavano un esame e la tesi alla fine della laurea magistrale.
Premetto che sono stata sempre molto brava, determinata, caparbia, ambiziosa: mi illudevo di poter fare grandi cose.
Poi mi sono bloccata.
I motivi sono molteplici ma nessuno di questi può giustificare un comportamento del genere.
Al di sopra di tutti, comunque, ha senza dubbio influito l'aggravarsi della mia bulimia e della depressione.
In questi anni il pensiero di questo incompiuto non mi ha mai abbandonato ed ho spesso attuato deboli tentativi per riprendere gli studi e finire. Tutti tentativi fallimentari: non ci sono mai riuscita.
Ora ci sto ripensando ed è per questo che vi scrivo. Sono pazza?
Sono cresciuta, sono invecchiata, le mie priorità sono o perlomeno dovrebbero essere altre. Svolgo un lavoro precario che non mi soddisfa da nessun punto di vista e mi sento terribilmente fallita.

Una parte di me vorrebbe riprendere in mano i libri per chiudere questo capitolo della mia vita che mi perseguita e che influisce sul mio senso di fallimento.
Un'altra parte di me pensa sia assurdo dedicare tempo ed energie a qualcosa che avrei dovuto fare moltissimo tempo fa e che non mi porterebbe nessun cambiamento concreto nella vita attuale. Dovrei essere più matura e utilizzare il mio tempo per fare altre cose.
A questo si aggiunge la profonda vergogna per la mia età e un senso di inadeguatezza che non mi permettono di affrontare con coraggio nessuna decisione.

Voi cosa fareste? Come posso risolvere questo dubbio e capire qual è la cosa più giusta da fare?

Grazie
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Gentile utente, alla sua domanda: "Voi cosa fareste?" la mia risposta è decisa: io cercherei subito l'università, anche on-line, che mi riconosca tutta la carriera pregressa, e mi laureerei.
Ma il fatto è che io non sono lei. Nessuno è uguale ad un altro: lei ha avuto i suoi motivi per lasciare con un solo esame e la tesi, e le varie difficoltà che oppone anche adesso alla laurea mi fanno pensare ad una delle tante forme di autolesionismo che gli esseri umani mettono in atto, negando di essere all'altezza, dicendosi "sono pazza a volermi laureare a quest'età" e altre scuse di questo genere, che per lo più hanno lo scopo di alimentare e confermare una visione negativa di sé stessi.
Lei scrive: "Svolgo un lavoro precario che non mi soddisfa da nessun punto di vista e mi sento terribilmente fallita". E in questa situazione, se avesse simpatia per sé stessa, rinuncerebbe a laurearsi, tanto più con un solo esame e la tesi?
Dalla sua precedente lettera so di bulimia e depressione... e valutando tutto le suggerirei di cercare subito tramite Internet un'università, e intanto di contattare uno psicologo, per farsi supportare nella riconquista di sé stessa.
Con molti auguri. Ci faccia sapere.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
La ringrazio molto per la sua risposta.

Mi ha fatto sentire meno sola e meno "pazza" in questo difficile frangente.
Spero di essere in grado di riuscire a seguire i suoi consigli.
[#3]
Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 185
Cara utente, non deve "sperare", ma agire. Non so a quale facoltà fosse iscritta, ma adesso basta un clic del mouse per chiamare a video tutte le università telematiche. Auguri ancora, e mi inviti alla discussione della tesi!
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