Mia madre è una mitomane, manipolatrice, depressa ecc.. che da poco si è accorta di avere una figlia

Salve.
Premetto che sono seguita da una bravissima psicoterapeuta, e che la psicoterapia mi ha salvato la vita.

La mia vita sarebbe impossibile da raccontare in poche righe: mia madre mi ha avuto da un uomo con cui si è lasciata mentre aspettava me, mi ha cresciuta con un altro uomo che a tutti gli effetti è stato mio papà.

Mia madre mi ha avuta a quasi trent'anni e non voleva fare la madre, mi ha infatti lasciata qualche anno da sua sorella, e se non fosse stato per mio papà probabilmente lì sarei rimasta.

Non ricordo neanche una sua carezza: ricordo le botte senza motivo, le umiliazioni, l'irascibilità, il suo rancore nei miei confronti che più di una volta mi hanno portata a dire "voglio morire" che ero solo una bambina.
Lei mi ha sempre raccontato bugie, anche sul mio papà biologico (fu mio padre adottivo a dirmi la verità), è una mitomane che da sempre racconta cose assurde, millanta un diploma mai preso, persone famose mai conosciute, malattie mai avute.

Il suo linguaggio emotivo è il vittimismo+passivo aggressività.
Mi ha rubato soldi e oro di battesimo ecc, anche a mio padre, ha fatto piccoli debiti a nome mio.. ce ne sarebbero altre da dire, il quadro ve l'ho dato.

Vivo, lavoro, studio e mi mantengo da sola dai miei 19 anni e vivo distante da tanto tempo.
Mio padre è mancato qualche anno fa e con lui è morta la mia famiglia.

Lei quando si è accorta che io mi ero allontanata e non elemosinavo più un rapporto con lei, ha iniziato a fare cose da "mamma", dicendomi "sto invecchiando" ecc.
Un po' gliel'ho anche permesso per mettere finalmente un punto a tutti quegli anni terribili.

Ora ho la mia vita qui, sono anche molto fortunata perché ho un fidanzato meraviglioso e la sua famiglia per me è come fosse la mia.
Ho lavorato tanto per uscire dai meccanismi che avevo assimilato da lei, come fare la vittima per manipolare gli altri, la rabbia che sgorgava fuori per i motivi più banali.
Ma lei continua ad avere atteggiamenti che toccano i miei trigger Point.
Lei vive nel suo mondo di bugie, e mi fa sentire una stronza perché non la chiamo quanto LEI vorrebbe.

Ho capito che non posso averla nella mia vita, o meglio, non come vuole lei.
Non sento quel legame e comunque continua con i suoi (ormai, claudicanti) tentativi manipolativi.
Lei mi inquina l'esistenza.
Provo a tenerla distante ma lei mi chiama a ore improbabili dicendo che ha l'ansia perché mi vuole vedere e passare tempo insieme (io non ne ho affatto voglia e sto bene così).
A lei non basta quello che ho da offrirle e io non intendo soffrire per offrirle di più, visto quanto già sofferto.

Vi chiedo un consiglio per gestire questa situazione, il non volerla vedere ma il non volerla neanche ferire, perché comunque questa situazione mi crea tristezza.
Grazie per avermi letta.


PS: Ovviam lei non vuole farsi aiutare
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Premetto che sono seguita da una bravissima psicoterapeuta
>>>

Se questo è vero, è alla sua terapeuta che dovrebbe chiedere "consigli" per gestire la relazione con sua madre. Pensi che sta spendendo dei soldi per andare da lei, altrimenti cosa la starebbe pagando a fare, non le pare? Un percorso terapeutico vero e proprio ha sempre più valore di un consulto scritto.

>>> PS: Ovviam lei non vuole farsi aiutare
>>>

E questo a lei dovrebbe interessare solo secondariamente, perché è lei (che ci scrive) ad avere il problema. Ma se invece, da figlia, sente che la cosa dovreste risolverla in due, è probabile, anzi quasi certo che il rapporto fra lei e sua madre sia invischiato. Che dal suo punto di vista significa che ancora non ha imparato a prendere l'unica direzione appropriata: crescere e smettere di lasciarsi influenzare da ciò fa, dice o pensa sua madre.

Mi perdoni se glielo dico in modo franco.

La sua terapeuta avrebbe già dovuto dirglielo.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
Non avendo abbastanza caratteri disponibili non ho potuto scrivere della mia terapia, che mi ha permesso di uscire da meccanismi malsani di cui ero vittima inconsapevole.
Se mi sto "consentendo di crescere e di lasciarmi alle spalle tante" cose lo devo proprio alla terapia.
Se mi ritrovo qui, invece, su un sito che nasce per dare supporto, è perché per motivi economici attualmente non posso permettermi le mie solite sedute de visu settimanali.
Prima delle terapia le garantisco (non che serva farlo) che il mio stato era assai peggiore.
Quello che lei dice mi è già stato detto ampiamente dalla mia psicoterapeuta e per un lungo periodo sono anche riuscita a non "invischiarmi" con mia madre.
A volte, come saprà, non è così facile mantenere una linea retta, specie se la terapia non è continuativa.
E, non per sfociare nella passivo-aggressività che caratterizza la mia famiglia, credo che questo sito nasca con l'idea di dare supporto, e non di ricordare alle persone che possono pagarsi la psicoterapia invece che chiedere consiglio qui. O mi sbaglio?
Mi perdoni se glielo dico in modo franco.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> credo che questo sito nasca con l'idea di dare supporto, e non di ricordare alle persone che possono pagarsi la psicoterapia invece che chiedere consiglio qui. O mi sbaglio?
>>>

È un fraintendimento che può accadere, purtroppo. Questo sito non è nato per dare supporto nello stesso senso di una psicoterapia, né per sostituire consulti specialistici di qualsiasi tipo. Se va anche nelle aree mediche troverà difficilmente risposte esaustive, perché per iscritto non si può essere precisi, senza conoscere la persona. Il rimando è sempre a un professionista di persona (oppure anche online, nel caso dello psicologo).

In psicologia, poi, sempre a causa del non sapere chi si ha di fronte si dovrebbero per necessità dare "consigli" generici e scontati, rischiando di banalizzare le risposte. O peggio, di darne di inappropriate.

In ogni caso il limite medio stabilito dai regolamenti del sito è di due/tre risposte. Certamente insufficiente per qualsiasi presa in carico.

>>> Quello che lei dice mi è già stato detto ampiamente dalla mia psicoterapeuta e per un lungo periodo sono anche riuscita a non "invischiarmi" con mia madre.
>>>

Benissimo, questo mi fa piacere. Vuol dire che in poche righe è riuscita non solo a trasmettere ciò che sta vivendo, ma che ne è già consapevole.

Ora, però, se lei già sapendo che è invischiata con sua madre vuole sapere come smettere di esserlo, ecco che si cade nel problema che dicevo sopra: non si può fare per iscritto. Altrimenti basterebbe un buon libro e il gioco sarebbe fatto.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
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