Insicurezza su una relazione

Buonasera gentili specialisti
Inizio col raccontarvi la mia storia a distanza con la mia ragazza. Due anni fa conobbi una ragazza russa tramite un sito di incontri mentre lei era in vacanza in italia in una località turistica non lontano dalla mia zona. Ci siamo incontrati tre volte in due settimane poi lei è dovuta ripartire. Ci sentivamo molto bene insieme tant’è che abbiamo deciso di iniziare una storia a distanza. Dopo circa tre mesi ci siamo rivisti sempre qui in italia passando circa dieci giorni insieme. Abbiamo trascorso giornate fantastiche, ma l’ultimo giorno prima della sua partenza è stato per me traumatico. Avevo paura di perderla a causa della distanza e del tempo che sentivo come un avversario specialmente tra un incontro e l’altro, pur sapendo che per vederla avrei dovuto aspettare molto tempo. Da quella volta ci siamo incontrati mediamente una volta ogni quattro mesi, l’ultima è stata quella di un mese fa quando io sono andato a casa di lei per più di un mese. L’ho fatto per approfondire la relazione e conoscerci meglio ma lei ritiene che il tempo trascorso insieme, anche quello passato con i msg e videochiamate, sia sufficiente a prendere una scelta importante come quella del matrimonio. Lei non è mai voluta venire in italia per convivere quei tre mesi concessi dalla legge per non perdere il suo lavoro. Io glie l’ho proposto più volte di sperimentare la nostra relazione ma lei crede che non serva ma che sia una questione di presa di responsabilità. Lei ha più di 30 anni e ha il desiderio di costruire una famiglia con me.
Io dico che fa parte dei miei piani ma in questo momento non mi sento pronto. Per me è molto difficile prendere una posizione in questo momento, mi sento di non saper cosa fare. Una settimana fa mi ha scritto che ho tempo fino al 31 ottobre per decidere se continuare o rompere la nostra relazione. In questi due anni ha studiato l’italiano e ora lo parla abbastanza bene. Io con lei mi sento innamorato non tanto per il suo aspetto fisico ma per la sua parte interiore, dolce e gentile con tutti, sempre sorridente, inoltre siamo anche compatibili e su molti aspetti la pensiamo allo stesso modo.
Ora mi sento male perché ho paura di perderla! Solo attraverso il matrimonio civile posso continuare a vederla, sembra assurdo!
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.7k 180
Gentile utente, lei ci ha già proposto lo stesso quesito e adesso lo ripropone identico, come se la risposta che le ha dato la mia collega non l'avesse soddisfatta.
Certamente a distanza e senza conoscere né lei né la sua ragazza possiamo dare solo pareri generici: che di solito un periodo di convivenza è opportuno, specie se si proviene da culture differenti; che un ultimatum non sembra un buon metodo per far decidere a qualcuno di sposarsi, e che dire al proprio partner: "O mi sposi o ti lascio" non sembra proprio una dichiarazione d'amore.
Inoltre certe sue considerazioni del precedente messaggio sembrano più adeguate ad un rapporto di lavoro che ad un rapporto sentimentale. Le parole: "mi sento addosso una grossa responsabilità tra cui anche quella di averla fatta troppo illudere e di averle fatto perdere tempo sia per me che per le lezioni di italiano e di guida per la patente" fanno pensare che lei percepisca una pressione in questa vicenda, come un contratto da concludere o un debito da onorare.
Come le ha già detto la mia collega, questo non è un buon inizio per un matrimonio. Non ci si sposa per dovere, in quanto si è fatto "perdere tempo" all'altro. Provi per un attimo a immaginare la situazione di una ragazza che viva nella sua stessa città e le chieda il matrimonio con altrettanta fermezza. Lei accetterebbe? Si riconoscerebbe la colpa, frequentandola, di farle "perdere tempo"?
Queste osservazioni sono tuttavia molto vaghe, dal momento che non so se lei è un indeciso sistematico e la sua ragazza, che sente incalzare il tempo data l'età non più giovanissima, ha percepito il rischio che se non viene messo alle strette lei non prenda mai una decisione.
C'è anche da considerare che venire in Italia per sperimentare una convivenza senza certezza dell'esito, ma col risultato certo di perdere il lavoro, sarebbe problematico per chiunque.
Infine c'è da dire che ognuno di noi corre dei rischi, nella vita. Alcune decisioni sembrano prese a occhi chiusi e a volte in presenza di segnali che le sconsigliano; altre sembrano razionali e assennate, ma non sempre si rivelano poi tali, tanto che oggi la psicologia suggerisce di dare ascolto agli impulsi più profondi, seguendo l'intelligenza emotiva.
A mio parere lei in cuor suo sa già che cosa vuole. Le sarà anche capitato di sognare questa storia e il suo possibile esito. Se è così, ci scriva e ci racconti il suo sogno. Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa
Non credo che accetterei se lei fosse una ragazza della mia città a chiedermi il matrimonio con questa fermezza. Questa è una situazione molto particolare e vincolante. Purtroppo con la storia a distanza non si riesce a vivere a fondo la relazione, si ha molte emozioni nell’incontro ma nel momento del saluto si prova molto dolore. Forse questa storia è al di sopra della mia portata o forse non sono realmente innamorato, sento profondamnete però la sua mancanza. Con lei mi sento molto meglio e a mio agio. Riguardo i sogni posso dire che a lei l’ho sognata raramente e l’ultima volta è stata che c’eravamo lasciati, mi sentivo molto triste e davanti a me si era aperta una strada buia e deserta.
Comunque provo dispiacere e malessere pensando al fine della nostra relazione perché ci siamo impegnati molto per portarla avanti, lei soprattutto. Mi vengono i sensi di colpa nel pensarci.
Mi dispiace non aver potuto sperimentare un periodo di convivenza magari qui in italia, forse avrebbe potuto aiutare a togliere le mie paure e a rafforzare il nostro amore.
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.7k 180
Caro utente,
due punti chiave nella sua lettera: "forse non sono realmente innamorato" e "ci siamo impegnati molto per portarla avanti, lei soprattutto. Mi vengono i sensi di colpa nel pensarci".
Da qui si delinea la sgradevole impressione che lei provi simpatia, affetto, pietà, ma che la fiamma non sia divampata. L'avevo subodorato da una frase di un suo precedente messaggio, di cui sottolineo le parole chiave: "mi sento innamorato NON TANTO PER IL SUO ASPETTO FISICO ma per la sua parte interiore, dolce e gentile con tutti, sempre sorridente"...
Di fronte a questa situazione, cosa si può dire a distanza? In un colloquio psicologico le verrebbe chiesto di riandare alle sue passate storie d'amore, per scoprire se lei sia "tiepido" di natura o se sia proprio questa storia che non ha acceso la miccia. Si potrebbe sondare se la perdita di questa compagna dolce e buona può crearle un dolore maggiore della rinuncia ad un altro amore più intenso e appassionato.
Nel suo sogno c'era tristezza, ma non la disperazione di una perdita irreparabile.
Da qui, posso solo suggerirle di nuovo di cercare un contatto diretto con un/a psicologo/a.
Auguri!
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dott.ssa Potenza
Grazie per i cosigli e le risposte.
Prima di conoscere questa ragazza non credevo molto nell’amore, ho avuto alcuni incontri con alcune ragazze ma non provavo nulla dentro di me. Di relazioni nella mia vita ne ho avute poche e di breve durata. Un fattore che mi ha sempre penalizzato è la timidezza. Mi sento un fallito perché a parte le poche relazioni ma soprattutto perché sono stato quasi sempre lasciato, e so cosa significa essere rifiutato dal proprio partner. Per questo non vorrei che subisca in questo caso la mia ragazza. Ogni volta che penso al fatto di lasciarsi mi rivengono in mente i bei momenti passati insieme, quante emozioni, con profonda tristezza so che quei momenti non li potrò più passare insieme con lei. Forse la relazione a distanza non mi ha permesso di sperimentare al meglio il nostro legame. Quando stavano insieme, ad esempio in italia e pensavo alla quotidianità ero felice mentre quando pensavo a vivere insieme per sempre oppure a mantenere delle promesse mi sentivo di avere i dubbi, e mi bloccavo. Forse non sono abbastanza maturo.