Ansia e nostalgia di casa

Buongiorno, vorrei raccontare la mia storia.
Sono una studentessa fuori sede da circa 2 anni e mezzo.
Ho iniziato questo percorso insieme al mio ragazzo con cui tutt'ora convivo.
Le cose con lui per quanto sia complessa la convivenza, insieme a tutto quel processo di "ingresso nel mondo degli adulti" vanno piuttosto bene.
Sono sempre stata una ragazza ansiosa, sin da quando mia mamma ha sofferto di depressione quando avevo circa 12 anni.
Dopo un momento di fortissima difficoltà nei primi mesi (non sono stata ammessa dopo il test d'ingresso in università, ho quindi perso un anno) sono riuscita a trovare un lavoretto che mi permettesse di mantenermi gli studi, così che l'ansia e la nostalgia di casa non sembravano più così insopportabili.
Un anno fa il mio ragazzo ha vissuto un lutto molto improvviso e mentre lui, seppur con le normali difficoltà, è riuscito a "risollevarsi", per me quest'evento ha segnato l'inizio di un periodo molto nero.
Negli ultimi mesi ho avuto diversi problemini di salute, dalla tachicardia sinusale alla cefalea, dall'intestino irritabile al reflusso gastrico.
Tutto questo ha contribuito a buttarmi giù, perché ho continuamente paura che a me, ma soprattutto alla mia famiglia che riesco a vedere solo 3 o 4 volte all'anno, succeda qualcosa di grave.
I miei pensieri ricorrenti sono tutte malattie gravi o addirittura mortali.
Sono terrorizzata dall'idea che qualcuno che amo possa morire o che io stessa in realtà abbia un problema grave, perché nessuna visita medica fin'ora mi ha tranquillizzata, pur non avendo evidenziato nulla di preoccupante.
Quella che prima era normale nostalgia di casa e della mia famiglia, oggi è un malessere quasi insopportabile.
Ciò che mi aiuta a non abbandonare tutto sono il mio ragazzo e il desiderio di laurearmi, ma questo mio star male sta mettendo a dura prova sia la mia relazione che lo studio.
Non reggo più il peso del lavoro, non riesco a concentrarmi su nulla, non riesco a gestire le mie emozioni e piango continuamente.
Un piccolo problema per me diventa un ostacolo insormontabile e ogni volta che lascio la mia famiglia dopo le vacanze, è sempre peggio.
È come se non riuscissi ad affrontare la vita, perché la mia paura che possa succedere qualcosa di brutto mi porta sempre a pensare di dover tornare dai miei per godermi con loro ogni momento.
Quello che io mi domando è... Come posso capire se è giusto resistere, diventare più forte, o se è il caso di ammettere che in questo momento sono troppo fragile per reggere la lontananza?
Perché sembra stupido abbandonare tutto e sarebbe estremamente doloroso, ma ho paura seriamente che la distanza mi stia danneggiando troppo.
So che nessuno di voi potrà dirmi "cosa è giusto fare", ma in questo momento non riesco a vedere la possibilità di una vita serena, sommersa dalle lacrime e dalla tristezza.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazza,

Le consiglio di rivolgersi non appena Le è possibile allo sportello psicologico del Suo Ateneo:
dato che i problemi di cui ci parla influiscono anche sull'impegno nello studio,
essi sono di specifica pertinenza dello Psicologo dell'Università (gratuito).

Nessuna risposta online,
seppure scritta con scienza e coscienza,
è in grado di sostituire un colloquio *di persona* con lo Specialista:
per capire,
per ricevere qualche suggerimento,
per avere un punto di vista differente e "tecnico" sul problema,
prima di prendere decisioni di cui poi si potrebbe pentire.

Ritiene di poter accogliere questo invito?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno, innanzitutto La ringrazio per la risposta. Non credevo di potermi rivolgere allo psicologo dell'Ateneo anche per questo tipo di problematica. Pensavo si trattasse di consulti relativi strettamente a difficoltà legate al superamento degli esami. Allora proverò sicuramente ad avere un parere più professionale, prima di prendere una decisione.
Grazie ancora,
saluti
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Sono contenta di esserLe stata utile
e soprattutto di questa Sua decisione.

Se ritiene, ci tenga aggiornati.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti
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