Che mi accade? sto impazzendo?

Egregio dottore,
nel ringraziare anticipatamente per l'attenzione espongo il mio problema.
Ho 21 anni e vivo in una famiglia povera con una papà alcolizzato. Fin dall'infanzia ho vissuto situazioni spiacevoli, scene continue di litigi e anche di violenza su mia madre.Io crescevo sempre sola ed isolata da tutti i compagni.Solo nelle medie e superiori la situazione è leggermente migliorata riuscendo ad instaurare qualche rapporto di amicizia ma continuando sempre a non credere in me stessa.Finalmente, due anni fa mi diplomo ed inizio a lavorare.Compro un auto e dopo neanche un mese mio padre, ubriaco,riga la fiancata con un altro che vedendolo in quelle condizioni chiama i carabinieri. I carabinieri fortuunatamente non fanno niente ma da quel giorno mio padre diviene di una ferocia bestiale, non mangia a casa, torna solo per dormire e se gli rivolgevamo la parola erano guai. Così io sono costretta a badare a mia mamma e mio fratello con il misero stipendio che percepisco. E' una situazione catastrofica, io cerco di esser forte ma dentro muoio, ed inizio a soffrire di vampate di calore, sudorazione, aumento dei battiti, giramenti di testa e ansia, pianti esagerati ecc...dopo 7 mesi convinco mio padre a tornare tranquillo e in casa si torna a respirare, ma dentro me qualcosa è cambiato...sono normale ma di colpo, inaspettatamente mi manca l'aria, ho caldo,e divento nervosa ma così tanto...e scoppio a piangere e urlare...in quei momenti perdo la ragione e sono tentata a farmi del male...pochi giorni fa a mio padre gli si incendia l'auto..lui era a casa per fortuna, ma dell auto non resta niente...io alla notizia (xkè non ero a casa) inizio a stare male, non respiro e mentre mi precipito a casa tremo tanto...purtroppo anche quando il peggio è passato io sto male ugualmente e non so se è dovuto ai traumi che sto subendo o a cosa...so solo che sto male e vedo tutto nero...alterno momenti in cui sto bene, sono ottimista a momenti in cui il mondo mi crolla addosso e cio che mi dispiace di più è che vengo colta da un nervosismo così tale che non mi controllo e sfogo tutto sul mio ragazzo....secondo voi sono attacchi di panico o depressione?il medico mi ha prescritto un tranquillante...6 gocce al giorno...ma non mi fa effetto...mi scuso per la lunghezza del consulto e vi ringrazio per la possibilità che date a tutti noi.
Cordiali Saluti.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
Gentile ragazza, è probabile che tutto il suo malessere sia la conseguenza della sua situazione famigliare piuttosto complessa. Chi rimarrebbe tranquillo all'interno di un quadro come quello da lei descritto. Sembra possibile che le sue siano reazioni di ansia e i tremori, i battiti ecc fanno pensare al panico. Tuttavia al di là di come si chiami il suo problema ciò che appre necessario è un intervento di tipo psicologico che potrebbe cominciare anche attraverso la asl o un consultorio. Non si lasci aggredire dagli eventi prima che la cosa diventi troppo ingestibile. Parli con uno psicologo-psicoterapeuta.
cordialmente

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
davvero un storia triste quella che ci hai raccontato, e mi dispiace vedere quanto soffri.

Allora, proviamo a fare un po' di ordine

1) per quanto riguarda i problemi che tuo padre ha con l'alcool: ne soffre ancora? In caso affermativo prova a rivolgerti ad un Gruppo di Alcolisti Anonimi della tua zona (li trovi sul web, oppure puoi chiedere in Comune o al tuo medico). Al loro interno vi sono gruppi di parenti e familiari di persone alcoliste, che ti potranno dare ottimi suggerimenti su come gestire le crisi del papà e come riuscire a trovare una soluzione per questo problema

2) chi in casa ha o ha avuto un parente con problemi di alcolismo, vive costantemente con un vago senso di paura che tutto possa crollare da un momento all'altro. Questa sensazione probabilmente ha sviluppato in te una sindrome ansioso depressiva, che a mio avviso andrebbe accuratamente gestita.

3) contatta un CPS della tua zona, oppure un Consultorio Familiare, e richiedi una visita psichiatrica per te. Non pagherai nulla. In questo momento hai bisogno di tutto l'equilibrio possibile per affrontare il resto.

Credo infine che, se anche tu riuscirai a rinforzarti, il futuro potrà riservarvi tutta la serenità di cui avete bisogno

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

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dopo
Utente
Utente
Ringrazio vivamente per i consulti sia il dr De vincentiis che il dr Bulla....
ho trovato conforto nelle vostre parole perchè mi sono sentita CAPITA....contatterò al più presto un consultorio perchè a volte ho proprio paura di cadere in qualcosa dal quale non riuscirò ad uscire, mentre in me è forte il desiderio di costruire una famiglia ed essere serena...e vorrei riuscirci....contatterò anche gli alcolisti anonimi...spero di farcela....grazie di cuore.

Cordiali saluti
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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Ti auguro con tutto il cuore di riuscire nei tuoi progetti.

Tieni duro!
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Dr.ssa Marisa Nicolini Psicologo, Psicoterapeuta 132 6
Gentile utente,
vai avanti, come ti è stato indicato, e riappropriati gradualmente della TUA vita.
La famiglia da cui proveniamo è un importantissimo fattore della nostra storia, ma esistono anche, fortunatamente, l'autodeterminazione e la propria progettualità!
Fatti aiutare ad accedere alle tue risorse migliori e vedrai che potrai anche tu ambire ad una esistenza più serena, nel nome di una accresciuta autostima.
Con i migliori auguri,

Dott.ssa Marisa Nicolini, psicologa-psicoterapeuta
m_nicolini@virgilio.it
riceve a Roma e a Viterbo

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dopo
Utente
Utente
grazie a tutti, mi state dando tanta forza.....
mi commuove il fatto che pur non conoscendomi mi dimostriate tanto... apprezzo molto il vs lavoro..riuscite a dare un pò di sollievo a chi non riesce a trovarne nel quotidiano...
terrò duro dr Bulla e sarò autodeterminata dr.ssa Nicolini....grazie, grazie tanto..
con affetto.
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2009 al 2010
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve,
la storia che racconta ha nella sua drammaticità anche il senso della possibile comprensione della vicenda familiare sicuramente compromessa ben prima della caduta nella dipendenza da alcol di suo padre.
La vita ci porta gioie e dolori, le prime sono più facili da amministrare, mentre le sofferenze ci assalgono facendoci sentire inermi e fragili. Quello che le accade forse è un blocco psicologico, manifestato dai sintomi ansiosi, tra un agire verso la propria salvaguardia e quella della famiglia. Ma i dolori, se accettati come evento possibile del vivere, possono essere grandi risorse per un cambiamento verso uno sviluppo più sano del proprio se personale e relazionale. In questa situazione è importante farsi carico del problema, innanzitutto e per prima cosa del sintomo della disfunzione familiare, cioè del comportamento violento del padre. Qui, insieme a tutti i membri della famiglia in grado di prendersi la responsabilità del problema, bisogna fare in modo che ci sia un intervento terapeutico per suo padre, anche a costo di allontanarlo contro la sua volontà a salvaguardia dell'incolumità degli altri. Poi è importante che si pensi ad una psicoterapia familiare che intervenga sulle problematiche inerenti la relazione parentale. In ultimo, se necessario, un supporto psicoterapico per chi nella famiglia ha dimostrato di soffrire di più, come nel suo caso, per la situazione.
Un consiglio è quello di evitare assolutamente di psichiatrizzare il problema, non c'è alcuna indicazione apparente per farsi del male alla sua età con un trattamento psicofarmacologico.
Cordiali saluti.
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr Cerracchio,
la ringrazio per aver risposto...concordo con tutto ciò che lei ha detto...so che nessun farmaco potrà mai risolvere il mio problema ed infatti i tranquillanti non li prendo più, perchè io voglio curare quello che c'e' nel mio cuore...e nessun farmaco potrà mai farlo, ecco perchè ho chiesto il consulto...per sentirmi anche solo per un attimo capita, che per me già è tanto...per sentirmi dire da chi vede ogni giorno gente che soffre, che posso farcela e che la mia reazione non è esagerata...contatterò senz'altr uno psicoterapeuta per affrontare ed accettare la mia situazione portando anche un po di serenità in famiglia.
La ringrazio...