Dove posso leggere/ascoltare le storie di pazienti che sono usciti da problemi come ansia sociale e

altri problemi/paure, come somatizzazioni, resistenze al cambiamento ecc?


Ho bisogno di sapere che ci sono persone che hanno passato le mie stesse identiche cose e che adesso stanno bene.


Soprattutto ho bisogno di sapere se da questi problemi se ne esce davvero o s'impara a conviverci...

Ho bisogno di sapere che c'è ancora speranza per me.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Le storie degli altri non hanno efficacia nella risoluzione delle patologie se esse non sono trattate in modo efficace e definitivo.


Considerata la grande mole delle sue richieste è utile una visita psichiatrica.



Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Nel 2014 ho eseguito una visita neurologica e tutto era risultato nella norma.
Nel 2017 sono stata da uno psichiatra per una terapia farmacologica da me richiesta, nessuno mi ha mai detto quale sia il mio problema se non semplicemente ansia che tendo a somatizzare.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

riferendosi alle visite specialistiche ci dice:
"..nessuno mi ha mai detto quale sia il mio problema se non SEMPLICEMENTE ansia che tendo a somatizzare." (maiuscole mie).

Immagino/auspico che quanto trascritto non sia letteralmente quanto gli Specialisti Le hanno comunicato.
In sovrappiù c'è quell'avverbio:
SEMPLICEMENTE.
L'ansia infatti non è per nulla semplice,
può essere una patologia invalidante,
e se somatizza dà luogo ad altri problemi non lievi.

Perchè non curarla seriamente, anzichè banalizzarla?
Ma questo Le è *già* stato ripetutamente suggerito nelle decine di consulti, a cui io stessa talvolta ho risposto.
Come può osservare Lei stessa, il Consulto online non sostituisce la consulenza di persona quanto ad efficacia.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per avermi risposto.
Comunque ritornando al mio testo, quando scrivo "..semplicemente ansia che tendo a somatizzare.." ci tengo a dire che questa frase non è mia, mi è stata detta, appunto, da chi mi seguiva allora.
Quindi forse ha frainteso, perchè qui non sono di certo io a banalizzare la mia ansia o situazione di malessere in generale.

Ed io ho sempre risposto dicendo che ho una resistenza al cambiamento, e a questa mia risposta segue sempre "Ma se tu non hai voglia di cambiare, allora è inutile che inizi una psicoterapia", non mi riferisco solo qui su Medicitalia ma anche su altri forum. Nessuno sa dirmi come posso fare per sbloccarmi da questa situazione, in sostanza devo essere io stessa a risolverla, ma allora a cosa serve chiedere aiuto? In cosa consiste questo aiuto? Io non capisco, davvero...

Vorrei che chi mi ascolta si rendesse conto di quanto sia difficile per me tutto questo e che non mi diverto stando male. Eppure continuo a non capire e anzi, più ci provo e più ho solo tante nuove domande.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
"....Nessuno sa dirmi come posso fare per sbloccarmi da questa situazione,
in sostanza devo essere io stessa a risolverla, ma allora a cosa serve chiedere aiuto?..."
Ma a questa problematica ho ampiamente risposto in
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/743086-perche-nessuno-ti-spiega-come-funziona-una-psicoterapia.html :
il pz. deve essere disponibile a mettere a disposizione la volontà di cambiare e l'accettazione della fatica.
Del "come fare", anche per aggirare le resistenze, il regista è lo/a Psicoterapeuta. Purchè ci si affidi e gli si permetta di lavorare.

Però dall'insieme dei suoi numerosi consulti si comprende che "ci gira intorno" e al contempo si difende. Intellettualizza per non sperimentare.

Ma dunque, perchè continuare a scrivere qui? Non serve (vedo che l'ultimo è stato respinto).

Dott. Brunialti
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Dr. Stefano Maranto Psicologo 214 7
Gent.le ragazza,

dalla lettura delle sue passate richieste e da quello che chiede, emerge, verosimilmente, che lei si trova ad affrontare un disturbo d’ansia, che ad oggi, nonostante interventi psicologici e farmacologici, non trova un adeguata soluzione.
Inoltre, lei ci riferisce che la sua ansia si manifesta, anche con sintomi psicosomatici, che in particolare riguardano l’intestino.
Come è ben noto nelle scienze psicosomatiche, l'intestino è definito il "secondo cervello", in quanto contiene milioni di cellule e fibre neuronali. Stati di stress mentali e pensieri negativi attivano circuiti neuronali dell'ansia provocando aumento della sensibilità e infiammazione della mucosa intestinale.
Premesso ciò, dal mio punto di vista occorre comprendere o rindagare le cause psicologiche che nel tempo hanno portato a questo stato di ansia. In particolare, occorre indagare pensieri, emozioni e vissuti che sono stati per lei importante fonte di stress e/o micro-eventi stressogeni, che sommati nel tempo hanno determinato questo disagio.
Infine, voglio farle osservare che lei si trova in una fase importante della sua vita, che a me piace definire adolescenza "media", in cui la psiche si trova ad affrontare complessi compiti di sviluppo, fondamentali per il benessere psicologico e la definizione del proprio assetto identitario.
In tale periodo, pertanto, la psiche può essere particolarmente vulnerabile al disagio psicologico, quando non riesce a far fronte ai compiti di sviluppo e alle pressioni ambientali.
Questa è una delle possibili strade per comprendere l'eziopatogenesi del suo disturbo e tale ipotesi, deve essere, comunque, accostata ad una valutazione psicologica della sua personalità.
Pertanto, il mio consiglio è di rivolgersi ad uno psicologo per comprendere il percorso da seguire per ritrovare serenità e benessere.

Cordiali Saluti
Dr. Stefano Maranto - Psicologo
Consulenze e formazione on-line

[#7]
dopo
Utente
Utente
Dott.ssa Carla Maria Brunialti "la volontà di cambiare" io credo di averla ma non a sufficienza, "l'accettazione della fatica", ecco, questo invece non riesco a farmelo scendere giù e sa perchè? Perchè appunto, come avete già letto, io ho già provato una psicoterapia, durata per quasi 3 anni, che mi ha aiutato molto e mi ha permesso di raggiungere dei risultati, anche se non ho risolto il mio problema alla radice. A me è costata molto questa psicoterapia, e no, non mi riferisco ai soldi, parlo proprio di salute mentale, se ripenso a tutte le situazioni che sono riuscita ad affrontare mi viene la nausea, mi si gonfia la pancia e tanta, tantissima voglia di piangere, di rabbia.
Sentirmi dire " lei intellettualizza per non sperimentare " è uno schiaffo in faccia a quel poco che sono riuscita a fare, come se non bastasse già il mio dolore... Essere giudicata da una persona che non mi conosce a fondo e per di più psicoterapeuta...lasciamo stare, non voglio creare discussioni qui.

Dott. Stefano Maranto ringrazio anche lei per avermi risposto. Io credo di sapere la causa della mia ansia (è più di una) e con la mia psicologa/psicoterapeuta abbiamo fatto un lavoro simile (ci ho messo un anno per aprirmi del tutto). Cosa intende per "valutazione della sua personalità"? Una sorta di test che di solito fanno eseguire i terapeuti?
Tra un pò inizierò a lavorare e pensavo di aver bisogno in contemporanea un supporto psicologico (non ce la faccio a sopportare da sola le situazioni sociali) e forse anche farmacologico, un pò come ho fatto quando ho preso il diploma.
Lei che tipo di psicoterapia mi consiglia?
L'ultima (durata quasi 3 anni) era orientata allo psicodramma e faceva riferimento alla gruppoanalisi.
Ho provato un paio di anni fa la cognitivo comportamentale ma mi "spaventai", nel senso che mi diede come l'impressione di andare subito al sodo.

Non so..non so davvero cosa fare.
Comunque vi chiedo scusa se con i miei continui consulti inizio ad essere insopportabile, pesante, non so con chi parlarne, ho poche informazioni, i miei sono anche sfoghi, non voglio trattenere queste emozioni negative..
[#8]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

quando si scrive qui,
per mezzo di poche parole si offre un piccolissimo spicchio della propria vita ad uno Specialista sconosciuto
per riceverne un parere.
Se invece è solo uno "sfogo" è meglio segnalarlo esplicitamente.

Quando lo Specialista rispondendo "tocca" qualcosa di profondo (spesso il punto giusto; nel Suo caso "l'accettazione della fatica") qualcuno si stizzisce
scambiando la *valutazione della situazione* ricevuta
- ma è proprio per questo che si scrive qui, per ricevere una valutazione -
la scambia, dicevo, per un *giudizio sulla persona*.
Probabilmente avverrebbe così anche ove ci si trovasse di fronte ad uno/a Psy di persona
nel caso si abbia la tendenza a sentirsi giudicati
e non a cogliere le parole dell'altro - lo Specialista - come uno specchio pulito (cioè senza alcun interesse personale) in cui potersi riflettere per capirsi meglio.
Ed allora si replica aggiungendo altri dati NON segnalati prima
- ad es. nel Suo caso la psicoterapia di tre anni -
per dimostrare che l'Esperto che ha risposto ha torto,
per modificare radicalmente il quadro introducendo dati di cui lo Specialista NON poteva essere a conoscenza semplicemente perche non precedentemente scritti.

Dinamiche.

Peccato,
un'occasione persa per l'utente,
tempo perso per noi, tempo che poteva andare a vantaggio di qualche altra persona
che si dimostra capace di cogliere positivamente le suggestioni che offriamo
anzichè difendersene.
Ma le difese e le resistenze sono le stesse che si mettono in atto anche nella vita, quelle che fanno fare fatica nel cambiamento.

Dott. Brunialti
[#9]
dopo
Utente
Utente
Della mia psicoterapia ne ho parlato anche negli altri consulti fatti in passato, non è qualcosa che sto aggiungendo adesso.

Mi spiace che lei abbia frainteso o non capito. Mi spiace se le ho fatto perdere tempo.
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