Ho paura della famiglia

Salve a tutti,
Sono una ragazza di 23 anni e ho una tremenda paura del concetto di famiglia.

Sono cresciuta in una splendida famiglia composta da mia madre e dai familiari di lei in quanto, dopo il divorzio quando avevo 15 anni, mio padre non è stato piu tanto presente nella mia vita.
A parte quello mia madre non mi ha mai fatto mancare niente, è stata tanto splendida con me quanto severa.
Ho imparato ad avere paura di lei ed a obbedirle fin da piccola, evitando di fare cose che la facessero arrabbiare o nascondendole le cose.
Quando mia madre si arrabbia, urla senza dare la possibilità di far parlare l'altra persona.
Il resto della mia famiglia è all'antica e comunque mi è stato insegnato ad obbedire e stare zitta quando mia madre parla, senza controbattere.

Ho iniziato quindi a chiudermi in me stessa e a fare le cose di nascosto.
Quando ho avuto il mio primo ragazzo, avevo il terrore a dirglielo nonostante lei ne fosse felice ma trovavo difficile parlare con lei di queste cose e lo è tutt'ora.

Per ogni argomento si tratti, mia madre deve sempre sapere tutto e avere il controllo, o almeno questa è la percezione che ho avuto di lei da quando sono nata.

Fuori do casa sono completamente un'altra persona: sono matura, responsabile.
Quando entro in casa invece ho la sensazione di essere ancora una bambina anche se ormai ho 23 anni.

Non vedo l'ora di andare via do casa e vivere la mia nuova vita ma mi spaventa l'idea di avere una famiglia un domani.
Ho paura che il mio partner non sia più attratto da me dopo il parto e che si instauri una relazione senza sesso, solo di amicizia.
Ho paura che avere un figlio, o una famiglia, mi porti un domani a sentirmi intrappolata come lo sono adesso, senza via di fuga.
Intrappolata in orari prescelti dai figli, intrappolata a non avere piu intimità con il mio partner, intrappolata a casa a badare a loro e non fare carriera.
Essere solo una mamma e non più una donna sexy con un lavoro ottenuto dopo la laurea.
Solo una mamma casalinga, brutta e rovinata dal parto.

So che possono essere parole dure ma volevo esprimere al meglio il concetto.

Vi sarei grata se qualcuno mi desse qualche consiglio utile.

Grazie infinite.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,

Un domani Lei sarà la donna che vuole e che decide di essere.

Tutte le donne professioniste che scrivono qui, che pubblicano libri, che hanno una carriera professionale gratificante
pensa siano "..Solo una mamma casalinga, brutta e rovinata dal parto"?
Hanno figli e una vita di coppia, (sempre che lo desiderino) e al contempo una realizzazione professionale importante; si sono impegnate ad ottenere quello che hanno deciso di avere dalla vita.
Con una determinazione precisa della conciliabilità personale/professionale, come potrà leggere qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3332-mamma-e-amante.html .

Quando Le sarà possibile Lei andrà via di casa e restaurerà la Sua immagine di donna, ferita dalla relazione con Sua madre.
A quel punto sarà Lei a decidere che donna essere: nè come da programmazione della sua famiglia di origine, ma nemmeno dalla paura di assomigliare ai Suoi. solo cercando di capire come e cosa fare per realizzarsi come persona/donna.

Se non ce la facesse da sola, un percorso psicologico potrebbe essere fondamentale:
con una Psicologa (donna) con esperienza, che sia anche Psicoterapeuta.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottoressa.
Ovviamente non credo che tutte quelle donne siano solo quello, ho solo paura che capiti a me, il sentirmi intrappolata.
Nonostante ciò, le sue parole mi hanno rincuorato, capisco che la scelta è solo mia e nessuno può togliermi questa libertà.

Cercherò di ricordarmi delle sue parole quando avrò paura del futuro.

Grazie davvero.
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Succede a momenti di sentirsi intrappolati, anche dalla propria stessa auto-realizzazione, non solo dalla maternità.
La consapevolezza,
la determinazione,
la capacità di chiedere aiuto (psicologico) quando non ce la si fa da soli
rappresentano tre strumenti fondamentali per la qualità della vita.

Saluti cari.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/