Tradimento mai metabolizzato

Salve, sono sposato da 34 anni, ho due figli, il mio matrimonio è stato una meraviglia, per i primi 8 anni, fino al giorno che ho scoperto il tradimento di mia moglie, un fatto inimmaginabile conoscendo la serietà di mia moglie, tradimento che si è consumato in un solo incontro, secondo quanto riferito mia moglie anche se per me ha ben poca rilevanza.
Da quel momento sono piombato nella disperazione più totale, ho riempito di domande mia moglie per sapere chi era l'uomo con il quale mi aveva tradito ma lei ha sempre cercato di evitare il discorso sostenendo che si trattava di una persona che non abitava nella nostra città.
Mia moglie era disperata per ciò che era successo ha immediatamente interrotto i rapporti con questa persona e mi ha assicurato che non sarebbe mai più successo.
Nei mesi successivi al fatto mi ha proposto un viaggio per dimenticare e per distrarci un po’, viaggio tremendo con momenti di pianto e momenti di sesso sfrenato, siamo tornati con un nulla di risolto.
Mi ha chiesto ripetutamente di perdonarla " senza capire come io da quel momento ho incominciato a vederla, successivamente mi sono rivolto ad una psicologa che naturalmente ha fatto il possibile per aiutarmi ma dopo un certo periodo di tempo in cui mi ha seguito ha ritenuto che era meglio interrompere le sedute per non creare una sorta di dipendenza.
C'è il rischio di non essere creduti se dico che da quel giorno di 26 anni fa non ne è passato neanche uno in cui non ho pensato al tradimento, ci penso al mattino quando mi sveglio alla sera quando vado a dormire ci pensavo nei trasferimenti in auto durante il mio lavoro mi veniva in mente nei momenti più impensati bastava guardare un film, una parola, una canzone, una battuta casuale tra amici tutto mi riportava a quello e per me era come un calcio nello stomaco seguito da una voglia di vomitare incredibile, avrei voluto andarmene ma conoscendo le leggi italiane mi resi immediatamente conto che avrei perso mio figlio che all'epoca era ancora molto piccolo e quindi avrei aggiunto un ulteriore immenso dolore, ho quindi rinunciato a questo mio intento.
Nel tempo ho continuato a chiedere a mia moglie il nome di quella persona è circa un anno e mezzo fa mi ha dato un nome ed un cognome ma non ho idea di chi sia e di dove sia, avrei voluto veramente poterlo vedere in faccia perché questa persona non sia un fantasma, ho sempre camminato per la strada con l'impressione di incrociare questa persona e questo mi ha sempre torturato.
Dal canto mio ho cercato di tradire mia moglie il più possibile e sempre a sua insaputa, questo mi ha procurato molta soddisfazione ed alleggerito il mio dolore soprattutto quando ho instaurato un rapporto durato ben 5 anni con una donna bellissima che era stata una mia ex fiamma, poi è finita anche con lei con la conseguente recrudescenza del mio malessere.
Continuo sistematicamente tutti i giorni dentro di me o, talvolta se sono solo a sussurrare "sei solo una puttana".
Per favore un consiglio
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Dr.ssa Anna Potenza Psicologo 3.8k 183
Gentile utente,
a quel che capisco il secondo figlio è nato dopo la sua scoperta. E' forse questo che le ha impedito di lasciare sua moglie, quando il primo figlio è diventato maggiorenne? O c'erano altri interessi a tenervi insieme, visto che in nessun modo ci parla di amore né di affetto e meno ancora di stima?
Non sarà stato il rancore e la volontà di vendetta a tenervi uniti, come avviene nei casi più dolorosi per i due protagonisti e per tutti quelli che finiscono coinvolti nella loro storia inquinata (penso agli amanti di tutti e due)?
La sua email manifesta il suo dolore e la frattura profonda che si è creata tra voi coniugi, certamente innescata dal tradimento, poi dal rifiuto di sua moglie di parlare dell'uomo coinvolto e delle circostanze del fatto, accentuando in tal modo la distanza emotiva tra voi; ma in seguito acuita da lei stesso con la serie di tradimenti perpetrati, sembra, proprio allo scopo di prendere le distanze da sua moglie, o forse di capire dall'interno quello che lei aveva vissuto?
Questi tradimenti segreti però hanno posto lei stesso sullo stesso piano di immoralità che rimprovera a sua moglie. Quando in cuor suo la chiama "puttana", quale termine usa per sé stesso? E soprattutto, nei primi otto anni di matrimonio, non c'erano mai stati tradimenti da parte sua, e nemmeno gesti di trascuratezza o di disamore?
Al momento direi che una terapia di coppia -che sarebbe stata necessaria ancora di più allora- può almeno aiutarvi a chiarire la marea di incomprensioni ed equivoci che certamente si sono sovrapposti al tradimento in sé, e forse aiutarvi a delineare un futuro meno doloroso, insieme o no.
Auguri di cuore.

Prof.ssa Anna Potenza (RM) gairos1971@gmail.com