è giusto accontentarsi di un lavoro e posizione lavorativa che non piace?

Buongiorno a tutti.


Sono una ragazza di 30 anni, laureata in ingegneria edile, purtroppo a causa degli avvenimenti recenti, mi sono vista costretta a dover tornare a casa da mia madre (i miei genitori sono separati e mio padre abita all'estero).
Fino a marzo scorso dopo l'università, sono rimasta a Ravenna a lavorare in uno studio di architettura e ingegneria.
Li non mi trovavo bene, il lavoro era mal pagato e comunque non andavo d'accordo con la mia supervisor e i titolari dell'ufficio che sembrava non vedessero l'ora andassi via, in quanto non mi tenevo all'altezza del loro studio, ma visto il cambio continuo di collaboratori, credo che il problema sia loro.


Io sono sempre affasciantata dall'architettura e dalla sua storia.
Infatti anche se ho una laurea in ingegneria edile, ho sempre preferito le materie incentrate sulla storia, il restauro e il rilievo degli edifici storici.
Infatti il mio sogno sarebbe continuare le mie attività nel mondo accademico, ho provato ad accedere al dottorato di restauro a Roma e anche Bologna ma non sono stata ammessa, mi è dispiaciuto sopratutto il non essere stata ammessa a Roma, in quanto sono due anni che provo ad accedere, e questo negli ultimi mesi mi ha molto destabilizzato e bloccato.

C'è da dire che un mio carissimo amico invece su richiesta di una sua prof, ha fatto domanda come me a Roma anche se in un'altra dipartimento ed è entrato senza problemi (lui che non voleva nemmeno farlo il dottorato).
In questi mesi questa sconfitta di non essere riuscita ad raggiungere il mio tanto sognato obbiettivo e desiderio sia di entrare in accademia che trasferirmi a Roma, la città dove voglio andare a vivere, mi ha creato un grande senso di immobilità ed ansia.


Non mi sono fermata del tutto, in quanto ho studiato e superato l'esame di abilitazione a novembre, ma dal punto di vista lavorativo non ho più cercato né inviato cv.


Ultimamente ho ricominciato la ricerca di lavoro, e uno dei primi cv che ho inviato, hanno ottenuto risposta, ho effettuato un colloquio e da domani dovrei iniziare un periodo di prova in una società di ingegneria che però non si occupa dei miei interessi, anzi ci sono anni luce di differenza, visto che principalmente si occupano di infrastrutture.


Parlando con i miei ma anche amici, mi hanno detto che iniziare lì, sia una buona opportunità ed esperienza, e ciò non implica che dovrò rimanervi fossilizzata.


Ma io sono molto titubante, non vorrei che accettando la prima offerta che mi si è presentata, io mi precluda la possibilità di trovare invece uno studio o società che si occupi di ciò che io invece amo e a cui vorreo dedicare la mia vita...il restauro e la riqualifica degli edicifi storici.


Sono qui con la voglia di rifiutare l'offerta, che mi rendo conto sia una follia visto i tempi, ma io ho la paura enorme di sbagliare strada e non seguire i miei sogni, e non voglio commettere questo sbaglio.


Ringrazio in anticipo e mi scuso per la lunghezza del messaggio.


Saluti.


Roberta.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Roberta,

mi dispiace per la situazione che sta vivendo, ma è anche vero che il periodo che stiamo attraversando adesso non sta certo aiutando le persone giovani a realizzare i propri sogni a livello professionale.

Tuttavia, se il Suo sogno è quello del restauro e la riqualifica degli edifici storici, secondo me vale la pena per il momento iniziare questo lavoro, in modo da poter parallelamente continuare a costruire il percorso per giungere finalmente alla realizzazione del Suo sogno professionale.

Inoltre, chi Le dice che questa opportunità lavorativa non sia poi all'altezza delle Sue aspettative e che non possa piacerLe?

Ha tutto il tempo per cambiare, ma se il Suo desiderio è quello di andare a vivere a Roma e lavorare in un altro ambito, non potrà realizzarlo se non piano piano e passo dopo passo. Questo potrebbe essere il primo.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissima Dottoressa,

La ringrazio per la sua risposta.
Ha ragione, forse è proprio la paura del primo passo, che mi spaventa. Avendo io sempre avuto un atteggiamento negativo rispetto alle cose e nell'ultimo periodo in cui non si ha certezza e non si può progammare a lungo termine, questo mio aspetto sta avendo la meglio. Ho sempre sofferto d'ansia, ma con la mia volontà di cercare sempre un nuovo obiettivo, sono sempre riuscita a superare. Adesso invece tutto questo sembra difficile se non impossibile.

Proverò ad essere più propositiva e a pensare che sia una buona opportunità. Nulla toglie che questa come dice lei, sia la strada giusta.

La ringrazio nuovamente, e le auguro una buona giornata.

Saluti.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Tenga anche presente che per raggiungere un obiettivo a lungo termine, devo prima compiere piccoli passi e portare pazienza per raggiungere la meta.
Non si lasci scoraggiare!

Cordiali saluti,