Una angoscia che mi scava da dentro

Avverto a volte una improvvisa, inspiegabile paura nel percepire alcuni stimoli sensoriali esterni, sia di tipo visivo (l'espressione di alcuni volti, o il disegno delle mattonelle sul pavimento, tanto per fare degli esempi... ) , sia uditivo (il rumore di un'auto dalla strada), sia tattile (il contatto con il mio corpo, di cui mi sembra di diventare consapevole in maniera abnorme, eccessiva... ) ; si tratta di deformazioni in senso delirante delle mie percezioni?
La parte razionale di me, quella che io sostengo e in cui mi riconosco, mi esorta a rafforzare l'idea che non esiste alcun pericolo che si nasconda in quelle percezioni, e che dunque non ho motivo di sentirmene minacciato; eppure c'è un'altra parte di me che dubita della mia razionalità, che mette in discussione la visione del mondo approvata dal senso comune, che sembra ostinarsi a insinuarmi che sbaglio a tranquillizzarmi: di fronte ad essa, sento l'obbligo a uno sforzo logorante per persuadermi che le cose che mi spaventano sono solo fantasmi, e che il mio stato di allarme è infondato.
Ma tale opera di autoconvincimento non è mai del tutto efficace, e io sono qui a temere che sia l'inizio di una psicosi...
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Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Salve, grazie per aver scritto.
Come numerosi colleghi hanno sottolineato nei suoi precedenti post, credo che lei debba intervenire per la questione della sua ansia piuttosto che preoccuparsi di un possibile esordio psicotico dal nulla.
Sarebbe come dire: ho paura di svegliarmi biondo domani (essendo moro, si intende).
Capisce che non siamo nel campo della possibilità oggettiva ma di un vissuto ansiogeno che in realtà punta in tutt'altra direzione.

Cordialmente,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

[#2]
dopo
Utente
Utente
So di avere problemi di ansia, ma tale ansia è conseguente alla paura con cui percepisco il rischio della mia disintegrazione psichica. So che la psicosi non viene di punto in bianco, ma ho paura che essa stia impadronendosi delle mie funzioni mentali in maniera subdola e progressiva : ne colgo i segni nella assurdità delle fantasie che sbocciano in me, che al momento riconosco cone tali anche se senza che ciò basti a fugare la preoccupazione di prenderle per reali: e se iniziassi a credere che una volontà superiore alla mia mi abbia assegnato un qualche compito, che so, di ordinare alla gente che vedo passare di non indossare abiti di colore blu... O di pronunciare la lettera 's'... O di non toccarsi la mano sinistra perche ciò comporta una catastrofe? So bene che si tratta di costruzioni mentali prive di senso, ma proprio per questo mi spaventano! Sarò sempre in grado di essere consapevole della loro assurdità? Come devo rapportarmi ad esse? Come fare a non partorire piu simili aberrazioni? Quando mi vengono questi pensieri, io mi sento in obbligo di provare a me stesso che mi rendo conto che sonno irreali e privi di senso perché in caso contrario vorrebbe dire che sto delirando, ma mi pare che la mia persuasione non arrivi mai a liberarmi del tutto dalla paura e dal dubbio di stare impazzendo...
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Dr. Andres Rivera Garcia Psicologo, Psicoterapeuta 173 5
Possiamo razionalizzare il suo pensiero quanto vuole, tanto lei è ostinato a non cambiare posizione per adesso.
Nonostante ciò mi permetto di rassicurarla nuovamente dicendole che, in accordo con la teoria psicoanalitica:
-un soggetto o è psicotico o non lo è; questo significa che se lei non lo è (e non sembra proprio), non può diventarlo;
-un soggetto psicotico non vive nel campo del dubbio (come invece fa lei) ma della certezza;

Potrei continuare ancora per illustrarle le numerose differenze che ci sono tra lei ed un soggetto psicotico ma, sappiamo entrambi, non serviranno a molto.
Lei ha bisogno di affidarsi ad un terapeuta, qui non troverà nulla in grado di pacificarla a dovere.

Le auguro davvero il meglio,

Dr Rivera Garcia Andrès,
San Benedetto del Tronto
Psicologo clinico, Psicoterapeuta

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Utente
Utente
In terapia ci sto andando, ma ho l'impressione che ancora non ho capito cosa devo fare quando mi vengono questi pensieri strani. Pensieri che mi fanno sospettare che il disturbo d'ansia che mi ha afflittto finora possa sfociare in psicosi: ho paura di credere in cose che non sono reali, ad esempio, poco fa ero al buio sul divano e fissavo un angolo della stanza , e iniziai ad avere la sensazione che l'angolo formato da quelle due pareti mi stesse fissando... Io so bene che una cosa del genere non è possibile e che non ha senso, perché si tratta di una realtà inanimata, però mi spaventa la possibilità di prendere per reale qualcosa che reale non è, quindi di star delirando. E quando mi prende un pensiero di questo genere, devo accertarmi di non aver perso il senso della realta, cioe di riconoscere che quella ipotesi è irreale e che quella paura è infondata, fino a che me ne libero e ritrovo la serenità. Ma forse, da quanto ho capito, questi controlli interiori sono la strategia sbagliata, almeno secondo la psicologa che mi segue... Il guaio è che se non li faccio ho paura che lansia mi porti a qualche gesto sbagliato!