Probabile dispnea da ansia

Sono un ragazzo di 31 anni, non fumatore, normopeso.
Da fine febbraio ho passato il periodo di lockdown da solo chiuso in casa senza uscire se non per la spesa ogni 15-20 giorni.
Non ero mai stato solo e senza vedere nessuno per 2 mesi in vita mia.
Da metà marzo ho iniziato a fare fatica a respirare, e spesso questo è accompagnato da un dolore o un fastidio al petto sinistro sopra il capezzolo.
Ho avuto solo questi sintomi.
Il medico ha escluso covid e prescritto ecg ed esami del sangue.
Ecg nella norma, con tachicardia sinusale con 102 battiti.
Battiti che nel tempo sono sempre nella norma.
Emocromo sideremia ferritina e valori tiroide normali.
Pressione normale.
Saturazione normale.
Auscultazione senza nulla di strano anche se in quel momento non si manifestava il problema.
Il medico quindi presume che si tratti di ansia e mi prescrive tavor al bisogno.
Il problema non passa e passo al levopraid gocce ma non fanno effetto.
Da inizio maggio prendo invece Tienor gocce.
All'inizio 10 mattino 8 pomeriggio 5 sera.
Nessun risultato.
Ora ne prendo 10 anche la sera perché la mattina spesso se mi sveglio presto poi faccio fatica a riaddormentarmi e dopo un po di tempo quasi sempre riparte la fatica a respirare.
Ora esco vedo gente non sono più chiuso in casa quindi dovrei stare meglio ma niente.
Questa fatica ad inspirare compare ad un certo punto della giornata nonostante le gocce.
Sembra come se il petto o i polmoni o i bronchi opponessero resistenza.
Cosa mi consigliate?
Siamo al 3 giugno e sono quasi 3 mesi che ho questo disturbo molto fastidioso.
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Dr.ssa Michela Arru Psicologo, Psicoterapeuta 29 2
Buon giorno,
ha fatto bene a far riferimento al suo medico, in modo da escludere una motivazione "fisica" alla base della sua difficoltà. Se la diagnosi del suo medico è stata quella di ansia, le consiglierei d'intraprendere un percorso psicologico in cui possa imparare delle tecniche specifiche per la sua gestione.
Anche se adesso le restrizioni per il lockdown si sono di molto allentate, è possibile che ci siano dei meccanismi che mantengono il problema. Nell'elicitare l'ansia concorrono i nostri pensieri, le emozioni, i comportamenti e l'attenzione che poniamo ai sintomi quando sopraggiungono. Lavorare su questi fattori, aiuta a gestirla, inisieme a tecniche di rilassamento, respirazione diaframmatica e Mindfulness (pratica di concentrazione sul prensente e meditazione). Lei è giovane e questo va a favore del suo decorso. L'ideale sarebbe non aspettare che il problema si cronicizzi.

Dr.ssa Michela Arru

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