Il mio ragazzo non cerca lavoro

Buongiorno, avrei bisogno di un consiglio per poter comunicare meglio con il mio ragazzo.

Siamo insieme da 4 anni e lui non lavora da 2 anni e mezzo.
Io ho 22 anni e lui quasi 37.

Ha studiato la professione di geometra perché metà della sua famiglia faceva questa professione, lui sostiene che ha fatto quella scuola perché altrimenti non avrebbe saputo cosa altro fare.

Lui è davvero un musicista con i fiocchi e la realtà è che avrebbe voluto fare il conservatorio e i suoi genitori non glielo hanno permesso.

Ha di conseguenza cambiato molti lavori ma dopo pochi mesi in ogni professione veniva lasciato a casa a causa dei contratti instabili.

Ha passato un anno a soffrire di nausea e a prendere Xanax per l’ansia.

Lui dice che non vuole rinchiudersi in fabbrica perché ha un indole creativa, gli verrebbe l’esaurimento e sarebbe infelice tutta la vita.

Ho provato a spiegargli che purtroppo non c’è lavoro e che bisogna accontentarsi di quello che si trova, ho provato a dirgli di focalizzarsi su quello che avrebbe al di fuori cioè me.

Allo stesso tempo però alcune sere scoppia in lacrime con me dicendo di sentirsi un fallito e che non mi merita perché non riesce a darmi una sicurezza con cui mettere su famiglia.

Ho provato a dirgli che a questo punto è la vita che gli dice di cambiare qualcosa perché così non può andare e gli ho detto di prendere in considerazione l’aiuto di uno psicologo che lo aiuti per questo scoglio immane che ha davanti.
Ovviamente sminuisce il fatto di avere bisogno di aiuto.

Cosa posso fare?
C’è un modo in cui posso parlargli e convincerlo a farsi aiutare?
O semplicemente un modo per non farlo chiudere in se stesso ancora di più?
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile ragazza,

è notevole l'aiuto che fornisci già al tuo ragazzo, e quello che mi sorprende leggendo quelle poche righe è la lucidità con la quale tu, molto più giovane di lui, hai analizzato la problematica.

Tuttavia, penso che nel tuo ragazzo non ci sia solo la delusione per un sogno che purtroppo non si è realizzato (cioè quello di diventare un musicista). Moltissimi genitori, pensando di fare il bene dei figli, costringono i propri figli a scegliere un certo cammino professionale e non quello che i figli desiderano, nella certezza di sapere che cosa sia meglio per loro. Non credo che questa decisione sia sempre sensata.

Secondo me è probabile che il tuo ragazzo abbia col tempo sviluppato altri problemi (es legati all'ansia, alla difficoltà di gestire alcuni ambiti della propria vita e forse, come conseguenza di tutto ciò, presenta anche sintomi depressivi: la rinuncia ad andare avanti e a cercare un altro lavoro).

Però oggi il tuo ragazzo ha trentasette anni e, come saggiamente hai detto tu, potrebbe affrontare le proprie difficoltà con un aiuto specialistico che, a cascata, risolverebbe anche gli altri problemi. In altre parole, una volta riacquistata la fiducia in se stesso ed eliminata l'ansia patologica, potrebbe senza dubbio imparare ad affrontare queste difficoltà con un altro atteggiamento.

A mio avviso vale la pena incoraggiarlo al cambiamento e a prendere in mano la propria vita, ma senza mai sminuire le sue difficoltà nè la sua sofferenza.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo, ho parlato nuovamente al mio ragazzo, ha riconosciuto il problema e ha deciso di farsi aiutare da me e da uno psicologo.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Ne sono felice.
Se ti fa piacere, aggiornami in futuro!