Difficoltà a riprendere

Salve, torno a contattarvi dopo i mesi che sono passati dall'ultimo problema che vi sottoposi.
Non ho affrontato terapie, ma posso dire che sono riuscito a liberare la mente da molto della tristezza che sentivo prima, e credo di aver fatto dei grandi progressi.
Solo un problema è rimasto, e vorrei un vostro parere a riguardo.
La mia ragazza mi lasciò un anno fa in un momento di estrema intimità, in cui stavamo per andare a letto. La frustrazione per questo suo comportamento ha causato la tristezza e l'ansia che io ho sentito; ho capito che inconsciamente io soffrivo per il fatto che avevo sentito la mia virilità sminuita, vedendo che agli altri che non stimo le storie andavano bene; non mi facevo la ragione (e non me la farei tutt'ora) che fosse andata così male a me che ho un carattere romantico. Il fatto che abbia capito solo ora cosa mi ha fatto stare male è causata dal mio carattere: io ho una grande stima di me ed un grande orgoglio, che non mi facevano ammettere la sensazione di essere 'meno' degli altri. Quindi un'altra paura inconscia che è venuta fuori è stata della sterilità, pur non avendo niente che possa dare il sospetto di una cosa del genere. Vi contatto ora perché, anche se razionalmente mi sento ad un buon punto, nei momenti di solitudine torna questa 'ipocondria', la paura di non avere mai figli, di essere 'meno', di avere poco sperma o cose simili. Per me è sconvolgente, perché non ho mai avuto insicurezze su questo piano. Forse è stato credermi infallibile che mi ha ferito davvero? Come capite, l'amore per quella ragazza era molto importante per me.
Grazie mille per l'ascolto! Buonasera.
[#1]
Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola Psicologo, Psicoterapeuta 61 1
Gentile ragazzo il fatto che abbia passato tempo a liberare la mente e si sia trovato nuovamente incagliàto in paure e preoccupazioni di altro tipo certo ma strettamente legate al problema che aveva portato due mesi fa.Ed era proprio per questo che i miei colleghi le suggerivano di rivolgersi ad un professionista.Da soli non si riesce ad uscire da una problematica che ci attanaglia peché ne siam troppo coinvolti e continueremo ad esserlo riguarda noi!ùn professionista oltre ad avere gli strumenti adeguati può contare su un coinvolgimento non diretto e suggerirle strategie a cui lei nemmeno aveva pensato. Ma forse doveri prima chiederle cosa la trattiene dall'interpellare ùn terapeuta quando in questo modo si accorge che la sua sofferenza rimane
Cordialmente

Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola
Ordine psicologi Lombardia n° 10817

[#2]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, pur essendo cambiate le circostanze, mi sembra che le sue paure siano grosso modo sempre le stesse, e che si possano ricondurre a un problema di autostima, d'identità maschile e forse anche di ansia. Per questo motivo sarebbe opportuno rivolgersi a un professionista. Problemi come questi a volte si riesce a superarli da soli, con l'età e l'esperienza, ma un aiuto professionale può far risparmiare molto tempo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Professoressa Pezzola, il suo italiano è incomprensibile, spero sia mancanza di abitudine a scrivere al computer.
Seconda cosa, ci ho messo due mesi per capire che non mi sentivo adeguato e mi sentivo sminuito, perché in fondo me ne vergognavo.
Io ora sono fiero di aver capito questo da solo e di aver superato la vergogna, perché già sapere dov'è quello che mi ferisce mi fa sentire più sicuro. Mi pareva fosse chiaro.
Non gradirei sentirmi spiegare che non ho combinato nulla.

Buonasera
[#4]
Dr.ssa Sara Daniela Elettra Pezzola Psicologo, Psicoterapeuta 61 1
Utente,
deve in effetti esserci stato qualche problema nella digitazione della mia risposta.
Se fa una domanda e noi le rispondessimo solo cose che gradirebbe e non vere non faremmo il nostro lavoro, se fa richieste deve essere pronto ad assumersi il rischio delle risposte non gradite.
Nessuno dice che lei non ha combinato nulla, ha approfondito e scavato aspetti di una situazione, ma ragionandoci sopra non l'ha certo aiutata ad uscirne. Sapere cosa la ferisce non la protegge dal sentirsi nuovamente così e se non si affiderà ad un esperto si troverà ancora in situazioni analoghe molte volte.
Del resto ha ignorato la mia domanda, perchè continua a soffrire ma non si rivolge a qualcuno che possa aiutarla.

A parte questo io non sono una professoressa ma una psicologa/dottoressa e gradirei il titolo adeguato grazie.
[#5]
dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Prego, dottoressa; non ho consultato nessuno psicologo perchè volevo fare da solo. L'essere umano ha fatto da solo fino ad ora, ed alla resa dei conti è sempre solo, ed è con se stesso che fa i conti. Prima di assuefarmi ad un supporto morale, volevo sapere che non sono un incapace, ed in parte ci sono riuscito.

Grazie comunque per il disturbo, buonasera
[#6]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile ragazzo, mi permetta di esprimere il mio punto di vista sulla discussione. Quando dice: "Non voglio assuefarmi a nessun supporto morale", non potrei essere più d'accordo con lei. Devo però farle notare che quest'atteggiamento corrisponde a uno stereotipo che non è sempre vero. Voglio dire, nei film e nella letteratura si tende a descrivere il processo psicoterapeutico come una stampella, come qualcosa che aiuta ma che poi ti prende e non ti molla più. E se vuoi continuare a beneficiare dell'aiuto, devi continuare ad andarci.

Ora, sebbene a volte questo tipo di situazione possa crearsi davvero, devo doverosamente farle notare che alcuni approcci psicoterapeutici basano la propria esistenza proprio sull'EVITARE, per principio, che questo accada. Ossia pongono un'enfasi particolare nell'aiutare il paziente ma al tempo stesso nel renderlo autonomo e svincolarlo il più velocemente possibile dalla relazione terapeutica.

Ha poi anche ragione nel dire che l'essere umano ha fatto da solo fino ad ora, ma a volte lasciandosi aiutare si risparmia tempo. Molti problemi personali, così come molte malattie, guariscono da soli, ma quando ciò non avviene, il vero segno di forza è chiedere aiuto, non continuare a soffrire.

Tutto questo non per dire che lei ha bisogno di andare dallo psicologo: questo solamente lei può stabilirlo. E anche se deciderà di non andarci, andrà bene lo stesso.

Può leggere un paio di articoli dal mio sito, se crede, per ulteriori informazioni su questi argomenti:
http://www.giuseppesantonocito.it/art_intervento.htm
http://www.giuseppesantonocito.it/art_psicoterapia.htm

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
Giustamente. Comunque vi ringrazio entrambi per l'attenzione e la risposta, penserò.
Buongiorno
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