Papà ipercritico

Buongiorno, ho 27 anni, sono in buona salute, ma di carattere ansioso e ipocondriaco.
Seguo da 3 annetti una psicoterapia cognitivo comportamentale con uno psicologo molto in gamba del quale mi fido.
Peró non riesco a risolvere completamente questo problema che mi esce SOLO nelle relazioni sentimentali quando amo e sono innamorato.
Ho appreso che la causa della mia paura dell abbandono, insicurezza, autostima bassa, paranoie che mi escono con la fidanzata sono causate dall ipercriticitá di mio padre per tutta l infanzia.
Non mi ha mai fatto mancare nulla nella vità peró non ricordo mai un abbraccio, mai un complimento, mi faceva sempre notare solo gli aspetti da migliorare, ricordo che alle elementari mi faceva ripetizioni di matematica ma al primo errore mio si stancava subito e mi lasciava li per andare a vedere la tv.
So che si butterebbe nel fuoco per me ma a differenza di mamma che era al contrario, tendende all iperprotettiva, lui molto freddo perche suo papà era anche lui cosi.
Poi se sbagliavo qualcosa metteva il muso fino a quando non mi avvicinavo a lui perche ci rimanevo male.
Ho bruciato diverse relazioni perche appena iniziavo ad amare ed essere amato non riuscivo a gestirle perche diventavo dipendente da loro e avevo sempre il terrore di essere tradito o mollato e alla lunga si stancavano davvero e mi lasciavano.
Adesso sto vivendo la storia più bella della mia vita da 6 mesi con una ragazza che amo alla follia, sto riuscendo a controllarmi
E rispetto al passato ho fatto dei passi da gigante, peró noto che nonostante tutto l impegno queste paure non riescono a non venire fuori, e noto che con quest ultima ragazza sto iniziando a mettere in moto uno strano meccanismo, sono diventato critico io nei suoi confronti, per stupidaggini senza senso, forse perche lei è calma, buona e tranquilla e mi scatta sto meccanismo?
Devo rassegnarmi che non si puó eliminare completamente il carattere formato cosi per il truma psicologico dell’infanzia?
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 186
Gentile utente,
lei a giugno di quest'anno ci parlava di una ragazza descrivendone il comportamento come inesplicabile e bizzarro, perfino ipotizzando che avesse subito un trauma, mentre affermava di sé stesso: "Psicologicamente sono sano e non ho mai avuto problemi nelle relazioni passate".
Passano tre mesi, e già a settembre la sua convinzione di salute mentale scompare: "premetto che sono ansioso e ipocondriaco".
Ora ci scrive che tutte le sue relazioni del passato sono fallite (ma non erano state senza problemi?) e che sta silurando anche quella in corso da sei mesi perché continua a criticare la ragazza che ama, la quale descrive come "calma, buona e tranquilla".
Ma chi, la stessa che a giugno lei voleva far curare perché affetta da trauma?
Questa serie di contraddizioni si unisce poi ad un'altra ancora più sorprendente: "Seguo da 3 annetti una psicoterapia cognitivo comportamentale [...] non riesco a risolvere completamente questo problema che mi esce SOLO nelle relazioni sentimentali quando amo e sono innamorato".
In tre anni, di solito, una terapia cognitivo/comportamentale ha fatto piazza pulita di questo problema, ma soprattutto del suo dichiarato "carattere ansioso e ipocondriaco", che non è un carattere, bensì una patologia.
Inoltre lei scrive: "Ho appreso che la causa della mia paura dell abbandono, insicurezza, autostima bassa, paranoie che mi escono con la fidanzata sono causate dall ipercriticitá di mio padre per tutta l infanzia".
E questo da chi lo avrebbe appreso? Da un terapeuta cognitivo/comportamentale certamente no. Questa grossolana ricerca di una "causa" rimanda piuttosto ad una psicoanalisi in versione da romanzo popolare, così come la domanda: "Devo rassegnarmi che non si puó eliminare completamente il carattere formato cosi per il truma psicologico dell’infanzia?".
A lei come a tutti gli utenti dobbiamo ripetere di farsi seguire SOLO da veri psicologi, regolarmente iscritti all'Albo degli Psicologi, consultabile in rete, e di chiedere, se sono anche psicoterapeuti, qual è la loro specializzazione.
Tutto il resto è solo un modo per confondersi e continuare a coltivare le proprie malattie.
Auguri.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com